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stemma e nome

Not-home-1Due giornate di celebrazione nella Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma per ricordare la Madonna che ha protetto Roma e  che da diversi secoli ha il titolo di “Porto della Romana sicurezza”. L’icona custodita nello scrigno dell’altare maggiore è una sorta di ostensorio barocco che mostra una luce arcana segno di quel “bagliore” che illuminò la casa di Galla patrizia romana il 17 luglio del 524 e dall’ora in poi, fu acclamata dai fedeli: “la madonna dei romani”. E come da tradizione anche quest’anno il sindaco dell’Urbe Gianni Alemanno, nella festività del 2 febbraio, ha voluto rendere omaggio a Maria con una ghirlanda di fiori portati da una rappresentanza di vigili urbani. La celebrazione solenne del ringraziamento è stata presieduta dall’Arcivescovo Gioia Delegato del Papa per la Basilica di Padova. Durante l’omelia mons. Gioia ha ricordato gli anni della sua presenza nel territorio di Campitelli e quante volte si è soffermato orante davanti all’insigne icona. “Il popolo non dimentica –ha affermato- quella donna che nel rituale antico presenta suo figlio, è accanto agli uomini quando si ‘appestano’, a lei ci rivolgiamo –ha proseguito il presule - perché ci guarisca dalle odierne piaghe dell’egoismo e ci aiuti a stare accanto a coloro che hanno accolto Cristo, la Salvezza”. Al termine della liturgia, il P. Generale ringraziando il Vescovo Gioia, ha offerto una medaglia commemorativa con l’effigie di Santa Maria in Portico. Il 1 febbraio La comunità religiosa di Campitelli insieme ai religiosi e alle religiose della parrocchia ha cantato il vespro della Presentazione al Tempio presieduto da S. Ecc.za Mons. Edmond Farhat. Che nell’omelia ha proposto il paragone tra la luce apparsa nel tempio di Gerusalemme ed il “bagliore” manifestato tra le mura del portico di Galla. In effetti: “al Tempio di Gerusalemme Giuseppe e Maria presentarono Gesù per adempiere la legge di Mosè. In Santa Maria in Portico il Signore si presentò lui stesso portato nelle braccia di sua Madre per salvare la città dalla peste e per confermare i fedeli nella fede e nell'opera del bene che stavano facendo”. Oggi  – ha proseguito mons. Farhat - forse Roma, non bada al bagliore che Dio manda. La nostra città forse è troppo stordita dal suo proprio rumore. I suoi adulti sono troppo presi dalla frenesia dell'agitazione. I suoi vecchi hanno paura di fermarsi per non essere abbagliati. I giovani si turano gli orecchi per non sentire provocazioni diverse. Ma Dio paziente è presente in mezzo a loro, vive nella nostra città, chiama tutti in qualsiasi ora, alla sua sequela. Tiene molti focolari di santità e di carità, di evangelizzazione, di catechesi, di vita sacramentale e di cultura, come faceva San Giovanni Leonardi, e come fanno i suoi figli, nella continuazione moderna dell'antico operato di Galla romana. Dopo il Vespro si sono elevate suppliche per la città di Roma e per quanti la governano chiedendo che: “ci si ispiri ai grandi testimoni che con la saggezza del vivere e la testimonianza evangelica hanno segnato i tratti dell’autentica ‘forma urbis’. Si guardi al bene, alla tutela ed alla crescita della cittadinanza. Non agli interessi personali, ma si faccia attenzione ai bisogni delle persone più fragili e indifese, si sostengano la creatività e la lungimiranza, e si abbia  a cuore un’equa distribuzione delle sostanze”.

 

4 febbraio 2012

Not-home-1-okSantiago-Chile. Con el lema “Porque te quiero te vengo a ver” ´jóvenes de la Parroquia de Nuestra Sra. del Carmen de Rancagua, de San Lázaro y Nuestra Sra. de Guadalupe de Santiago llevaron adelante la Misión Juvenil  Leonardina en la localidad de Quilimarí, de la Diócesis de Illapel. Desde el 13 al 22 de Enero, los jóvenes misioneros compartieron con los lugareños, entregando toda su  juventud y esperanza a través de la Palabra de Nuestro Señor Jesucristo, acompañados por Padre Oscar Blanco y Padre Eduardo Winser, también por los seminaristas Javier González y Claudio Godoy. La principal actividad fue conocer a la familia quilimarina, divida en tres grandes sectores: La Estación, El Esfuerzo y Los Loros. Durante la mañana realizaron un puerta a puerta, donde los jóvenes pudieron llevar una palabra de amor y de esperanza ante las particularidades de cada hogar. Y por la tarde se concentró la actividad en  Talleres Bíblicos para los adultos y  Talleres de la Paz para los jóvenes y niños, siendo estos últimos la gran alegría de la Misión. Para los Misioneros la experiencia ha sido inolvidable, cargada de emotividad y de sacrificio por estar ler2t6q de sus familias y también de sus comodidades, ya que cambiaron sus vacaciones, la playa, el sol y las amistades por las exigencias de la Misión, como lo es levantarse temprano, caminar bajo el sol, dormir poco y la inevitable visita de los zancudos (mosquitos) que generó varios dolores de cabeza. Sin embargo, ninguno de estos factores que para otros jóvenes pueden resultar incómodos, gracias a la constante oración para ellos fue sólo parte de una hermosa labor que lleno sin duda alguna sus corazones, reflejo de esto fue su responsabilidad y compromiso con cada familia visitada y en cada actividad realizada. Nos vamos convencidos de que hemos sido llamados a anunciar la Buena Noticia a nuestros hermanos, que los queremos y por eso los hemos venido a ver, con el compromiso de volver en una próxima misión.

 

23 gennaio 2012

Giovedì, 26 Gennaio 2012 22:00

Lettera del Vicario Generale

VicarioCon una lettera rivolta ai confratelli dell’Ordine il Vicario ha annunciato che il P. Generale dopo, il periodo di convalescenza a causa del suo malore, ha ripreso le facoltà di Governo a norma delle Costituzioni. Nella missiva si fa anche  riferimento agli ultimi eventi della vita dell’Ordine.

27 gennaio 2012

Giovedì, 26 Gennaio 2012 21:37

Formazione Permanente OMD

formazione-permanenteProsegue il percorso di Formazione Permanente OMD gli incontri si sono svolti a Lariano (RM) rispettivamente nei giorni 17-18 e 24-25 gennaio, guidati dall’equipe formativa del cappuccino Giovanni Salonia. Due obbiettivi sono stati affrontati sulla tematica della “Riconciliazione”: la risoluzione dei conflitti e “la revisione di vita”. Proprio perché “il cuore dell’uomo non è un cuore cattivo, ma ferito, è possibile la salvezza-guarigione” che richiede la “circolarità della relazione” per “ristabilire la giustizia”; riprendere “la strategia di comunicazione”; “mettersi nei panni dell’altro”; considerare la ricchezza di “un mediatore”. In effetti, la soluzione dei conflitti e lo strumento della revisione di vita non sono ne immediati né magici, ma “hanno bisogno di ascolto delle parti e di un clima di libertà e apertura”.

25 gennaio 2012

Napoli-Santa-Maria-in-Portico-Facciata-sec“…in un mondo lacerato da lotte e discordie rendi l’uomo disponibile alla riconciliazione”. Questo è il tema con il quale la comunità parrocchiale di Santa Maria in Portico a Napoli rifletterà attraverso alcuni appuntamenti settimanali nella Catechesi degli Adulti. I cinque nuclei tematici tratteranno della riconciliazione attivando “l’ascolto della Parola”; “l’ascolto della vita”; “l’ascolto del silenzio” e la “condivisione”. I partecipanti rifletteranno su “Riconciliazione è danzare alla vita”; “Riconciliazione è rispettare il creato”; “Riconciliazione è sedere alla stessa mensa”; Riconciliazione è essere creatura nuova in Cristo”; “Riconciliazione è Cristo, morto e risorto”. Il percorso, ha affermato il parroco P. Michele Lopopolo: “Vorrei che diventasse lo sfondo e il ritornello di tutto l’anno pastorale con l’intento di raccogliere le indicazioni offerte dal capitolo generale dell’Ordine della Madre di Dio, per i suoi religiosi e per le comunità parrocchiali loro affidate, sul tema della Riconciliazione con il creato e con gli altri”.

27 gennaio 2012

1Quinta de Tilcoco, Cile. Sabato 24 dicembre nel vespro del ricordo della nascita di nostro Signore, le comunità parrocchiali di S. Lazzaro e di Nostra Signora di Guadalupe, hanno fatto un viaggio per celebrare il Natale insieme ai bambini della “Villa P. Alceste”. Ad accogliere il singolare pellegrinaggio  P. Guillermo Arceu OMD (parroco) mentre il gruppo è stato accompagnato dal  P. Delegato,  Alejandro Abarca OMD. La giornata è stata marcata dai  giochi,dai  balli, e dalla fraterna condivisione. Significativa la consegna dei regali che i piccoli ospiti della “Villa” avevano chiesto al “Bambino Gesú”. Un centianio tra laici, religiosi e padri, hanno potuto sperimentare in pieno l’esperienza della “Villa”, è come ha testimonianto uno dei convenuti: “il regalo più valido è stato percepire il volto del Bambino Gesù in quello di questi piccoli”.

27 dicembre 2011

Natale-in-campitelliNella notte santa P. Francesco Petrillo Rettore Generale  ha celebrato la solenne liturgia di Natale nella Chiesa di Santa Maria in Campitelli a Roma. Dopo aver accolto e mostrato ai fedeli l’immagine del divino Bambin Gesù,  ha pronunziato l’omelia ricordando che: “La luce vista rifulgere dal profeta Isaia ‘su coloro che abitavano in terra tenebrosa’, è l’apparizione della ‘grazia di Dio’.Questa espressione  significa che nel cuore di Dio dimora un’attitudine di benevolenza verso l’uomo, che si rivela mediante il dono del suo Figlio unigenito: ‘Egli ha dato se stesso per noi’, dice ancora l’Apostolo. La luce di questa notte santa è dunque la manifestazione della salvezza donata all’uomo in Cristo. È questa infatti la notizia dell’angelo ai pastori: Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore”. Inoltre, ha proseguito il Padre affermando che: “La luce apparsa questa notte illumina anche il mistero dell’uomo. Essa lo rende consapevole della sua dignità. Se Dio si prende cura dell’uomo fino al punto di condividerne la condizione, quale valore deve avere ai suoi occhi ogni uomo! Veramente in questa notte è stata affermata per la prima volta l’infinita preziosità di ogni singola persona umana.”

25 dicembre 2011

P. Generale omelia notte di natale 2011 

Domenica, 26 Marzo 2017 07:22

IV DOMENICA DI QUARESIMA

341La “luce” è uno dei simboli originali delle Sacre Scritture. Essa annuncia la salvezza di Dio. Non è senza motivo che la luce è stata la prima ad essere creata per mettere un termine alle tenebre del caos (Gen 1,3-5). Ecco la professione di fede dell’autore dei Salmi: “Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura?” (Sal 28,1). E il profeta dice: “Alzati, Gerusalemme, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te” (Is 60,1). Non bisogna quindi stupirsi se il Vangelo di san Giovanni riferisce a Gesù il simbolo della luce. Già il suo prologo dice della Parola divina, del Logos: “In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta” (Gv 1,4-5). La luce è ciò che rischiara l’oscurità, ciò che libera dalla paura che ispirano le tenebre, ciò che dà un orientamento e permette di riconoscere la meta e la via. Senza luce, non c’è vita.
Il racconto della guarigione del cieco è una “storia di segni” caratteristica di san Giovanni. Essa mette in evidenza che Gesù è “la luce del mondo” (v. 5, cf. 8, 12), che egli è la rivelazione in persona e la salvezza di Dio - offerte a tutti.

Sabato, 18 Marzo 2017 14:42

Terzo Domenica di Quaresima

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UN NUOVO CANDIDATO ALLA FEDE

Il Vangelo della terza Domenica di Quaresima,  ci presenta l’incontro di Gesù con la donna Samaritana. Il brano presenta una missionaria che ha portato la fede ai suoi cittadini. Gesù ha scelto questa donna samaritana, una peccatrice a portare il Vangelo. Questo donna è stata come antiprima di Maria Maddelna, che portera’ la buona notizia della risurrezione di Gesù ai suoi discepoli. In questo brano del vangelo, l’evangelista Giovanni mette in luce,  la rivelazione sempre piu profonda del mistero di Gesù, prima alla donna, poi ai discepoli, ed infine ai samaritani. L’annuncio che è stato portato dalla donna, sopratutto il racconto della sua espereinza personale con Gesù, ha fatto scattare l’ora della salvezza e della riconciliazione tra Dio e i samaritani. Non c’è bisogno di fatti clamorosi per credere in Dio, basta la parola di Dio, perche la fede nasce dalla predicazione e dalla testimonianza. E’ l’ascolto semplice e confidente della Parola che fa sbocciare in noi il Regno di Dio.
P. Beno, omd.

Sabato, 22 Ottobre 2016 10:39

XXX domenica del tempo ordinario

meditazione 26-10-13Dal Sermone sulla grandezza e piccolezza di Cristo (C. 249 v.)   

Vedi quanto è grande tanto che i cieli e la terra non possono contenerlo […] 

Vedi la grandezza che ha fatto tutte le cose belle e ricche, vedi la piccolezza che ha bisogno di vestire poveri panni. Vedi la grandezza che regge l’universo, la piccolezza che è retta dalle braccia di una Vergine. Vedi la grandezza che pasce e nutre l’anima, vedi la piccolezza che è nutrita dal seno della Vergine. Vedi la grandezza che con la sua sapienza genera tutte le cose, ma la piccolezza è generata da una volontà. La grandezza non dorme mai (Cf. Sal 120,4). la piccolezza dorme nella povertà.

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