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Sabato, 04 Febbraio 2012 17:32

Il mistero del dolore

180Il legame del male al peccato è arcano. Non si tratta naturalmente dell'ovvia corrispondenza fra un male perpetrato che configura immediatamente un peccato conclamato. Non è tanto in questione la colpa di chi ha compiuto il male. Ma, più enigmaticamente, del senso della colpa che affiora alla coscienza di chi il male gli tocca patirlo. Appena toccato nella carne, l'essere umano si chiede istintivamente per quale responsabilità debba patire quel dolore. Il paradosso è di quelli radicali che chiamano in causa la costitutiva contingenza umana. Il dolore, anche quando è semplicemente subìto, non è mai percepito come innocente. L'irragionevolezza del dolore invoca responsabilità che l'uomo si sente costretto a proiettare su di sé. La forza del male del resto, nella sua oscura invincibile potenza, fa sempre la sua apparizione con i tratti inconfondibili del sacro. A questo enigma, incandescente e oscuro a un tempo, la religione ha offerto spesso la sua cornice teologale. Nemmeno nell'antica alleanza, patria letteraria e spirituale del Dio della misericordia e delle viscere, sa evitare l'equazione che collega i sintomi della malattia all’impurità morale, il dolore alla colpa, la sofferenza all'espiazione. La verità dell'equazione sta nel fatto che il male documenta quell'irre-solutezza umana la cui ricomposizione rinvia necessariamente alla giusta relazione con Dio. La sua falsità sta nel semplificare questo rinvio in un atto di meccanica autoritaria decisione divina. Gli amici teologi di Giobbe, ci si ricorderà, sono l'insuperabile incarnazione letteraria della teorizzazione dogmatica di quella falsità. Potere e strapotere del sacro arcaico. La sua potenza, così onnipotente da essere prepotente, tutela la propria sovrana grandezza mediante un giustizialismo che adotta come moneta di scambio il dolore della carne. Essa è dunque documento della scomunica divina. Naturalmente si trasforma anche in esclusione sociale. Di queste abiette e cupe convenzioni, come si sa, Gesù sarà metodico maestro di sospetto. In esse egli vede nascosta la propensione umana a forgiare caricature del divino a uso e consumo di ben discutibili ordini sociali. Ma la sua vocazione (fin dal principio dei tempi) di essere icona veritiera del Dio dell'alleanza gli impone di scagionare l'immagine di Dio dalle infamie attribuite ad essa da ogni religione da bancarella. I segni di guarigione, che il Figlio opera fra la costernazione stessa di chi ne è oggetto diretto, hanno precisamente questa ragione. Essi si intendono come rivelazione in atto del Dio vero che, di fronte all'uomo fragile, si china ristabilendone l'integrità. Di questo ordinario miracolo non si dovrà fare propaganda ai quattro venti. Il beneficiato ne farà personale atto di fede. Ma che almeno ai sacerdoti però ne sia mostrata la tangibile evidenza. Il loro accertamento è chiamato a leggere il fenomeno clinico come rivelazione dell’Altissimo. Eppure è difficile, per quanto maldestro, chiudere la bocca alla meraviglia. (Giuliano Zanchi)

 
Benedetto-XVINell'Anno della fede  “siete invitati ad approfondire ancora di più il rapporto con Dio”, “al fine di essere testimoni credibili per la Chiesa e per il mondo di oggi”. Sono le parole che Benedetto XVI ha rivolto ai religiosi radunati nella Basilica di San Pietro per i vespri nella solennità della Presentazione del Signore, Giornata della Vita Consacrata. Nel corso dell'omelia, il Papa ha ricordato come tale occasione, voluta dal beato Giovanni Paolo II, abbia alcuni scopi particolari. Anzitutto, infatti, vuole rispondere “all'esigenza di lodare e ringraziare il Signore per il dono di questo stato di vita”; intende poi “valorizzare sempre più la testimonianza di coloro che hanno scelto di seguire Cristo”.

4 febbraio 2012

 
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Sabato, 04 Febbraio 2012 13:53

Campitelli ricorda la Madonna che protegge Roma

Not-home-1Due giornate di celebrazione nella Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma per ricordare la Madonna che ha protetto Roma e  che da diversi secoli ha il titolo di “Porto della Romana sicurezza”. L’icona custodita nello scrigno dell’altare maggiore è una sorta di ostensorio barocco che mostra una luce arcana segno di quel “bagliore” che illuminò la casa di Galla patrizia romana il 17 luglio del 524 e dall’ora in poi, fu acclamata dai fedeli: “la madonna dei romani”. E come da tradizione anche quest’anno il sindaco dell’Urbe Gianni Alemanno, nella festività del 2 febbraio, ha voluto rendere omaggio a Maria con una ghirlanda di fiori portati da una rappresentanza di vigili urbani. La celebrazione solenne del ringraziamento è stata presieduta dall’Arcivescovo Gioia Delegato del Papa per la Basilica di Padova. Durante l’omelia mons. Gioia ha ricordato gli anni della sua presenza nel territorio di Campitelli e quante volte si è soffermato orante davanti all’insigne icona. “Il popolo non dimentica –ha affermato- quella donna che nel rituale antico presenta suo figlio, è accanto agli uomini quando si ‘appestano’, a lei ci rivolgiamo –ha proseguito il presule - perché ci guarisca dalle odierne piaghe dell’egoismo e ci aiuti a stare accanto a coloro che hanno accolto Cristo, la Salvezza”. Al termine della liturgia, il P. Generale ringraziando il Vescovo Gioia, ha offerto una medaglia commemorativa con l’effigie di Santa Maria in Portico. Il 1 febbraio La comunità religiosa di Campitelli insieme ai religiosi e alle religiose della parrocchia ha cantato il vespro della Presentazione al Tempio presieduto da S. Ecc.za Mons. Edmond Farhat. Che nell’omelia ha proposto il paragone tra la luce apparsa nel tempio di Gerusalemme ed il “bagliore” manifestato tra le mura del portico di Galla. In effetti: “al Tempio di Gerusalemme Giuseppe e Maria presentarono Gesù per adempiere la legge di Mosè. In Santa Maria in Portico il Signore si presentò lui stesso portato nelle braccia di sua Madre per salvare la città dalla peste e per confermare i fedeli nella fede e nell'opera del bene che stavano facendo”. Oggi  – ha proseguito mons. Farhat - forse Roma, non bada al bagliore che Dio manda. La nostra città forse è troppo stordita dal suo proprio rumore. I suoi adulti sono troppo presi dalla frenesia dell'agitazione. I suoi vecchi hanno paura di fermarsi per non essere abbagliati. I giovani si turano gli orecchi per non sentire provocazioni diverse. Ma Dio paziente è presente in mezzo a loro, vive nella nostra città, chiama tutti in qualsiasi ora, alla sua sequela. Tiene molti focolari di santità e di carità, di evangelizzazione, di catechesi, di vita sacramentale e di cultura, come faceva San Giovanni Leonardi, e come fanno i suoi figli, nella continuazione moderna dell'antico operato di Galla romana. Dopo il Vespro si sono elevate suppliche per la città di Roma e per quanti la governano chiedendo che: “ci si ispiri ai grandi testimoni che con la saggezza del vivere e la testimonianza evangelica hanno segnato i tratti dell’autentica ‘forma urbis’. Si guardi al bene, alla tutela ed alla crescita della cittadinanza. Non agli interessi personali, ma si faccia attenzione ai bisogni delle persone più fragili e indifese, si sostengano la creatività e la lungimiranza, e si abbia  a cuore un’equa distribuzione delle sostanze”.

 

4 febbraio 2012

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sila-FestivalAnche quest’anno sta per prendere il via il Roma Sila Festival, la manifestazione che, dal 23 al 29 gennaio 2012, presenterà a Roma una serie di impegni che promettono di interessare ed appassionare quanti vorranno partecipare ai numerosi appuntamenti, tra l’altro, tutti con ingresso gratuito per il Pubblico.Gli organizzatori, il Cav. Raffaele ALBERTO Presidente del festival e l’Avv. Domenico MONTELEONE Direttore Generale, spinti da inesauribile entusiasmo e voglia di confronto, hanno preparato un ricco calendario di eventi con l’ambizione di far diventare il Roma Sila Festival un Luogo simbolo dove far incontrare tutte le Discipline Artistiche ed anche un Palcoscenico virtuale dove promuovere, sperimentare e vivere un diverso modo di approcciare, discutere e divulgare l'Arte, e per questo sarà interessante registrare l’intima partecipazione degli ospiti, siano essi Artisti, Osservatori e soprattutto il Pubblico. Nel ricchissimo programma presentato, reso ancora più interessante dalla presenza di numerosi ed illustri ospiti, sono previsti ben sette Caffè Letterari, due Spettacoli Teatrali, sei Proiezioni di Film Lungometraggi con successivo Dibattito, quattro "One Man Show", un Concerto di Canto Lirico con Inserti di Recitazione, dieci Proiezioni di Film Cortometraggi, quattro Incontri a Tema, una Mostra di Alto Artigianato, tre Mostre di Pittura, una Mostra di Scultura, una Conferenza sul Tema dell'Anti Mafia, Spettacoli con il Mentalista, Intervalli Musicali ed un Talk Show Conclusivo di Gran Gala. Il Festival si svolgerà in più location nel cuore di Roma dalla Sala Baldini in piazza Campitelli 9, al Teatro dell'Istituto Scolastico Paritario Sacro Cuore, allo Studio Centrale di Radio Italia Anni 60,l’Aula Magna dell'Istituto Superiore Federico Caffè fino alla Sala del Carroccio in Campidoglio, occasione in più per visitare, spostandosi, angoli estremamente suggestivi del panorama capitolino. Spostandoci dal contesto artistico a quello più strettamente culturale, il Roma-Sila-Festival 2012 prevede anche un Grande Conferenza sul tema dell’Antimafia dal Titolo "Come la Gente Comune vede la Criminalità Organizzata" con l'Intervento di Personalità che si sono distinte nella lotta alla Mafia e tra gli ospiti confermati si annoverano il Dott. Rocco COSENTINO (Magistrato presso la Procura di Reggio Calabria e Scrittore), l’On. Angela NAPOLI (Parlamentare e Vicepresidente della Commissione Antimafia), l’On. Domenico NACCARI (Giurista e Consigliere Comunale di Roma), il Dott. Erminio AMELIO (Magistrato presso la Procura di Roma). Infine, per aggiungere un tocco di fashion e glamour alla Manifestazione, sfileranno in passerella con le Loro creazioni numerose e prestigiose Case di Moda, grazie alla disponibilità offerta dalla Camera Regionale della Moda. Insomma, il ROMA-SILA-FESTIVAL 2012, offre una enorme varietà di iniziative finalizzate ad allietare questo inizio di anno ma offre anche tantissimi stimoli per confrontarsi, mettersi in discussione, riflettere, vivere e sentire la società moderna, stuzzicando la curiosità di quanti vorranno prendere spunti di riflessione per affrontare diversamente la vita quotidiana! (Ufficio Stampa Roma-Sila-Festival)

 


ROMA-SILA-FESTIVAL
Rassegna di Cinema, Arte, Cultura e Spettacolo



Programma in Sala Baldini

Lunedì 23 Gennaio
Sala Baldini (Piazza Campitelli, 9)

15.30 Inaugurazione Mostre, incontro con l’Artista MARILENA CARROZZA

16.45 Momento Mentalista con GIANLUCA LIGUORI

17.00 Caffè Letterario con DANIELA MOLINA + recitazione brani a cura di ANTONELLA CIVALE

19.15 Momento Mentalista con GIANLUCA LIGUORI

19.30 Incontro a tema “L’Africa: suoni e cultura”

20.30 Proiezione film + dibattito “Anna, Teresa e le resistenti” di MATTEO SCARFO’

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Martedì 24 Gennaio
Sala Baldini (Piazza Campitelli, 9)

15.30 Incontro con l’artista PASQUALE RESTUCCIA

16.45 Momento Mentalista con GIANLUCA LIGUORI

17.00 Proiezione cortometraggi


Scuola Federico Caffè (via Fonteiana, 111)

17.00 Proiezione film + dibattito “Liberarsi” di SALVATORE ROMANO


Sala Baldini (Piazza Campitelli, 9)

19.15 Momento Mentalista con GIANLUCA LIGUORI

19.30 Incontro a tema “Gli ebrei in Calabria”

20.30 Proiezione film + dibattito “18 anni dopo” di e con EDOARDO LEO + MINI SHOW dell’attore/regista

 
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Sabato, 28 Gennaio 2012 13:01

Nel breve sabato

179Nell’ economia spirituale dell’Antico Testamento l’esercizio della profezia può certamente permettersi di stare sempre un gradino sopra le altre grandi istituzioni del popolo. Il sacerdozio e la regalità sono costantemente sottomesse al suo caustico potere di discernimento. Come una spada a doppio taglio la parola del profeta sa disinnescare il delirio di onnipotenza del re, come smascherare il formalismo rituale del sacerdote. Il profeta è la voce con cui Dio diagnostica attimo per attimo lo stato di salute dell’alleanza. Ma persino il primato della profezia è giustamente condizionato al suo grado di alta fedeltà all’intenzione teologale che la fonda. Il serrato dialogo dell’altissimo con il grande Mosé, profeta dei profeti prima del Figlio, mette in scena la giusta subordinazione della voce profetica  alla sua fonte divina , paventando persino la morte a fronte di una trasgressione tanto grave. In fondo anche il profeta ha le stesse tentazioni del re e del sacerdote. Sono del resto sempre le stesse. Una sta nell’impadronirsi della voce di Dio per trasformarla in veicolo di preoccupazioni troppo umane. L’altra addirittura mette la presunzione profetica a servizio di idoli lontani dallo spirito dell’alleanza . L’essere umano, specie se religioso, sa fare mercato di tutto, persino della voce di Dio. Ma essa possiede anche sempre le sue strategie di riscatto. I falsi profeti, prima o poi, vengono alla luce. Quando un giovane rabbino di provincia entra nella sinagoga della sua città e si mette a insegnare, il bagliore di un’autorevolezza inaudita invade di colpo la storia. E tutti sono immediatamente capaci di riconoscere la differenza. Succede anche semplicemente nell’incessante mormorio della comunicazione umana. Quando in mezzo a mille quaquaraqua da marciapiede si alza la voce della persona che sa quel che dice, chiunque se ne accorge. Persino che sono in malafede. Ma nel caso del rabbino Gesù di Nazareth, questa elementare prova di umana eloquenza mostra di avere radici dalle profondità inimmaginabili. L’autorevolezza capace di emanare dall’eloquio di Gesù riguarda gli orizzonti sfuggenti e gli abissi impenetrabili delle questioni teologali. Quando Gesù parla delle cose di Dio, mostra di sapere quello di cui parla. Letteralmente. Non con la sapienza indiretta del fariseo che ha setacciato con la fatica degli anni un piccolo tesoro di convinzioni dentro la rete misteriosa della Scrittura, ma con la scienza di prima mano di qualcuno che parla di qualcosa di proprio. Di questa autorevolezza gli ascoltatori hanno subito un’immediata sensazione. Essa è persino capace di risvegliare l’inquietudine dei demoni, figure dell’irreligione, sempre molto a loro agio con la lingua convenzionale del formalismo religioso, ma sempre in difficoltà con la parola di fuoco della fede profonda. E con studiata nonchalance Marco la mette subito a confronto con la parola opaca dei farisei, umiliata un istante, archiviata in un battere di ciglia, messa ai margini da un atto di rivelazioni di un sabato come gli altri.
Giovedì, 26 Gennaio 2012 21:56

Lettera del Vicario Generale

VicarioCon una lettera rivolta ai confratelli dell’Ordine il Vicario ha annunciato che il P. Generale dopo, il periodo di convalescenza a causa del suo malore, ha ripreso le facoltà di Governo a norma delle Costituzioni. Nella missiva si fa anche  riferimento agli ultimi eventi della vita dell’Ordine.

27 gennaio 2012
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Giovedì, 26 Gennaio 2012 18:46

Formazione Permanente OMD

formazione-permanenteProsegue il percorso di Formazione Permanente OMD gli incontri si sono svolti a Lariano (RM) rispettivamente nei giorni 17-18 e 24-25 gennaio, guidati dall’equipe formativa del cappuccino Giovanni Salonia. Due obbiettivi sono stati affrontati sulla tematica della “Riconciliazione”: la risoluzione dei conflitti e “la revisione di vita”. Proprio perché “il cuore dell’uomo non è un cuore cattivo, ma ferito, è possibile la salvezza-guarigione” che richiede la “circolarità della relazione” per “ristabilire la giustizia”; riprendere “la strategia di comunicazione”; “mettersi nei panni dell’altro”; considerare la ricchezza di “un mediatore”. In effetti, la soluzione dei conflitti e lo strumento della revisione di vita non sono ne immediati né magici, ma “hanno bisogno di ascolto delle parti e di un clima di libertà e apertura”.

25 gennaio 2012
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Venerdì, 20 Gennaio 2012 21:08

Dio inedito

178La Scrittura, timori non ne ha. Sa ospitare la sacrosanta indignazione di Giobbe, il relativismo secolare di dell’Ecclesiaste, l’aperto erotismo del Cantico. Nel libricino di Giona, di cui qui la liturgia ci apparecchia giusto il bel finale, la Scrittura mette in scena tutta la pusillanime e riottosa grettezza di una religione dell’appartenenza che si rovescia in una pratica dell’esclusione. Giona è quello che, prima di piegarsi al mistero della divina grazia, fin che può si tiene lontano da questo Dio assurdo che intende reclutarlo come supino strumento di un invito alla conversione  che – così pensa Giona-, anziché in un atto di reale e puntigliosa resa dei conti, finirà a tarallucci e vino. L’ostacolo più consistente al lavoro della grazia non è mai la resistenza del miscredente ma il risentimento dell’appartenente. Eppure il Dio dell’Alleanza, esattamente come fa con l’ultimo peccatore smarrito, ricorre fino in capo al mondo anche il credente immusonito. Se è necessario gli fa provare il buoi degli abissi e il furore della canicola per fargli capire che nemmeno per lui stare nel perimetro delle relazioni vitali è cosa scontata una volta per tutte. Allora il missionario Giona va. Ma come tutti i pretoriani di parrocchia, attraversa la città con profondi dubbi su quel Dio che ha tanto a cuore gente come questa. Quanti Giona si costringono anche oggi a sorridere all’indifferente e svagato uomo della città contemporanea rimpiangendo i tempi in cui si poteva ecclesiasticamente più ultimativi! Eppure è da moto tempo che la testimonianza del Regno non sopporta più di interpretarsi come perentorietà giudiziaria. Il tempo si è fatto breve. La storia è cambiata. Giacché il Figlio ha chiarito ogni dubbio. Il Dio tanto incompreso da Giona ha trovato in Gesù di che mostrare un volta per tutte il suo volto più radioso e convincente. Il suo Regno è prossimo. Non per approssimazione temporale (non significa tra un attimo), ma per immediatezza storica (significa il suo “essere qui”). Il Dio/Samaritano si è finalmente chinato, da prossimo impeccabile, sulla storia umana. Si potrebbe anche semplicemente tradurre: Io(ci) Sono). Di questa stratosferica novità Gesù va cercando consapevoli e partecipi divulgatori. Va a pescarli in riva a un lago, ai margini dell’operosità rurale, alla periferia della coscienza spirituale. Gente semplice, reclutata da una misteriosa forza d’attrazione, destinata a trasformare in carne e sangue della propria esistenza la straziante passione di questo strano rabbino di passaggio per l’immagine di una Dio misericordioso. Marco ne mete in mostra la prontezza. La risolutezza di questi Giona dei tempi nuovi manifesta appunto tutta la proporzione  dell’inedito che con il Dio di Gesù si appropria della storia. Modellati ad immagine e somiglianza del loro maestro essi, che non mancheranno (nemmeno loro) di rimanere confusi di fronte alla sua radicalità spirituale, lo seguiranno sulla strada di un sogno universale. Quando Dio sceglie qualcuno è sempre per poter amare tutti.

 
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1Nel giorno dell’ Epifania i novelli sacerdoti p. Antony Sellan, p. Antony Cruz, p. Sekar e p. Santhiyagu sono stati invitati dalla parrocchia di Maria santissima del Rosario in San Ferdinando di Puglia per celebrare la loro prime Eucaristia per questa comunità. E’ stato un bellissimo momento per tutti quanti. Insieme a p.Raffaele rettore e parroco, p. Luigi Murra vice parroco, le madrine e tutti i fedeli hanno partecipato alla solenne celebrazione. I novelli sacerdoti hanno indicato nell’ omelia che tutti siamo stati chiamati ad essere il quinto Vangelo attraverso le nostre  vite. In effetti, l’Epifania del Signore manifesta, rivela il mistero di Dio in noi. Tale mistero ci invita a vivere il quotidiano con slancio. Dio è nato  umile, questa umiltà ha cambiato il mondo, l’ umiltà  del Figlio di Dio ha portato la salvezza per tutti. Anche noi da discepoli siamo chiamati a rivelare il Signore Gesù Cristo attraverso la nostra esistenza. La celebrazione si è ripetuta nella comunità di Gallipoli domenica 8 gennaio festa del Battesimo del Signore. I padri sono stati accolti con entusiasmo e gioia dai confratelli e fedeli della Parrocchia del Sacro Cuore.

11 gennaio 2012

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Lunedì, 09 Gennaio 2012 11:04

Un Natale nel segno di San Giovanni Leonardi.


S.-Ferdinando---okIl clima natalizio sicuramente stimola ed incrementa la voglia di fare del bene mettendo al bando pigrizia ed indifferenza. Nascono così iniziative e progetti di solidarietà che si concretizzano in veri e propri momenti di gioia e di condivisione dell’annuncio della nascita del Cristo. Sono bastati pochi incontri organizzativi e subito si è dato il via a due splendide iniziative umanitarie a favore dei bambini ricoverati nel reparto oncologia della casa sollievo della sofferenza di S.Giovanni Rotondo (Foggia),  e della comunità educativa Crisalide di Molfetta (Bari), che ospita alcuni minori orfani o affidati dai servizi sociali del Comune di San Ferdinando di Puglia. Le due iniziative promosse ed organizzate dalla Confraternita del Rosario hanno avuto il pieno sostegno del Parroco P.Raffaele Tosto che ha coinvolto anche il gruppo devoti di S.Giovanni Leonardi molti dei quali hanno lavorato in occasione del giubileo leonardino del 2009. A tutti i bambini oltre ai tradizionali regali, è stata consegnata ad ognuno una copia del Fumetto "San Giovanni Leonardi"  ed agli adulti una copia  del libro“Con Cristo Misurate le cose”.
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