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Giovedì, 23 Gennaio 2014 16:52

La Cantoria: Stagione Musicale 2014

maestro1In occasione dell’apertura della stagione 2014 dell’Associazione “La Cantoria “, la chiesa di S. Maria in Campitelli ha l’onore di accogliere l’antico organo costruito da Pellegrino Pollicolli nel 1635. Venerdi 17 gennaio 2014 , nella Chiesa di S. Maria in Campitelli in Roma , il maestro

Vincenzo Di Betta ha diretto, l’omonima cappella musicale dell’Ordine dei Chierici Regolari della madre di Dio, e l’Ensemble “La Cantoria”, inaugurando la stagione musicale di quest’ultima ed eseguendo la Messa a 4 voci da cappella composta nel 1650 da Claudio Monteverdi. Michele Vannelli, maestro di cappella della Basilica di S. Petronio, interpreterà a sua volta per l’occasione le parti organistiche dei fiori musicali composti a Roma da Girolamo Frescobaldi nel 1635: anno in cui fu costruito da Pellegrino Pollicolli (noto organaro della scuola romana) l’organo accolto da ora in poi nella Chiesa di S. Maria in Campitelli. Lo strumento, di soli cinque registri e del tipo “ad ala” per l’andamento delle canne, fu Costruito a Viterbo, distinguendosi ben presto per la sua elegante cassa a due facciate chiuse da portelle. In occasione del giubileo del 1750, la cassa dell’organo fu decorata ed impreziosita da un epigrafe commemorativa del noto organista e Maestro di Cappella a S. Rufino ad Assisi Giacomo Carissimi. Fu proprio il Duomo di Assisi , infatti, che ha custodito l’organo per circa quattro secoli, recando non poco pregiudizio alle sue prestazioni sonore. Ormai ridotto in pessime condizioni, lo strumento fu acquistato da un antiquario collezionista, in nome della propria passione per la musica e del suo spiccato culto per le arti in genere. Sua figlia, la signora Fiorella Cottier-Angeli, Decise nel 1999 di affidarne, dopo la morte del padre, il restauro alla fabbrica Pinchi Ars Organi di Foligno, in segno di onore alla memoria del defunto genitore.

Sebbene dopo il restauro la stessa famiglia Cottier Angeli decise di affidare lo strumento in comodato d’uso alla Accademia di Musica Italiana per Organo di Pistoia, la benefattrice ha ritenuto in ultima analisi di trasferire, dopo il ventennio pistoiese, la responsabilità del prezioso strumento alla Cappella di S. Maria in Campitelli in Roma. L’obiettivo è di valorizzarne al massimo le qualità sonore, rendendolo al contempo uno strumento patrimonio fruibile a qualunque Ensemble di musica barocca oggigiorno presente nel panorama Internazionale.

22 gennaio 2014

pdf  La Cantoria: Stagione Musicale 2014  
Pubblicato in 2014
Lunedì, 04 Febbraio 2013 17:05

Roma Associazione culturale la cantoria

la-cantoria-1Con un incontro musicale in Sala Baldini domenica 3 febbraio è stata inaugurata l’Associazione musicale la Cantoria. L’Associazione diretta dal Maestro Vincenzo di Betta e patrocinata dall’Ordine ed in collaborazione con il Centro Studi OMD, nasce con l’intento di tutelare e far conoscere il patrimonio musicale OMD. Il patrimonio culturale documentario, di altissimo valore storico, oltre che religioso,  conservato presso l’Archivio dei Chierici Regolari della Madre di Dio (OMD) e la Biblioteca Mater Dei, a Roma, comprende al suo interno anche un fondo musicale. Il fondo è costituito da manoscritti e stampe musicali di pregio, degni di grande considerazione, da un punto di vista archivistico, musicale e musicologico. Il materiale di proprietà della comunità religiosa dei Chierici Regolari della Madre di Dio fondata da San Giovanni Leonardi (1541-1609) era in uso per le attività liturgia, le accademie musicali e gli oratori come la tradizione dell’Ordine rileva fin dalle sue origini (1574). In effetti, esso comprende non soltanto opere sacre, ma anche secolari perlopiù provenienti dalla Casa sopressa di Monaco (Principato) nella metà del XX sec. E’ a seguito di tale circostanza che ritroviamo conservati nell’archivio musicale diversi volumi miscellanei di ariette francesi, curati da stampatori ed editori francesi, soprattutto parigini, della fine del XVIII secolo.  Il fondo comprende circa 150 unità archivistiche di manoscritti musicali, per la maggior parte del XVIII secolo, di musica sacra e profana. Per la musica a destinazione liturgica è doveroso  citare le numerose composizioni di Padre Francesco Giovannini, della metà del Settecento, che fu Prefetto della musica, ma anche opere di Giuseppe Iannacconi, Salvatore Meluzzi, Gaetano Capocci, compositori insigni di musica liturgica nel XIX secolo a Roma. Il fondo dei manoscritti comprende anche copie ottocentesche di opere di Saverio Mercadante, Giuseppe Anfossi, Domenico Cimarosa.
 
Pubblicato in Archivio La Cantoria
Lunedì, 04 Febbraio 2013 16:56

Roma Associazione culturale la cantoria

la-cantoria-1Con un incontro musicale in Sala Baldini domenica 3 febbraio è stata inaugurata l’Associazione musicale la Cantoria. L’Associazione diretta dal Maestro Vincenzo di Betta e patrocinata dall’Ordine ed in collaborazione con il Centro Studi OMD, nasce con l’intento di tutelare e far conoscere il patrimonio musicale OMD. Il patrimonio culturale documentario, di altissimo valore storico, oltre che religioso,  conservato presso l’Archivio dei Chierici Regolari della Madre di Dio (OMD) e la Biblioteca Mater Dei, a Roma, comprende al suo interno anche un fondo musicale. Il fondo è costituito da manoscritti e stampe musicali di pregio, degni di grande considerazione, da un punto di vista archivistico, musicale e musicologico. Il materiale di proprietà della comunità religiosa dei Chierici Regolari della Madre di Dio fondata da San Giovanni Leonardi (1541-1609) era in uso per le attività liturgia, le accademie musicali e gli oratori come la tradizione dell’Ordine rileva fin dalle sue origini (1574). In effetti, esso comprende non soltanto opere sacre, ma anche secolari perlopiù provenienti dalla Casa sopressa di Monaco (Principato) nella metà del XX sec. E’ a seguito di tale circostanza che ritroviamo conservati nell’archivio musicale diversi volumi miscellanei di ariette francesi, curati da stampatori ed editori francesi, soprattutto parigini, della fine del XVIII secolo.  Il fondo comprende circa 150 unità archivistiche di manoscritti musicali, per la maggior parte del XVIII secolo, di musica sacra e profana. Per la musica a destinazione liturgica è doveroso  citare le numerose composizioni di Padre Francesco Giovannini, della metà del Settecento, che fu Prefetto della musica, ma anche opere di Giuseppe Iannacconi, Salvatore Meluzzi, Gaetano Capocci, compositori insigni di musica liturgica nel XIX secolo a Roma. Il fondo dei manoscritti comprende anche copie ottocentesche di opere di Saverio Mercadante, Giuseppe Anfossi, Domenico Cimarosa.
 
Pubblicato in 2013

la-cantoriaIl Festival di musica Rinascimentale Barocca “La Cantoria” ha voluto domenica 11 dicembre commemorare il centenario della nascita dell’Architetto Carlo Rainaldi. La serata ha visto un intreccio di parole e musica, nella Chiesa di Campitelli sistemata appositamente per il concerto svolto dalla Cantoria centrale sulla controfacciata. Il festival ideato dal Maestro di Cappella Vincenzo Di Betta che ha diretto i Vespri di de Victoria ed il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi. Le partiture sono state eseguite dall’Ensamble Campitelli, dal Coro da Camera Italiano e dall’Ensamble Bernini. Un canto sublime e armonico che è nato in questi spazi per la vita liturgica e la celebrazione del Mistero. In effetti, il festival ha questo obiettivo, consegnare una comunicazione musicale intreccio di suoni, emozioni e musica così come è stata percepita da coloro che l’anno ideata e prodotta. E’ un “cadere” della musica (Cf. T. Scarpa, Stabat Mater) ed un accadere di eventi che educano all’ascolto e alla interiorità. Ben venga questa esperienza nel vasto panorama della spiritualità e cultura romana. “La cantoria è un luogo altro già per la sua collocazione architettonica, non più chiesa e non ancora cielo” , ha affermato Anna Elena Masini presentando la serata patrocinata dall’Ordine della Madre di Dio e onorata da una medaglia commemorativa offerta dal Signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Così, “la musica come evento non tangibile”, traccia per i fedeli la strada del suono: si ascolta ma non si vede, preludio del Mistero celebrato. L’esecuzione vera e propria è stata preceduta da due autorevoli interventi. L’architetto Paolo Portoghesi  che ha presentato le forme rainaldine della chiesa di Campitelli.  La trasformazione della città ad opera delle tre figure di spicco, Bernini, Borromini e Piero da Cortona costringono il Rainaldi in questa fioritura architettonica, a creare una “quarta via”. Alessandro VII che commissionò l’opera accogliendo il voto di Roma liberata dalla pestilenza per intercessione della prodigiosa immagine di Santa Maria in Portico, ebbe a cuore la trasformazione della città, egli –ha proseguito Portoghesi- “si occupò di Roma come ci si occupa di una donna amata. Nella sua camera da letto aveva da una parte la bara, dall’altra il modello dell’Urbe”. Il Rainaldi in un primo tempo realizza un progetto ovale di stampo borrominiano, ma l’obiettivo della chiesa-santuario implicò l’idea “del pellegrinaggio”. Così, utilizzando l’ordine classico della Roma imperiale, impresse nell’elemento prospettico “un impianto scenografico che controlla lo spazio attraverso la luce”. La colonna simbolo della Chiesa “indipendente dalla struttura” diventò il modella della “quarta via” architettonica offerta dal Rainaldi. Di seguito l’intervento del Prof. Claudio Strinati ha evidenziato il senso e l’uso della Cantoria. Nella struttura architettonica e simbolica di una Chiesa “il cielo è la cupola e la cantoria è in una posizione intermedia”.  Rainaldi era anche musicista e questo, “ non deve stupire perché la sua formazione si svolge negli anni 20 del seicento dove Roma era la capitale della musica”. In effetti, “il cantare in cantoria è nato in Italia. Un canto che piove dall’alto, non collegabile al dato visivo. Questa fu una concezione mirabile sviluppatasi nel Centro Nord Italia. Il suono che viene dall’alto è portato a salire, caratteristica tipica del Barocco, il cielo che canta la suprema dolcezza della musica che acquieta le passioni che si scatenano nella vita terrena”. Il modello musicale rainaldiano fu quello dell’Oratorio di Carissimi nato nell’ambiente filippino che inventò l’oratorio sacro: “racconto misto tra recitativi e ariosi”.

15 dicembre 2011
Pubblicato in 2011
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