Curia Generale dell'Ordine
Rev.mo Padre Generale P. Luigi Antonio Piccolo OMD
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Il 18 giugno ha avuto inizio la visita canonica e fraterna del Padre Generale Antonio Piccolo alle comunità del nostro Ordine presenti in Cile. Un appuntamento atteso e significativo, che rinnova il legame profondo tra la guida dell’Ordine e una terra che, storicamente, è stata la prima missione affidata ai nostri padri. Il Cile, infatti, rappresenta le radici vive del nostro slancio apostolico, e la visita del Padre Generale si è posta come un’occasione di rinnovamento spirituale e di discernimento comunitario.
Come per tutte le visite di quest’anno, anche quella in Cile si è sviluppata attorno al tema paolino che ispira questo tempo di grazia per l’intero Ordine: “Offrite i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio: è questo il vostro culto spirituale” (Rm 12,1). Questa parola dell’Apostolo – che coniuga corpo, vita concreta e dimensione cultuale – è stata accolta come un invito a riscoprire la propria consacrazione come offerta totale e gioiosa, nella carità fraterna e nella missione.
“Come sacrificio spirituale” – ha ricordato il P. Generale – non significa mortificazione sterile, ma trasformazione interiore che si traduce in dono di sé. Offrire la propria vita come sacrificio spirituale significa lasciarsi consumare dall’amore, nella ferialità delle relazioni, nella pazienza delle prove, nella perseveranza nella missione. È una santità concreta, quella che San Paolo propone: fatta non di gesti straordinari, ma di una quotidianità trasfigurata dall’offerta.
In questo orizzonte si è collocata anche l’omelia del Corpus Domini, celebrata nella parrocchia di Guadalupe a Santiago. Il Padre Generale ha evocato l’immagine biblica del deserto come simbolo della vita umana, attraversata da momenti di solitudine, fatica, aridità. Eppure, è proprio lì che si manifesta la presenza fedele di Dio. Il Vangelo della moltiplicazione dei pani è risuonato come una chiamata a non fuggire davanti alla fame degli altri, a non rifugiarsi nelle scuse del poco che si ha, ma a fidarsi e a consegnare ciò che si è e si ha, perché Dio lo trasformi. “Dategli voi stessi da mangiare”: in questa parola Gesù non chiede l’impossibile, ma coinvolge i discepoli nella logica del dono, li educa a non trattenere, ma a distribuire, come lui stesso ha fatto con il pane.
In questo senso, il riferimento a San Giovanni Leonardi è stato particolarmente prezioso. Il Padre Generale ha voluto richiamare l’icona viva del nostro fondatore come testimone di una vita interamente offerta a Dio e al bene della Chiesa, uomo dal cuore missionario e dalla carità ardente, capace di spendersi senza riserve per l’annuncio del Vangelo e la riforma della Chiesa.
“San Giovanni Leonardi – ha ricordato – è stato egli stesso un ‘sacrificio spirituale’, consumato nell’amore alla verità, nella dedizione al prossimo, nella passione per il Vangelo. Le comunità del Cile, che per prime hanno raccolto e incarnato questo carisma fuori dall’Italia, sono oggi chiamate a custodirlo con fedeltà creativa, lasciandosi ispirare dal medesimo fuoco interiore.”
Il Padre Antonio ha sottolineato con forza come questa parola interpelli in modo particolare proprio le comunità cilene: prime nel tempo, prime nella generosità missionaria, sono oggi chiamate a essere anche prime nella testimonianza di una santità che si fa prossimità, ascolto, accoglienza, servizio. La loro lunga storia – segnata da slanci, fatiche, frutti e talvolta anche da aridità – può ritrovare nuova linfa se radicata in quella logica dell’offerta che è cuore del Vangelo.
Nel Corpus Domini, il gesto di Gesù che spezza il pane e lo affida ai discepoli – “li distribuiva perché fossero loro a servire” – è stato indicato come immagine eloquente della vocazione della Chiesa: essere segno di una presenza che si dona. La comunità religiosa, in questa prospettiva, non è luogo separato, ma corpo disponibile, chiamato a nutrire la fame degli uomini, non con le proprie risorse, ma con ciò che ha ricevuto. È questa la logica del “sacerdote come mediatore”, come colui che trasmette ciò che non è suo, come ricorda San Paolo ai Corinzi.
“Un sacrificio spirituale – ha detto in una delle meditazioni – è una vita che sa perdere per amore, che non trattiene nulla per sé, che si fa pane spezzato e vino versato per gli altri. È in questa dinamica che il culto si fa autentico, e che la comunità religiosa diventa sacramento della presenza di Dio nel mondo.”
La visita proseguirà nei prossimi giorni con altri momenti di dialogo, preghiera e discernimento. Ma già ora è evidente come il passaggio del Padre Generale stia lasciando una traccia di luce: un invito a ritrovare l’essenziale, a vivere con radicalità evangelica, a fare della propria vita una liturgia offerta a Dio e ai fratelli.
Nel cuore del Cile, sotto il cielo della prima missione, lo Spirito continua a operare, suscitando in molti il desiderio di una santità semplice, nascosta, ma vera. Una santità che, come insegna l’Apostolo, passa attraverso il dono totale di sé: come sacrificio spirituale. Ed è questa l’eredità più viva del nostro Padre San Giovanni Leonardi: una vita interamente offerta, perché il mondo torni a Cristo, Cristo al mondo, e il mondo al Padre.
Nell'Anno Giubilare leonardino, la nostra Congregazione accoglie con entusiasmo la professione solenne dei voti che il chierico Alexander Cruz Cucunubà, ha emesso oggi, domenica 21 Luglio, nella Parrocchia Beato Miguel Rua affidata alla cura pastorale del nostro Ordine. Questa consacrazione rappresenta il carisma che da oltre quattro secoli dimostra la presenza di Dio nelle nostre vite e l'azione costante dello Spirito Santo nella Chiesa, rinnovando il nostro impegno a vivere la fede con dedizione e amore.
Il p. Generale si è reso presente alla celebrazione inviando il seguente messaggio:
Pax Christi,
carissimo Ch. Alexander Cruz Cucunubà, oggi, in questo solenne Anno Giubilare, la nostra famiglia religiosa accoglie con immensa gioia la professione solenne dei voti che tu hai poc’anzi emesso. Siamo grati a Dio che ci mostra nella tua perseveranza e impegno definitivo, la sua fedeltà al carisma consegnato 450 anni fa a San Giovanni Leonardi, nostro padre fondatore.
Avrai certamente siglato questo atto sull’altare, manifestando pubblicamente il desiderio di conformarti pienamente a Cristo Crocifisso e Risorto, sotto lo sguardo vigile e amoroso della Beata Vergine Maria, Nostra Celeste Patrona.
Questa conformazione a Cristo rendila sempre più evidente in un cuore semplice e umile, ma nel contempo coraggioso e intrepido come quello del buon pastore. Egli sia guida sicura e rassicurante dei tuoi passi, e ciò farà di te una manifestazione della sua presenza per gli uomini e le donne del nostro tempo.
Come ci ha chiesto il Santo Padre Francesco nel messaggio a noi indirizzato per il XV Centenario dell’Apparizione di S. Maria in Portico, sii promotore di riconciliazione e di pace a partire dalle comunità cui sarai assegnato. La comunione in Cristo e la cura dei fratelli abbiano il primo posto.
Chiedo a Maria di custodire il tuo cuore nell’ascolto incessante del Divino Maestro perché la riforma della vita caratterizzi ogni tuo giorno e ti consenta di dimorare sempre più nel Padre per mezzo di Cristo.
Il santo Fondatore ti ottenga docilità allo Spirito e perfetta obbedienza.
Sabato 20 Luglio, nella parrocchia Nuestra Señora de las Angustias in Colombia, affidata all'Ordine della Madre di Dio, per l'imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di S. E. Rev.ma Mons. Alejandro Díaz García, vescovo ausiliare dell'Arcidiocesi di Bogotà, il Diacono John Jairo Pino Berdugo è stato ordinato Presbitero. Tutta la Famiglia Leonardina si unisce alla gioia del novello Presbitero e della Delegazione Cile - Colombia attraverso le parole che il p. Generale ha inviato a p. John Jairo:
Pax Christi,
Reverendo Padre John Jairo, giunge fino a me, oltrepassando i confini di spazio e tempo, l’eco delle parole consacratorie e il buon profumo del Crisma che ha consacrato le tue mani e l’intera tua persona per compiere i gesti di Cristo.
Mani provvide di grazia per innestare alla Vita vera quanti Dio chiama alla vita.
Mani stese a consacrare il Corpo e il Sangue di Cristo, identificandosi in quel corpo e sangue volontariamente offerti come cibo e bevanda di salvezza eterna.
Mani che uniscono in amore indissolubile quanti Dio chiama all’amore coniugale.
Mani materne per riconciliare coloro che si sono allontanati e ritornano alla Sorgente della vera pace e dell’amore fraterno.
Mani paterne e materne per soccorrere e consolare quanti sono affamati, assetati, affaticati e stanchi nel cammino della vita.
Mani che consegnano all’abbraccio eterno del Padre uomini e donne che si addormentano in Cristo.
Mani mosse dal cuore del Buon pastore che conduce al sicuro i figli dell’unico Padre verso pascoli erbosi, ad acque tranquille, al banchetto della vita eterna che Egli, Crocifisso e Risorto ha meritato e preparato per noi.
La Vergine del Portico ti protegga sotto il suo manto, il santo Fondatore, Giovanni Leonardi ti ottenga di avere sempre, innanzi agli occhi della mente e del cuore l’onore di Cristo, Crocifisso e Risorto, ardente di zelo per la santificazione delle anime.
Vivi l’amore che celebri e tutto andrà per il meglio!
"L'Eucaristia è il centro e da lì servire Dio e la sua Chiesa", con queste parole Mons. Oscar Blanco OMD evidenzia il centro della vita di un ministro del Signore e della Chiesa.
In una Santa Messa celebrata nella Parrocchia di San Lazzaro a Santiago del Cile, due religiosi leonardini sono stati ordinati sacerdote e diacono. Questa è stata presieduta dal Vescovo di Punta Arenas, mons. Oscar Blanco OMD, e ha avuto la presenza e la compagnia di sacerdoti e fratelli leonardini, sacerdoti amici, diaconi, consacrati e consacrate, e il popolo fedele di Dio delle comunità e unità pastorali OMD.
Notevole e importante è stata la presenza della famiglia dei due fratelli che si sono trasferiti dalla Colombia per accompagnare i loro figli in questa festa della Chiesa.
Nelle parole di gratitudine del nuovo sacerdote e del nuovo diacono entrambi hanno ringraziato Dio, l'Ordine e le loro famiglie per essere arrivati in questo momento e subito hanno iniziato l'avventura in totale dedizione alla chiesa nella "piccola barchetta". Pregate per me, vi prego! Entrambi hanno chiesto questo semplice, ma solidale impegno del popolo di Dio per poter servire la chiesa e non servirsene come era solito dire il nostro santo Fondatore, San Giovanni Leonardi.
Alla fine, prima del cantico del Sub Tuum Praesidium, è stato dato lettura al saluto del Padre Generale dell'OMD, il Rev.mo P. Luigi Piccolo, che ha inviato per questa celebrazione. In essa ha ringraziato mons. Blanco per la sua presenza e ha esortato i fratelli: "La vostra amabilità sia nota a tutti, il vostro entusiasmo sia contagioso, la vostra mano sia provvida".
Dio doni ai nostri fratelli, P. Will e diacono Aldair, la gentilezza, l'entusiasmo e la generosità di chi è stato chiamato da Dio a donarsi per il suo gregge.
Tanti auguri!