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Lunedì, 01 Luglio 2013 10:12

LA PIETRA GETTATA

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Cristo è la nostra roccia


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Il Cristo dall’occhio tumefatto

* Sostiamo presso il Crocifisso di Santa Giulia o il Cristo dall’occhio tumefatto.
Mentre guardiamo l’immagine, ascoltiamo la suggestiva storia ed il commento omiletico che Giovanni Leonardi propone ai suoi.


1L. Dai Racconti del Venerabile Padre Cesare Franciotti

Si racconta che nella Città di Lucca un giocatore arrabbiato per aver perso, entrato nella Chiesa di Santa Giulia con un sasso in mano, lo tirò verso il Signor posto in croce, lo percosse nella faccia sull’occhio, e ne uscirono gocce di sangue che caddero nel vaso che ancora in quello stesso luogo si conserva. Spaventato dell’accaduto il giocatore cercava di uscire ma non potè, perché apertasi la soglia della porta che è una pietra molto larga, sprofondò, e la pietra si riserrò, lasciando come una memoria il segno di quell'apertura che lo inghiottì [...]. Si veda nell'Immagine la percossa, e il sasso.
Nel vaso dell'acqua santa sopraddetto vi si vedono ancora le macchie del sangue cadutovi.


2L. Dai «Sermoni» di San Giovanni Leonardi (Sermone alla Compagnia di s. Giulia)

Grande fu l’esaltazione del nostro Crocifisso quando quella persona, tirandogli una pietra con impeto e sdegno, accadde che si aprì la pietra che si trovava sotto i suoi piedi e discese all’inferno.
È grande questo giudizio che lascia stupito chi ci pensa e, agghiacciato chi lo osserva attentamente. E ogni volta che vedete quella pietra, tutti tremate, spaventati da questo giudizio di Dio.
Quanto fu scellerato, triste e crudele quell’uomo poiché ebbe tanto slancio di levarsi verso il suo Creatore! Così avvenne che giustamente egli fu castigato con tale punizione, poiché ebbe ardire lui, essere vile, polvere e cenere, di voler offendere il Creatore.
Ah, mani empie che hanno fatto questo! Cuore malvagio che questo ha pensato!
Apriamo gli occhi ed ammiriamo non come egli fu da Dio castigato e inghiottito dalla terra, ma ammiriamo come Dio non castiga noi e come la terra ci sostiene.
Forse i nostri peccati non sono maggiori dei suoi? O non offendiamo Dio più di lui? E perché non siamo castigati anche noi, che lapidiamo quando pecchiamo?
Ditemi, è maggiore l’offesa fatta a uno fino al sangue, anche se in collera? Certamente si. Quell’uomo era in collera, fuori di sé per colpa di essa, eppure noi, con animo tranquillo pecchiamo, e quanto!
Quell’uomo scagliò una pietra al Crocifisso, noi la scagliamo quando pecchiamo verso il Cielo. Quell’uomo volle disonorare quell’immagine e rovinarla, eppure noi quante volte peccando abbattiamo l’immagine viva del Signore. Quell’uomo, volle profanare quella chiesa materiale, noi peccando macchiamo e profaniamo il tempio vivo dello Spirito santo.
Ahimè non sono maggiori le nostre cattiverie? Si, certamente tanto maggiori che quell’uomo commise solo una volta quel peccato, mentre noi tante volte lapidiamo il Signore.
Non meravigliamoci della sua punizione, ma di noi stessi. Perché ci sorprende che ogni giorno noi lapidiamo il Signore più di quello? Anzi, quell’uomo offese il Crocifisso in una sola sua parte, noi in tutte le sue membra. Poiché, tante volte ci rendiamo superbi, tante volte tiriamo pietre al suo capo; tante volte quante con i nostri occhi lo offendiamo, tante volte tiriamo sassi ai suoi occhi santi, tante volte quando bestemmiamo tiriamo sassi alla sua bocca; quante volte con la gola pecchiamo, tante volte nella gola lo colpiamo.

Ah! Se giustamente Dio castigò costui, perché non dovrebbe farlo con noi? Oh se la terra fece bene ad inghiottirlo! Ora, se quell’uomo meritò ogni sofferenza [pena], noi che abbiamo fatto ogni male che pena meritiamo? Non è forse maggior colpa offendere da quieti che in collera? Offendere in molte parti che in una? Non è peggio offendere l’immaginato che l’immagine?
Se conserviamo pulita quella conca che ha accolto il tuo sangue caduto dopo il colpo sacrilego, non dovremmo conservare molto più limpida la nostra anima?
E se provereste un dolore, se si sporcasse quella conca o se fosse staccato quel sangue, perché voi stessi sporcate l’anima vostra e permettete al demonio di prendere il sangue con il peccato?
Non più pietre, ma amore. Ecco quello che tanto avete lapidato.
Sì Signore, ti abbiamo lapidato il capo con la superbia, gli occhi con gli sguardi…
O Signore, Tu pietra, tira una pietra a queste pietre dei nostri cuori, spezzali.
Ecco! Se morendo facesti spezzar le pietre, ora vivendo, spezzale.

T. Tu sei la pietra bianca e preziosa
gettata via dai costruttori:
Dio ti ha scelto per il suo tempio,
a fondamenta della sua casa.

Tu sei la roccia viva e durissima
percossa a morte dai malfattori:
Dio ti ha fatto sorgente d'acqua
fiume di vita lungo il deserto.

Tu sei il sasso sceso dal monte
pietra d'inciampo ai trionfatori:
Dio ti ha fatto giustizia dei popoli,
segno di pace nell'odio del mondo.

Tu sei la perla pura splendente
riconosciuta dai cercatori:
Dio ti ha preso nella sua mano
come un diamante nella corona.

Noi pellegrini
di ogni ricerca
a te veniamo,
Signore Gesù.
 
Letto 2272 volte Ultima modifica il Lunedì, 01 Luglio 2013 11:17

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