«Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine» (Gv 13,1)
Con questa citazione si è aperta, nella sera del Giovedì Santo, la solenne Messa in Coena Domini presieduta dal Padre Generale. Una celebrazione intensa, che ha dato avvio al Triduo Pasquale, centrata sul gesto simbolico e profondissimo della lavanda dei piedi. Nell’omelia, il P. Generale ha messo in luce come il Vangelo di Giovanni, diversamente dagli altri evangelisti, non racconti l’istituzione eucaristica con le parole sul pane e sul vino, ma con un gesto che sorprende e spiazza: Gesù si alza da tavola, si cinge il grembiule e si fa servo. «Un gesto sconvolgente – ha detto – perché è proprio in quel gesto che Gesù ci rivela il cuore di Dio».
L’Eucaristia, ha spiegato, non è un'offerta che facciamo a Dio, ma un’accoglienza del suo amore che si dona. Il grembiule non è un accessorio momentaneo, ma il segno distintivo di un Dio che serve, che tocca le nostre fragilità e le rialza. «In ogni Eucaristia, è Dio che si mette a nostra disposizione, che ci serve con amore» – ha ricordato – invitando a riscoprire il senso profondo di ciò che celebriamo.
Anche quando ci sentiamo indegni, è Lui a prendere l’iniziativa: «Lascia che io lavi proprio quella parte della tua vita che tieni nascosta». E proprio da questo gesto di amore incondizionato nasce la chiamata a fare lo stesso, ad assumere lo stile di Gesù come forma della nostra vita.
Il gesto di Maria che unge i piedi di Gesù, evocato nell’omelia, ha offerto un’ulteriore immagine potente: il profumo dell’amore che vince la morte, che riempie la casa anche quando tutto sembra perduto. Il servizio, così, diventa stile, vocazione, segno di una vita che si dona fino in fondo.
Nel silenzio denso di senso, mentre i piedi venivano lavati, la comunità è stata coinvolta in un’esperienza concreta del Vangelo. Non un gesto teatrale, ma una chiamata:
«Come ho fatto io, fate anche voi.»
Il Triduo è iniziato. Ci è stato consegnato un grembiule. Non per ornamento, ma per servizio. Da ora, il cammino della Pasqua si fa profumo.