La visita canonica del Padre Generale prende avvio oggi nella nostra casa di formazione a Kupang, in Indonesia, ed è segnata da un clima di festa e di profonda comunione. Ad accoglierlo è stato padre Lucas, insieme ai nostri postulanti e aspiranti, che con danze tradizionali e segni tipici secondo le consuetudini del luogo hanno trasformato l’arrivo in un momento di gioia condivisa. Non si tratta di un semplice gesto di benvenuto, ma di una testimonianza viva di come la nostra comunità, pur nella sua semplicità, sappia esprimere il volto di una Chiesa giovane, radicata nella cultura del posto e aperta al dono della fraternità.

Il Padre Generale è accompagnato in questa visita dal suo assistente, padre Francis, la cui presenza arricchisce ulteriormente l’incontro e manifesta la cura e l’attenzione della famiglia religiosa verso questa terra di missione.

Il tema che guida questa visita canonica, tratto dalla Lettera ai Romani – “Offrite i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio” (Rom 12,1) – trova qui un significato concreto e incarnato. In questa nostra terra di missione, dove siamo presenti con un’unica comunità formativa, l’offerta di sé non è un concetto astratto, ma una scelta quotidiana: lo è per i nostri giovani che si preparano con entusiasmo al servizio del Vangelo, lo è per i formatori che li accompagnano con dedizione, lo è per la comunità che accoglie e valorizza le ricchezze della cultura locale trasformandole in linguaggio di fede.

La visita del Padre Generale diventa così un vero segno di comunione. Non solo perché rinsalda i legami con la famiglia religiosa, ma anche perché mostra come la diversità delle tradizioni possa essere un dono che arricchisce. È un’occasione di rinnovamento spirituale e missionario, che incoraggia tutti a vivere la propria vocazione con autenticità, lasciando che ogni gesto quotidiano diventi offerta gradita a Dio.

In questa terra lontana, la nostra comunità formativa rappresenta un piccolo seme, ma carico di speranza. La presenza del Padre Generale e di padre Francis è un invito a custodire questo seme con fiducia e a farlo crescere con coraggio, perché anche qui, a Kupang, il sacrificio diventi vita, la gioia diventi missione e la comunione diventi testimonianza concreta del Vangelo.