La Solennità di San Giovanni Leonardi, fondatore dei Chierici Regolari della Madre di Dio, è stata celebrata con profonda partecipazione e riconoscenza nella Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli, dove è custodito il corpo del Santo.
Due i momenti centrali della giornata: al mattino la Santa Messa all’altare del Fondatore, presieduta dal Padre Generale, e in serata la solenne celebrazione eucaristica presieduta da S.E.R. Mons. Samuele Sangalli, Segretario Aggiunto del Dicastero per l’Evangelizzazione (Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari) e Vescovo titolare di Zella.

Nell’omelia del mattino, il Padre Generale ha offerto una riflessione sul tema della missione, mettendo in luce due aspetti centrali della personalità e della santità di San Giovanni Leonardi.

Il primo riguarda la consapevolezza di sé e delle proprie fragilità. Gesù invita i discepoli a riconoscere le tentazioni che accompagnano ogni missione: la ricerca del prestigio personale, l’egoismo, la voglia di farsi servire anziché servire.
Il Signore chiede di non distrarsi, di non portare nulla con sé, perché la missione non è un viaggio di piacere ma un cammino di conversione.
Come i discepoli, anche Giovanni Leonardi imparò a vincere non solo i “demoni” del mondo, ma quelli del proprio cuore. È questa la via della riforma permanente a cui egli invita: non presumere mai di sé stessi, ma lasciarsi sempre riformare da Cristo.

Il secondo aspetto è la missione come testimonianza di pace. Gesù invia i suoi a portare la pace e ad annunciare il Regno di Dio. Giovanni Leonardi fece di questa pace il filo rosso della sua vita: fondò la “Compagnia della Pace” nella sua Lucca, riconciliò fazioni in lotta, intervenne come seminatore di concordia tra realtà civili ed ecclesiali.
Anche quando subì ingiustizie nella sua città e nella sua famiglia religiosa, non cedette mai all’aggressività. La sua santità fu mite, concreta e operosa: la pace, per lui, era un frutto dello Spirito più che un equilibrio umano.

Nella celebrazione serale, Mons. Samuele Sangalli ha ripreso l’invito evangelico chiedendo al Padre il dono dello Spirito Santo, «quello Spirito che condusse il farmacista Giovanni Leonardi a fare della cura la cifra sintetica del suo cammino e della sua missione».

San Giovanni, ha ricordato il Vescovo, non fu un uomo che “si voltò dall’altra parte” davanti alle sfide del suo tempo.
Sostenuto dalla Madre di Dio, sopportò per amore della verità l’ostracismo dalla sua amata Lucca e si mise con totale disponibilità al servizio della Santa Sede, riformando antichi ordini religiosi e facendosi messaggero di pace tra le città italiane.

Mons. Sangalli ha poi evidenziato la dimensione profetica della sua opera: Giovanni Leonardi, ispirato dallo Spirito, fu precursore dei tempi nuovi, progettando insieme a Giovan Battista Vives e Martín de Funes un seminario per la formazione del clero locale nei territori di missione — seme di quello che oggi è il Collegio Urbano di Propaganda Fide e dell’intero progetto formativo del Dicastero per l’Evangelizzazione.

«Chi vuole davvero operare una riforma religiosa e morale — scriveva San Giovanni Leonardi a Papa Paolo V — deve fare, come un buon medico, una diagnosi attenta dei mali che affliggono la Chiesa, per poter prescrivere a ciascuno il rimedio più adatto».

E lui stesso, “medico e sacerdote”, non si tirò mai indietro: nell’autunno del 1609, prendendosi cura dei confratelli ammalati, contrasse il morbo che lo portò alla vita eterna.

«Facendo memoria di lui — ha concluso Mons. Sangalli — domandiamo il suo stesso Spirito, perché anche noi, come lui, sappiamo non tirarci indietro nel prenderci cura di chi il Signore pone sulla nostra strada.»

La Solennità si è così conclusa con un sentimento di gratitudine e di rinnovato impegno: essere Chiesa che si prende cura, Chiesa che si lascia riformare dallo Spirito, Chiesa che costruisce pace con le opere e con la vita.

San Giovanni Leonardi continua a ricordarci che la vera missione nasce solo da un cuore che si lascia guarire da Cristo per diventare, a sua volta, strumento della Sua misericordia.