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Il giorno di Pasqua è stato vissuto con profonda intensità nella Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli, dove il Padre Generale, Antonio Piccolo ha presieduto la solenne Celebrazione Eucaristica. In una liturgia carica di luce e significato, l’annuncio della Risurrezione è risuonato non solo come proclamazione di fede, ma come invito personale e attuale a lasciarsi toccare dal Risorto.

Nel cuore della sua omelia, il Padre Generale ha dato voce alla Pasqua come movimento d’amore:  

«L’amore, quando è vero, accelera il passo, scuote, spinge avanti. [...] L’amore dà ali ai piedi».  

Rileggendo il Vangelo di Giovanni, ha sottolineato il dinamismo del mattino pasquale, dove i discepoli non camminano, ma corrono. È la corsa degli innamorati, la corsa di chi ha compreso che l’amore non finisce sulla croce.  

«Pasqua non è solo l’annuncio che Gesù è risorto. È l’invito a seguirlo, a muoversi, a rimettersi in cammino» — ha aggiunto, rivolgendosi a ciascuno come a un compagno di viaggio, chiamato a rinascere con Cristo e a lasciarsi trasformare dalla sua presenza.

La risurrezione non è un evento del passato, ma una chiamata viva, capace di risvegliare i cuori stanchi, rimettere in piedi chi è caduto, donare speranza a chi l’ha perduta. In un mondo che spesso sembra incapace di rialzarsi, la Pasqua è voce che chiama per nome, è luce che penetra anche nelle notti più buie.

Nel Vespro solenne della sera, ha avuto luogo un momento particolarmente significativo per l’Ordine della Madre di Dio: il rinnovo dei voti da parte di tutti i religiosi. Una tradizione antica, voluta dal Santo Fondatore per “centrare in Cristo” la vita del religioso leonardino, e che nel giorno della Risurrezione ritrova il suo senso più profondo: vivere con radicalità il Vangelo, nella piena adesione alla volontà del Padre.

«Anche noi con Cristo, per Cristo e in Cristo ci offriamo per fare la volontà del Padre che è la salvezza degli uomini. In questo consiste il motto: essere santi per santificare» — ha affermato il Padre Generale, ricollegandosi alla Lettera agli Ebrei e al fondamento teologico del sacerdozio cristiano.

In un tempo particolare come quello della visita canonica, la rinnovazione dei voti assume un significato ancora più profondo. È tempo di verifica e di grazia, occasione per tornare all’essenziale, per misurarsi non solo con l’efficacia delle opere, ma con la verità della propria vocazione. Rinnovare i voti, in questo contesto, significa rileggere la propria vita alla luce della fedeltà di Dio, riconoscere i segni della sua presenza, lasciarsi nuovamente inviare. È un atto di umiltà e di speranza:  

«Solo attingendo continuamente linfa da questo Gesù, potremo trovare nuova forma di essere santi, solidali con gli uomini e le donne del nostro tempo al fine di condurli a Lui, unico e solo salvatore del mondo».

Così, la Pasqua è diventata promessa e mandato, memoria viva di una chiamata che continua e si rinnova. In un tempo in cui si è chiamati a custodire e a purificare il carisma, il gesto del rinnovare i voti si è rivelato come la vera “corsa del cuore” verso Colui che chiama ogni giorno, e attende con amore rinnovato la nostra risposta.

Pubblicato in 2025
Lunedì, 21 Aprile 2014 05:48

Pasqua rinnovazione dei voti OMD

votiSi rinnova la tradizionale rinnovazione dei voti dell’Ordine nel giorno di Pasqua. Devozione voluta dal Santa Fondatore per “centrare in Cristo” la vita del religioso leonardino, come ha affermato il P. Generale durante il rito fraterno nella Chiesa di Campitelli.

20 aprile 2014 
 
Pubblicato in 2014
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