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In questi giorni la comunità religiosa della Colombia ha accolto con gioia la visita canonica del Padre Generale Antonio Piccolo, accompagnato dal Convisitatore Padre Raffael Pereira Barbato. Si tratta della prima tappa della visita alla Delegazione Cile-Colombia, un momento significativo per tutta la nostra famiglia religiosa.

Durante il suo soggiorno, il Padre Generale incontrerà i fratelli impegnati nelle diverse realtà pastorali del Paese, condividendo con loro momenti di preghiera, dialogo e riflessione. La visita canonica si conferma, ancora una volta, un’occasione privilegiata per rilanciare la vita fraterna e la dimensione pastorale, nel desiderio di essere sempre più fedeli al Vangelo e al carisma condiviso.

Nel suo primo saluto alla comunità colombiana, il Padre Antonio ha voluto esprimere la sua vicinanza e gratitudine per il cammino di fede e servizio che i confratelli portano avanti quotidianamente: "Sono qui non solo per ascoltare e osservare, ma per camminare con voi, per condividere il vostro zelo, le vostre speranze e anche le vostre fatiche. La Delegazione Cile-Colombia è una terra di missione viva, e la comunità colombiana è una luce che brilla nel servizio al Vangelo."

Nel giorno in cui la Chiesa celebra la solennità della Pentecoste, il Padre Generale ha voluto anche offrire una riflessione spirituale: "Oggi, nella festa della Pentecoste, invochiamo lo Spirito Santo perché rinnovi il nostro cuore e la nostra missione. Come gli apostoli nel cenacolo, anche noi siamo chiamati a uscire con coraggio, a parlare le lingue della carità, della fraternità e della misericordia. Che lo Spirito ci renda strumenti di comunione e di speranza in questa amata terra colombiana."

La visita proseguirà nei prossimi giorni, con momenti comunitari e incontri personali, in un clima di discernimento, fraternità e rinnovamento spirituale.

Pubblicato in 2025

In questa terza domenica di Pasqua, il Vangelo di Giovanni 21 ci consegna un momento di intima profondità tra Cristo risorto e Pietro: “Mi ami tu?... Pasci le mie pecore”. Queste parole, piene di tenerezza e di missione, trovano oggi un’eco concreta nell’ordinazione di tre nuovi presbiteri dell’Ordine della Madre di Dio: padre Aldair Alexis Alvariono Solano in Cile, e padre Prince Linus Akpa e padre Franklin Ifeanyichukwu Nkwuocha in Nigeria.

Il sacerdozio, come ci ricorda Gesù, non nasce da un’attitudine umana, ma da una chiamata d’amore. Il Signore affida le sue pecore a chi ha imparato a stare con Lui, a chi, come Pietro, può rispondere con umiltà: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene”. I nuovi presbiteri hanno pronunciato oggi il loro “sì” con questo spirito, non per sé stessi, ma per servire Cristo nei fratelli, nella Chiesa, nella missione.
La celebrazione in Cile, con l’ordinazione di padre Aldair Alexis Alvariono Solano, è stata segno visibile di questa risposta d’amore, maturata nel tempo, nella preghiera e nella disponibilità alla missione. In Nigeria, le ordinazioni di padre Prince Linus Akpa e padre Franklin Ifeanyichukwu Nkwuocha hanno risuonato come una lode al Signore per il dono di vocazioni giovani e appassionate, nate nel cuore di comunità vive e aperte allo Spirito.

L’Ordine della Madre di Dio, erede del carisma di San Giovanni Leonardi – che sognava una Chiesa rinnovata dallo zelo sacerdotale e dalla fedeltà al Vangelo – si arricchisce oggi di tre nuovi strumenti di grazia, pronti a farsi pane spezzato per il Popolo di Dio.

Accompagniamoli con la preghiera, perché restino sempre innamorati di Cristo, docili allo Spirito, e fedeli alla chiamata ricevuta.

“Mi ami tu?... Pasci le mie pecore” (Gv 21,17)

 

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