Curia Generale dell'Ordine
Rev.mo Padre Generale P. Luigi Antonio Piccolo OMD
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Segreteria di Curia
P. Rafael Andres Pereira Barbato OMD
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Indirizzo
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Nella cornice luminosa del deserto di Atacama, cuore pulsante del nord del Cile, si è svolto un incontro carico di significato tra il Padre Generale e S.E. Mons. Tomás Abel Carrasco Cortés, Vescovo della Diocesi di San Juan Bautista de Calama. Un momento cordiale, fraterno, illuminato dal desiderio comune di rafforzare il cammino ecclesiale e pastorale in una terra tanto arida quanto feconda di fede. Un crocevia da diverse Nazioni vicine tra loro e quindi luogo di scambio tra culture che però condividono le stesse radici cristiane.
L'incontro si è svolto all’insegna del dialogo aperto e della condivisione, dove la semplicità del gesto ha lasciato spazio alla profondità della comunione. Le parole scambiate hanno toccato temi importanti per la vita della Chiesa locale: la vicinanza ai più fragili, la formazione dei giovani, e il ruolo della Chiesa come presenza viva in un territorio segnato da grandi sfide sociali e spirituali. In questo contesto, il Vescovo ha voluto esprimere gratitudine per il servizio attento e fedele che l’Ordine svolge da anni nella diocesi, riconoscendo il suo contributo come una presenza preziosa e generosa al fianco della comunità.
A coronamento dell’incontro, il Padre Generale e il Vescovo hanno concelebrato l’Eucaristia in occasione della cerimonia del Giuramento alla Bandiera, che si tiene ogni anno il 9 luglio, in ricordo della storica Battaglia di La Concepción. È un momento profondamente radicato nella memoria del popolo cileno, che rende omaggio al sacrificio dei 77 soldati caduti nel 1882, simbolo di lealtà e dedizione estrema.
Importanti e toccanti le parole del vescovo Tomás nella sua omelia, il quale ha ricordato che oggi la forza degli eserciti si esprime soprattutto della difesa del bene comune e di quello supremo della pace.
Un gesto di vicinanza, nel segno della fede e della memoria.
Nel corso della sua visita canonica e fraterna in Cile, il Reveredissimo Padre Antonio Piccolo, ha vissuto momenti significativi che hanno segnato il cammino della Congregazione in questo Paese, in vista dell’imminente celebrazione degli 80 anni di presenza.
Un momento particolarmente intenso è stato l’incontro con Sua Eminenza il Cardinale Fernando Natalio Chomali Garib, Arcivescovo metropolita di Santiago. Presso la Curia arcivescovile, questo dialogo ha rappresentato una preziosa occasione di comunione e confronto tra l’Ordine e la Chiesa cilena. Il dialogo ha toccato temi centrali quali la missione della vita consacrata oggi, la sfida dell’integrazione culturale e la testimonianza evangelica rivolta soprattutto alle nuove generazioni.
In un’intervista rilasciata alla diocesi di Santiago, il Reveredissimo Padre Antonio ha espresso la gioia di rivedere i confratelli e di constatare il dinamismo delle comunità religiose presenti in diverse zone, da Rancagua a Quinta de Tilcoco, passando per le due comunità di Santiago, Guadalupe e la parrocchia di San Lazzaro. Ha inoltre sottolineato la bellezza di una Chiesa che si apre e accoglie anche i fedeli, cileni, venezuelani, colombiani, boliviani, integrandoli come segno di una Chiesa cattolica viva, senza barriere, e capace di costruire fraternità e pace.
Al centro dell’intervista, il Padre Generale ha posto la vita consacrata come testimonianza di fraternità autentica, umiltà e rinnovamento continuo, capace di rendere il Vangelo sempre più attraente e accessibile alle nuove generazioni.
Subito dopo questo incontro, Padre Antonio si è spostato nella comunità di Calama, nel deserto cileno, dove si è svolta una celebrazione particolarmente significativa. La Santa Messa in onore di San Giovanni Leonardi, fondatore dell’Ordine, ha segnato un momento di intensa spiritualità e di invocazione per i malati, con il conferimento del sacramento dell’Unzione degli Infermi.
Presieduta dallo stesso Padre Generale, affiancato da Padre Rafael Pereira, Segretario Generale e convisitatore, e da Padre Javier González, parroco della comunità e membro del consiglio di Delegazione, la celebrazione ha avuto anche il significato di una festa per l’anniversario di ordinazione sacerdotale del Padre Antonio, accolto con affetto e preghiera dalla comunità.
Durante l’omelia, il Rettore Generale ha richiamato la figura di San Giovanni Leonardi, descrivendo Cristo come “fármaco della vita”, medicina e misura di ogni azione. Ha sottolineato come la fede autentica si traduca in servizio concreto, cura e testimonianza, incarnando lo spirito e la missione dell’Ordine anche dopo ottant’anni di presenza in Cile.
Il 18 giugno ha avuto inizio la visita canonica e fraterna del Padre Generale Antonio Piccolo alle comunità del nostro Ordine presenti in Cile. Un appuntamento atteso e significativo, che rinnova il legame profondo tra la guida dell’Ordine e una terra che, storicamente, è stata la prima missione affidata ai nostri padri. Il Cile, infatti, rappresenta le radici vive del nostro slancio apostolico, e la visita del Padre Generale si è posta come un’occasione di rinnovamento spirituale e di discernimento comunitario.
Come per tutte le visite di quest’anno, anche quella in Cile si è sviluppata attorno al tema paolino che ispira questo tempo di grazia per l’intero Ordine: “Offrite i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio: è questo il vostro culto spirituale” (Rm 12,1). Questa parola dell’Apostolo – che coniuga corpo, vita concreta e dimensione cultuale – è stata accolta come un invito a riscoprire la propria consacrazione come offerta totale e gioiosa, nella carità fraterna e nella missione.
“Come sacrificio spirituale” – ha ricordato il P. Generale – non significa mortificazione sterile, ma trasformazione interiore che si traduce in dono di sé. Offrire la propria vita come sacrificio spirituale significa lasciarsi consumare dall’amore, nella ferialità delle relazioni, nella pazienza delle prove, nella perseveranza nella missione. È una santità concreta, quella che San Paolo propone: fatta non di gesti straordinari, ma di una quotidianità trasfigurata dall’offerta.
In questo orizzonte si è collocata anche l’omelia del Corpus Domini, celebrata nella parrocchia di Guadalupe a Santiago. Il Padre Generale ha evocato l’immagine biblica del deserto come simbolo della vita umana, attraversata da momenti di solitudine, fatica, aridità. Eppure, è proprio lì che si manifesta la presenza fedele di Dio. Il Vangelo della moltiplicazione dei pani è risuonato come una chiamata a non fuggire davanti alla fame degli altri, a non rifugiarsi nelle scuse del poco che si ha, ma a fidarsi e a consegnare ciò che si è e si ha, perché Dio lo trasformi. “Dategli voi stessi da mangiare”: in questa parola Gesù non chiede l’impossibile, ma coinvolge i discepoli nella logica del dono, li educa a non trattenere, ma a distribuire, come lui stesso ha fatto con il pane.
In questo senso, il riferimento a San Giovanni Leonardi è stato particolarmente prezioso. Il Padre Generale ha voluto richiamare l’icona viva del nostro fondatore come testimone di una vita interamente offerta a Dio e al bene della Chiesa, uomo dal cuore missionario e dalla carità ardente, capace di spendersi senza riserve per l’annuncio del Vangelo e la riforma della Chiesa.
“San Giovanni Leonardi – ha ricordato – è stato egli stesso un ‘sacrificio spirituale’, consumato nell’amore alla verità, nella dedizione al prossimo, nella passione per il Vangelo. Le comunità del Cile, che per prime hanno raccolto e incarnato questo carisma fuori dall’Italia, sono oggi chiamate a custodirlo con fedeltà creativa, lasciandosi ispirare dal medesimo fuoco interiore.”
Il Padre Antonio ha sottolineato con forza come questa parola interpelli in modo particolare proprio le comunità cilene: prime nel tempo, prime nella generosità missionaria, sono oggi chiamate a essere anche prime nella testimonianza di una santità che si fa prossimità, ascolto, accoglienza, servizio. La loro lunga storia – segnata da slanci, fatiche, frutti e talvolta anche da aridità – può ritrovare nuova linfa se radicata in quella logica dell’offerta che è cuore del Vangelo.
Nel Corpus Domini, il gesto di Gesù che spezza il pane e lo affida ai discepoli – “li distribuiva perché fossero loro a servire” – è stato indicato come immagine eloquente della vocazione della Chiesa: essere segno di una presenza che si dona. La comunità religiosa, in questa prospettiva, non è luogo separato, ma corpo disponibile, chiamato a nutrire la fame degli uomini, non con le proprie risorse, ma con ciò che ha ricevuto. È questa la logica del “sacerdote come mediatore”, come colui che trasmette ciò che non è suo, come ricorda San Paolo ai Corinzi.
“Un sacrificio spirituale – ha detto in una delle meditazioni – è una vita che sa perdere per amore, che non trattiene nulla per sé, che si fa pane spezzato e vino versato per gli altri. È in questa dinamica che il culto si fa autentico, e che la comunità religiosa diventa sacramento della presenza di Dio nel mondo.”
La visita proseguirà nei prossimi giorni con altri momenti di dialogo, preghiera e discernimento. Ma già ora è evidente come il passaggio del Padre Generale stia lasciando una traccia di luce: un invito a ritrovare l’essenziale, a vivere con radicalità evangelica, a fare della propria vita una liturgia offerta a Dio e ai fratelli.
Nel cuore del Cile, sotto il cielo della prima missione, lo Spirito continua a operare, suscitando in molti il desiderio di una santità semplice, nascosta, ma vera. Una santità che, come insegna l’Apostolo, passa attraverso il dono totale di sé: come sacrificio spirituale. Ed è questa l’eredità più viva del nostro Padre San Giovanni Leonardi: una vita interamente offerta, perché il mondo torni a Cristo, Cristo al mondo, e il mondo al Padre.
In questi giorni la comunità religiosa della Colombia ha accolto con gioia la visita canonica del Padre Generale Antonio Piccolo, accompagnato dal Convisitatore Padre Raffael Pereira Barbato. Si tratta della prima tappa della visita alla Delegazione Cile-Colombia, un momento significativo per tutta la nostra famiglia religiosa.
Durante il suo soggiorno, il Padre Generale incontrerà i fratelli impegnati nelle diverse realtà pastorali del Paese, condividendo con loro momenti di preghiera, dialogo e riflessione. La visita canonica si conferma, ancora una volta, un’occasione privilegiata per rilanciare la vita fraterna e la dimensione pastorale, nel desiderio di essere sempre più fedeli al Vangelo e al carisma condiviso.
Nel suo primo saluto alla comunità colombiana, il Padre Antonio ha voluto esprimere la sua vicinanza e gratitudine per il cammino di fede e servizio che i confratelli portano avanti quotidianamente: "Sono qui non solo per ascoltare e osservare, ma per camminare con voi, per condividere il vostro zelo, le vostre speranze e anche le vostre fatiche. La Delegazione Cile-Colombia è una terra di missione viva, e la comunità colombiana è una luce che brilla nel servizio al Vangelo."
Nel giorno in cui la Chiesa celebra la solennità della Pentecoste, il Padre Generale ha voluto anche offrire una riflessione spirituale: "Oggi, nella festa della Pentecoste, invochiamo lo Spirito Santo perché rinnovi il nostro cuore e la nostra missione. Come gli apostoli nel cenacolo, anche noi siamo chiamati a uscire con coraggio, a parlare le lingue della carità, della fraternità e della misericordia. Che lo Spirito ci renda strumenti di comunione e di speranza in questa amata terra colombiana."
La visita proseguirà nei prossimi giorni, con momenti comunitari e incontri personali, in un clima di discernimento, fraternità e rinnovamento spirituale.
Sabato 17 ha avuto inizio la visita del Padre Generale alla comunità religiosa presente a Burnley, cittadina del nord dell’Inghilterra situata nei pressi di Manchester, nella diocesi cattolica di Salford. Accompagnato dal convisitatore padre Kenneth, è stato accolto con fraterna cordialità dai religiosi della comunità e ha successivamente incontrato i fedeli della parrocchia di St. John the Baptist, dove i padri OMD sono impegnati nella cura pastorale. Attualmente l’Ordine della Madre di Dio è presente in Inghilterra con una comunità composta da tre religiosi: due dedicati alla pastorale della parrocchia di Burnley e un terzo che svolge il servizio di cappellano in una clinica di Manchester.
La visita è stata vissuta in un clima di festa e di comunione, con la partecipazione attiva dei parrocchiani, tra cui anche alcune famiglie italiane. Durante la Celebrazione Eucaristica, il Padre Generale ha rivolto un breve saluto ai presenti, esprimendo la gioia di condividere con loro l’Eucaristia in un giorno significativo anche per la Chiesa universale, segnato dall’inizio del pontificato di Papa Leone XIV.
Nel suo intervento, ha ricordato che la Chiesa è un popolo in cammino, che segue Gesù da ogni parte del mondo, unito dal comandamento dell’amore reciproco. L’amore, ha sottolineato, è la via che genera vita e diventa speranza per l’umanità. "Il cammino dietro a Gesù – ha detto – è un cammino nell’amore, e quindi nella vita." Ha ringraziato calorosamente la comunità per l’accoglienza, la vicinanza e la fede condivisa, chiedendo anche una preghiera per il suo servizio a guida dell’Ordine, impegnato nell’annuncio del Vangelo dell’amore di Dio.
Tra le tappe significative della visita, il Padre Generale si è recato anche presso la scuola cattolica annessa alla parrocchia, che accoglie bambini della scuola materna e della scuola primaria. Ha incontrato con gioia i bambini e gli insegnanti, condividendo con loro un momento semplice e vivace. La sua presenza è stata accolta con entusiasmo dai più piccoli e con gratitudine dal corpo docente, segno vivo della comunione tra la comunità religiosa e il mondo educativo.
Nei giorni successivi, il Padre Generale ha incontrato anche il Vescovo di Salford a Manchester per concludere la fase temporanea della presenza dell’Ordine nella diocesi, attraverso la stipula di una convenzione che regolerà in modo stabile la missione della comunità OMD sul territorio. L’incontro si è svolto in un clima di dialogo sereno e costruttivo, ed è stato caratterizzato da sentimenti reciproci di stima. Il Vescovo ha espresso sincero apprezzamento per l’operato dei nostri sacerdoti, manifestando il desiderio che il legame con l’Ordine si rafforzi e che la nostra presenza possa essere anche più numerosa. In quest’ottica, ha chiesto la disponibilità dell’Ordine per la cura pastorale di altri ospedali e per la possibilità di assumere la guida di ulteriori parrocchie.
In questa occasione, è stato espresso l’auspicio che l’impegno dell’Ordine possa proseguire con rinnovato slancio, e il Padre Generale ha confermato il desiderio che la vita consacrata sia vissuta con sempre maggiore pienezza, quale segno eloquente di speranza evangelica nella Chiesa in Inghilterra.
Il giorno di Pasqua è stato vissuto con profonda intensità nella Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli, dove il Padre Generale, Antonio Piccolo ha presieduto la solenne Celebrazione Eucaristica. In una liturgia carica di luce e significato, l’annuncio della Risurrezione è risuonato non solo come proclamazione di fede, ma come invito personale e attuale a lasciarsi toccare dal Risorto.
Nel cuore della sua omelia, il Padre Generale ha dato voce alla Pasqua come movimento d’amore:
«L’amore, quando è vero, accelera il passo, scuote, spinge avanti. [...] L’amore dà ali ai piedi».
Rileggendo il Vangelo di Giovanni, ha sottolineato il dinamismo del mattino pasquale, dove i discepoli non camminano, ma corrono. È la corsa degli innamorati, la corsa di chi ha compreso che l’amore non finisce sulla croce.
«Pasqua non è solo l’annuncio che Gesù è risorto. È l’invito a seguirlo, a muoversi, a rimettersi in cammino» — ha aggiunto, rivolgendosi a ciascuno come a un compagno di viaggio, chiamato a rinascere con Cristo e a lasciarsi trasformare dalla sua presenza.
La risurrezione non è un evento del passato, ma una chiamata viva, capace di risvegliare i cuori stanchi, rimettere in piedi chi è caduto, donare speranza a chi l’ha perduta. In un mondo che spesso sembra incapace di rialzarsi, la Pasqua è voce che chiama per nome, è luce che penetra anche nelle notti più buie.
Nel Vespro solenne della sera, ha avuto luogo un momento particolarmente significativo per l’Ordine della Madre di Dio: il rinnovo dei voti da parte di tutti i religiosi. Una tradizione antica, voluta dal Santo Fondatore per “centrare in Cristo” la vita del religioso leonardino, e che nel giorno della Risurrezione ritrova il suo senso più profondo: vivere con radicalità il Vangelo, nella piena adesione alla volontà del Padre.
«Anche noi con Cristo, per Cristo e in Cristo ci offriamo per fare la volontà del Padre che è la salvezza degli uomini. In questo consiste il motto: essere santi per santificare» — ha affermato il Padre Generale, ricollegandosi alla Lettera agli Ebrei e al fondamento teologico del sacerdozio cristiano.
In un tempo particolare come quello della visita canonica, la rinnovazione dei voti assume un significato ancora più profondo. È tempo di verifica e di grazia, occasione per tornare all’essenziale, per misurarsi non solo con l’efficacia delle opere, ma con la verità della propria vocazione. Rinnovare i voti, in questo contesto, significa rileggere la propria vita alla luce della fedeltà di Dio, riconoscere i segni della sua presenza, lasciarsi nuovamente inviare. È un atto di umiltà e di speranza:
«Solo attingendo continuamente linfa da questo Gesù, potremo trovare nuova forma di essere santi, solidali con gli uomini e le donne del nostro tempo al fine di condurli a Lui, unico e solo salvatore del mondo».
Così, la Pasqua è diventata promessa e mandato, memoria viva di una chiamata che continua e si rinnova. In un tempo in cui si è chiamati a custodire e a purificare il carisma, il gesto del rinnovare i voti si è rivelato come la vera “corsa del cuore” verso Colui che chiama ogni giorno, e attende con amore rinnovato la nostra risposta.
Martedi 11 ha avuto inizio la visita canonica del Rettore Generale, Padre Antonio Luigi Piccolo, presso la comunità San Giovanni Leonardi di Torre Maura, in Italia. Questo importante momento di verifica e discernimento accompagnerà la comunità per quattro giorni, offrendo un’occasione preziosa per rafforzare la fraternità e rinnovare lo spirito missionario.
Il testo di riferimento da cui è partita la meditazione è stato Romani 12, in cui San Paolo esorta i cristiani a vivere il culto spirituale attraverso la comunione e il servizio reciproco. Durante la visita, si rifletterà sull’importanza della comunità come corpo unico in Cristo, in cui ogni membro ha un dono da mettere a disposizione degli altri.
Nel primo giorno di incontri, il Rettore Generale ha sottolineato la necessità di costruire legami più solidi, superare le difficoltà e vivere la fraternità in modo autentico. La comunità ha accolto con entusiasmo questo percorso di rinnovamento, riconoscendo la visita canonica come un'opportunità per riscoprire il valore dell’unità e della missione condivisa.
Nei prossimi giorni, il dialogo continuerà con momenti di ascolto, confronto e preghiera, affinché la comunità possa rinnovarsi nella gioia del Vangelo. Come ricorda Paolo: “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene” (Rm 12,21).
Con questo spirito, la comunità San Giovanni Leonardi vive questa visita come un’occasione di crescita e rilancio, affidandosi allo Spirito Santo per costruire una comunione sempre più forte e autentica.
La Visita Canonica, iniziata oggi, proseguirà nelle diverse comunità dell’Ordine secondo il seguente calendario:
Italia
Periodo: 11 marzo – 14 maggio 2025
Convisitatore: Rev. P. Antony Francis Maria Arulappan OMD
Inghilterra
Periodo: 17 – 20 maggio 2025
Convisitatore: Rev. P. Ani Kenneth Obinna OMD
Cile – Colombia
Periodo: 9 giugno – 21 luglio 2025
Convisitatore: Rev. P. Rafael Pereira Barbato OMD
Indonesia
Periodo: 15 – 22 settembre 2025
Convisitatore: Rev. P. Ani Kenneth Obinna OMD
Nigeria
Periodo: 3 – 23 novembre 2025
Convisitatore: Rev. P. Antony Francis Maria Arulappan OMD
India
Periodo: 4 – 30 gennaio 2026
Convisitatore: Rev. P. Ani Kenneth Obinna OMD