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Napoli-Santa-Maria-in-Portico-Facciata-sec“…in un mondo lacerato da lotte e discordie rendi l’uomo disponibile alla riconciliazione”. Questo è il tema con il quale la comunità parrocchiale di Santa Maria in Portico a Napoli rifletterà attraverso alcuni appuntamenti settimanali nella Catechesi degli Adulti. I cinque nuclei tematici tratteranno della riconciliazione attivando “l’ascolto della Parola”; “l’ascolto della vita”; “l’ascolto del silenzio” e la “condivisione”. I partecipanti rifletteranno su “Riconciliazione è danzare alla vita”; “Riconciliazione è rispettare il creato”; “Riconciliazione è sedere alla stessa mensa”; Riconciliazione è essere creatura nuova in Cristo”; “Riconciliazione è Cristo, morto e risorto”. Il percorso, ha affermato il parroco P. Michele Lopopolo: “Vorrei che diventasse lo sfondo e il ritornello di tutto l’anno pastorale con l’intento di raccogliere le indicazioni offerte dal capitolo generale dell’Ordine della Madre di Dio, per i suoi religiosi e per le comunità parrocchiali loro affidate, sul tema della Riconciliazione con il creato e con gli altri”.

27 gennaio 2012
Giovedì, 26 Gennaio 2012 18:46

Formazione Permanente OMD

formazione-permanenteProsegue il percorso di Formazione Permanente OMD gli incontri si sono svolti a Lariano (RM) rispettivamente nei giorni 17-18 e 24-25 gennaio, guidati dall’equipe formativa del cappuccino Giovanni Salonia. Due obbiettivi sono stati affrontati sulla tematica della “Riconciliazione”: la risoluzione dei conflitti e “la revisione di vita”. Proprio perché “il cuore dell’uomo non è un cuore cattivo, ma ferito, è possibile la salvezza-guarigione” che richiede la “circolarità della relazione” per “ristabilire la giustizia”; riprendere “la strategia di comunicazione”; “mettersi nei panni dell’altro”; considerare la ricchezza di “un mediatore”. In effetti, la soluzione dei conflitti e lo strumento della revisione di vita non sono ne immediati né magici, ma “hanno bisogno di ascolto delle parti e di un clima di libertà e apertura”.

25 gennaio 2012
Venerdì, 20 Gennaio 2012 21:08

Dio inedito

178La Scrittura, timori non ne ha. Sa ospitare la sacrosanta indignazione di Giobbe, il relativismo secolare di dell’Ecclesiaste, l’aperto erotismo del Cantico. Nel libricino di Giona, di cui qui la liturgia ci apparecchia giusto il bel finale, la Scrittura mette in scena tutta la pusillanime e riottosa grettezza di una religione dell’appartenenza che si rovescia in una pratica dell’esclusione. Giona è quello che, prima di piegarsi al mistero della divina grazia, fin che può si tiene lontano da questo Dio assurdo che intende reclutarlo come supino strumento di un invito alla conversione  che – così pensa Giona-, anziché in un atto di reale e puntigliosa resa dei conti, finirà a tarallucci e vino. L’ostacolo più consistente al lavoro della grazia non è mai la resistenza del miscredente ma il risentimento dell’appartenente. Eppure il Dio dell’Alleanza, esattamente come fa con l’ultimo peccatore smarrito, ricorre fino in capo al mondo anche il credente immusonito. Se è necessario gli fa provare il buoi degli abissi e il furore della canicola per fargli capire che nemmeno per lui stare nel perimetro delle relazioni vitali è cosa scontata una volta per tutte. Allora il missionario Giona va. Ma come tutti i pretoriani di parrocchia, attraversa la città con profondi dubbi su quel Dio che ha tanto a cuore gente come questa. Quanti Giona si costringono anche oggi a sorridere all’indifferente e svagato uomo della città contemporanea rimpiangendo i tempi in cui si poteva ecclesiasticamente più ultimativi! Eppure è da moto tempo che la testimonianza del Regno non sopporta più di interpretarsi come perentorietà giudiziaria. Il tempo si è fatto breve. La storia è cambiata. Giacché il Figlio ha chiarito ogni dubbio. Il Dio tanto incompreso da Giona ha trovato in Gesù di che mostrare un volta per tutte il suo volto più radioso e convincente. Il suo Regno è prossimo. Non per approssimazione temporale (non significa tra un attimo), ma per immediatezza storica (significa il suo “essere qui”). Il Dio/Samaritano si è finalmente chinato, da prossimo impeccabile, sulla storia umana. Si potrebbe anche semplicemente tradurre: Io(ci) Sono). Di questa stratosferica novità Gesù va cercando consapevoli e partecipi divulgatori. Va a pescarli in riva a un lago, ai margini dell’operosità rurale, alla periferia della coscienza spirituale. Gente semplice, reclutata da una misteriosa forza d’attrazione, destinata a trasformare in carne e sangue della propria esistenza la straziante passione di questo strano rabbino di passaggio per l’immagine di una Dio misericordioso. Marco ne mete in mostra la prontezza. La risolutezza di questi Giona dei tempi nuovi manifesta appunto tutta la proporzione  dell’inedito che con il Dio di Gesù si appropria della storia. Modellati ad immagine e somiglianza del loro maestro essi, che non mancheranno (nemmeno loro) di rimanere confusi di fronte alla sua radicalità spirituale, lo seguiranno sulla strada di un sogno universale. Quando Dio sceglie qualcuno è sempre per poter amare tutti.

 
Sabato, 14 Gennaio 2012 13:35

Cile: Missioni giovani a Quinta e Quilimari

Not homeUna missione giovanile si svolgerà a Quinta de Tilcoco in Cile ed a Quilimari tra gennaio e febbraio sono coinvolti i giovani delle parrocchie di san Lazzaro (Santiago) e dell’Assunzione (Quinta) guidati dai sacerdoti e chierici e volontari della Delegazione cilena. Il tema: “Dove è il tuo cuore” guiderà l’annunzio e l’animazione.

 

14 gennaio 2012
Sabato, 14 Gennaio 2012 11:47

Un nuovo inizio

177Dio parla sempre con parole umane. Abbiamo dovuto faticosamente riscoprirlo dopo secoli di ombrosa dimenticanza. Eppure era persino scritto nelle sublimi vocazioni dei grandi uomini di Dio. Anche a Samuele non arrivano le sommesse parole dell’Altissimo se non attraverso l’ascolto illuminato di Eli. Pieni di immaginazione per un sacro che comunica attraverso fenomeni paranormali restiamo sordi alla vera voce di un Dio che chiede ascolto attraverso l’elementare parola della prossimità. Solo quando si capisce che la sua sapienza  si mette silenziosamente in cattedra nelle scelte di ogni giorno e nei legami quotidiani, come Samuele, finalmente ci si sveglia e si comincia a crescere. Prima si resta nel sonno di un autismo senza vie di uscita. Nemmeno l’incontro fra Gesù e i suoi discepoli è scoccato a qualche segno di natura paranormale. Esso tuttavia non ha mancato di straordinarietà. Deve essere stato a suo modo così folgorante che Giovanni, pura dalla distanza del tempo e dalla trasfigurazione letteraria, non si trattiene dal registratore la memoria esatta dell’orario. Erano circa le quattro del pomeriggio. Come dimenticarsi? Sembra la memoria trafitta di un innamorato che del primo sguardo conserva intatto ogni dettaglio. L’incontro con il Maestro, destinato a portare queste ancora ignare vite dove forse esse non avrebbero voluto arrivare, affiora dal terreno fecondo della testimonianza del Battista, questo nuovo intransigente Elia, che sveglia dal loro sonno i propri discepoli indicando loro la vera fonte della voce che da tempo credono di ascoltare. Io vi ho parlato ma è lui che vi chiama. La sequela nasce sempre dall’umile ritrarsi di qualcuno che accetta di aver esaurito il suo compito. Non diventiamo nemmeno grandi se chi ci ha messo al mondo non è capace di farlo. Da questo primo atto di referenza, una sorte di morte simbolica, la catena degli incontri entra in un vortice di impressionante efficienza, con una progressione simile al dilagare del male dopo la menzogna dei progenitori, ma in senso opposto, come la scintilla di un nuovo inizio innescata dall’indice del profeta che fa segno sul figlio. Apparentemente il dialogo è quello della prosa da ascensore, ovvietà da semaforo, battute in codice da incontro all’angolo di una strada. Che sorpresa, come va, che mi dici. Dove abiti. Niente di che. Ma qui è già tracciato il criterio della sequela, precisamente attraverso questa esausta lingua della strada, meraviglioso sedimento della parola elementare, dentro la quale conserva le sue radici l’unica forma umana della vera conoscenza, dell’autentica prossimità dell’affidabile relazione: per sapere dove uno è, in quale punto della vita risiede, occorre seguirlo precisamente lì. Lo sanno tutti quelli che hanno avuto la grazia di amarsi. Legarsi significa rendersi domestici. Diventare di casa. Ma in questo caso la sottile ironia vale già tutto il vangelo. Giacché la dimora del Figlio è il grembo eterno di Dio. Battute a parte, è lì che egli ci invita ad andare. (Giuliano Zanchi).
1Nel giorno dell’ Epifania i novelli sacerdoti p. Antony Sellan, p. Antony Cruz, p. Sekar e p. Santhiyagu sono stati invitati dalla parrocchia di Maria santissima del Rosario in San Ferdinando di Puglia per celebrare la loro prime Eucaristia per questa comunità. E’ stato un bellissimo momento per tutti quanti. Insieme a p.Raffaele rettore e parroco, p. Luigi Murra vice parroco, le madrine e tutti i fedeli hanno partecipato alla solenne celebrazione. I novelli sacerdoti hanno indicato nell’ omelia che tutti siamo stati chiamati ad essere il quinto Vangelo attraverso le nostre  vite. In effetti, l’Epifania del Signore manifesta, rivela il mistero di Dio in noi. Tale mistero ci invita a vivere il quotidiano con slancio. Dio è nato  umile, questa umiltà ha cambiato il mondo, l’ umiltà  del Figlio di Dio ha portato la salvezza per tutti. Anche noi da discepoli siamo chiamati a rivelare il Signore Gesù Cristo attraverso la nostra esistenza. La celebrazione si è ripetuta nella comunità di Gallipoli domenica 8 gennaio festa del Battesimo del Signore. I padri sono stati accolti con entusiasmo e gioia dai confratelli e fedeli della Parrocchia del Sacro Cuore.

11 gennaio 2012

Martedì, 10 Gennaio 2012 12:48

Cile: Ordinazione diaconale di Cesar

04-e-Not-home-okE’ stato ordinato diacono domenica 8 gennaio il chierico Cesar Gonzales nella chiesa parrocchiale di Nuestra Senora de la Asuncion in Quinta de Tilcoco Cile. Il rito è stato presieduto da S.E. Mons Goik con la partecipazione dei confratelli e di numerosi fedeli.

 

10 gennaio 2011



 
Not-home-okSabato 7 gennaio nella chiesa parrocchiale di Samayapuram in India ha ricevuto l’ordinazione diaconale il chierico Bastin dalle mani del Vescovo Antoni Sami di Kumbakonam. Al rito hanno preso parte confratelli provenienti dalle comunità dell’Ordine, Samayapuram, Madurai e Azhikal e numerosi sacerdoti locali. Dalla questa parrocchia di Azhikal sono intervenuti 30 ministranti accompagnati da P. Donathius. Il Vescovo durante l’omelia ha spiegato che occorre diventare messaggeri di fede speranza e carità e nel suo stile gioioso, ha esortato il neo diacono a custodire queste tre virtù nel suo futuro ministero e nelle particolari circostanze della vita cristiana in India.

9 gennaio 2012 

 
Not.-home-okIn occasione della festa titolare della Madre di Dio, la parrocchia di Samayapuram in India. Una solenne processione durata quattro ore si è snodata per le vie della cittadina coinvolgendo cristiani e fedeli appartenenti alle religioni musulmane e indù che hanno una particolare devozione per la Madre di Gesù. La comunità ha potuto meditare sulle parole di Maria “tutte le generazioni mi chiameranno beata”. Al termine l’Eucaristia davanti alla chiesa parrocchiale.

7 gennaio 2012


 

S.-Ferdinando---okIl clima natalizio sicuramente stimola ed incrementa la voglia di fare del bene mettendo al bando pigrizia ed indifferenza. Nascono così iniziative e progetti di solidarietà che si concretizzano in veri e propri momenti di gioia e di condivisione dell’annuncio della nascita del Cristo. Sono bastati pochi incontri organizzativi e subito si è dato il via a due splendide iniziative umanitarie a favore dei bambini ricoverati nel reparto oncologia della casa sollievo della sofferenza di S.Giovanni Rotondo (Foggia),  e della comunità educativa Crisalide di Molfetta (Bari), che ospita alcuni minori orfani o affidati dai servizi sociali del Comune di San Ferdinando di Puglia. Le due iniziative promosse ed organizzate dalla Confraternita del Rosario hanno avuto il pieno sostegno del Parroco P.Raffaele Tosto che ha coinvolto anche il gruppo devoti di S.Giovanni Leonardi molti dei quali hanno lavorato in occasione del giubileo leonardino del 2009. A tutti i bambini oltre ai tradizionali regali, è stata consegnata ad ognuno una copia del Fumetto "San Giovanni Leonardi"  ed agli adulti una copia  del libro“Con Cristo Misurate le cose”.
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