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stemma e nome

Mercoledì, 29 Giugno 2022 07:21

La barca e il seme

La fragilità della barca, sia pure in uno specchio d’acqua come il lago di Cafarnao, si comunica facilmente a coloro che la utilizzano. Essa è parte integrante della loro vita. Dei loro successi e della loro sopravvivenza. La barca è il lavoro, la casa, la chiesa. Gesù e Pietro. Questi, un po’ spavaldo, si lascia guidare dalla parola mite ma decisa. Gettate le reti. Pietro si arrende. Che lavorio Gesù comincia a operare su di lui. Pietro si fida.

Questa fiducia viene premiata dalla pesca così abbondante da far gridare al miracolo. Non basta una barca, ce ne vuole un’altra, anche questa viene riempita. Dove, o Signore, potremo imparare questa lezione, se non con te?

San Giovanni Leonardi ha paragonato la nostra famiglia religiosa, dei primi anni, a una barchetta. In essa c’è la paura, la fragilità, il lavoro comune, c’è il Maestro. Sulla barca ci sentiamo bene, c’è vita. Sempre piccola, ma tiene il mare.

 

Il seme, la terra, il miracolo dell’inverno che continua a operare senza che l’agricoltore se ne accorga. Egli però sa aspettare. Tutto comincia con il gesto lento ma sciolto di Gesù, quello di radunare intorno a sè le folle desiderose di ascoltarlo. Sembra che vogliano ascoltare almeno quanto lui vuole parlare. La parola cade in ogni tipo di terreno e tutti reagiscono. Nessuno rimane indifferente.

Ascoltando dal seme che cade in vari terreni, il nostro sguardo si allarga sul mondo. Eccolo il campo di Dio, dove qualcuno ha seminato prima di noi e altri continuerà dopo di noi. Riconoscenza per coloro che ci hanno creduto prima e speranza per coloro che verranno dopo.

A tutti la parola di Gesù che li raggiunge suscita una reazione di piacere, la gioia di essere visitati, la soddisfazione di sapere che qualcuno ha fiducia in noi. E si aspetta cose belle alla mietitura.

  

 

 

 

Martedì, 28 Giugno 2022 07:29

Dove Dio dimora

Lo troviamo in una mangiatoia, appena nato, mentre viene riscaldato dalla presenza tradizionale del bue e dell’asino, che sono gli abitanti regolari della stalla. Poi ci sono i clandestini. Dio ci dimora. Avrà un vestitio bello? No, le fasce dei neonati, le fasce le avrà ancora dopo morto per essere sepolto provvisoriamente nel sepolcro nuovo. La mangiatoia come dimora di Dio è un luogo piacevole, si mangia…a Gesù piace mostrarsi in questo gesto così usuale e così inevitabile. Anche l’ultimo suo gesto prima di morire era stata una lauta cena, quella che non smettiamo mai di rinnovare.

E poi c’è Nazaret. Gesù sta a Nazaret 30 anni, quanto tempo sprecato in un minuscolo villaggio, potremmo dire maledetto da tutti perché zona di confine, quasi sporco per gli affari, non amato…eppure è la dimora di Dio più lunga sulla terra. Che ci sarà di importante? Cosa è importante per la nostra evangelizzazione? Certo non dobbiamo scegliere dove evangelizzare accampando ragioni di prestigio, di ricchezza. Nazaret è un’altra cosa.

La sinagoga è un altro luogo abitato da Gesù. Non sempre vi si trova bene. Ma non la sfugge. La prima volta è a Cafarnao, con quella liturgia dei segni e dell’annuncio che ti prende il cuore a sentirla. Ma non avrà successo. Mentre a noi la parola del compimento ci fa trasalire, quasi potessimo vedere un miracolo istantaneo, ai Nazaretani che lo vivevano suscita il rifiuto. Viene letta come fosse una auto celebrazione, la pubblicità di se stesso. E l’ammirazione per Gesù si trasforma in rabbia e violenza.

Quante sinagoghe, quanti luoghi calpesterà Gesù nei suoi anni di strada, inseguendo l’uomo, a cominciare dall’uomo religioso quello che frequenta i luoghi di culto. Questi luoghi diventano vivi quando la parola li illumina.

Ecco il saluto del Cardinale Fitzgerald per il 112° Capitolo Generale.

 

Signore Gesù, sii tu a suggerire e a guidare

le decisioni dei Padri Capitolari,

aiuta tutti noi a cercare sempre la tua volontà 

perchè possiamo servire la tua Chiesa e mai servirci

di essa.

 

 

Il Capitolo Generale dell’Ordine della Madre di Dio si è aperto con gli Esercizi Spirituali. Siamo a Montecompatri, nella Casa San Silvestro, luogo ideale per ricaricarsi nell’ascolto della Parola di Dio, favoriti dal silenzio della natura e dal panorama incantevole.

Il tema è la missione. Luca ci invita a fare un percorso di riscoperta della fede che professiamo. Abbiamo creduto ai testimoni oculari, siamo diventati servitori della Parola, abbiamo una opportunità ulteriore: quella di verificare la solidità degli insegnamenti ricevuti (cfr. Lc 1,1ss e At 1, 1ss).

Don Davide Caldirola, presbitero della diocesi di Milano, ci guida in questo approfondimento che nei giorni successivi potrebbe tramutarsi in decisioni concrete per tutti.

Intanto facciamo conoscere il saluto inviatoci da Mons. Oscar Blanco OMD vescovo di Calama (Cile) e lo ringraziamo sentitamente per il suo incoraggiamento.

 

Signore Gesù, che hai promesso di essere presente

dove due o tre sono radunati nel tuo nome,

effondi sul nostro Ordine il tuo Santo Spirito, 

perchè riscoprendo la grazia delle origini, possiamo

misurare tutto in te.

 

 

 

 

Mercoledì, 15 Giugno 2022 22:44

Primo giorno di scuola in India

Lunedì, 06 Giugno 2022 10:33

Nigeria, nuovo attentato contro i cristiani

L'Ordine della Madre di Dio reagisce alla inaudita violenza scatenatasi ieri 5 giugno in Owo (stato di Ondo) Nigeria, nella Chiesa di San Francesco Saverio, durante la celebrazione della Messa, lasciando una cinquantina di vittime e tanti feriti. Mentre siamo vicini alle famiglie delle vittime, e alle nostre comunità in Nigeria, riaffermiamo l'irrinunciabile diritto alla vita, alla giustizia e alla propria fede e chiediamo che le autorità siano garanti per tutti.

Al Santuario Madonna della Stella è giunto un gruppo che non è composto da ‘pellegrini in senso stretto. Sono profughi e vengono dalla Ucraina. Ma la caratteristica del gruppo è l’età. Sono bambini la maggior parte e come migliaia di persone sono scappati dall’inferno della guerra accompagnati dai loro educatori. Alla Stella hanno trovato l’accoglienza indispensabile per recuperare la serenità. Nel comune di Fosciandora e in tutto il circondario, tramite l’opera della Misericordia, sperimentano la fraternità di cui sono stati privati in patria.


 

Il Signore continua a visitarci con la grazia delle ordinazioni presbiterali, che fanno crescere il numero e la forza della nostra proposta carismatica. Due giovani indiani verranno ordinati lunedì dell’Angelo 18 aprile, un giovane italiano invece verrà ordinato sabato 23 aprile a Roma nella parrocchia di Torre Maura intitolata a San Giovanni Leonardi. Ai giovani confratelli, alle comunità e delegazioni, alle loro famiglie, l’augurio e la preghiera. Il nostro Santo ispiri il loro ministero sacerdotale.


 

Il prossimo 14 maggio si terrà a Roma il Primo evento celebrativo di San Giovanni Leonardi patrono dei farmacisti. Possiamo dire che egli nasce alla santità come farmacista, speziale, dicevano al suo tempo. Infatti per 8 anni della sua giovinezza egli sarà uno speziale eccezionale, in quanto a capacità e dedizione. E come straordinario si dedicava all’arte della santità, impegnando le sue serate con gli amici e le notti in dialoghi spirituali. L’augurio che attraverso i media o in presenza molti farmacisti possano partecipare.

San Giovanni Leonardi in una sua lettera parla della barchicciuela che tiene il mare e affronta il vento con il rischio di essere ribaltata. E’ lo stemma del prossimo Capitolo Generale (Luglio 2022) che affronta il tema della evangelizzazione, impegno oggi arduo ma irrinunciabile. L’Ordine,  barchetta, sempre piccola ed esposta, spera di prendere il vento dello Spirito per portare al largo la Parola di Gesù.

Il momento più importante della sobria liturgia che ha visto p Livinus uscire come presbitero del popolo di Dio. Diciamo grazie a papa Francesco, al vescovo Libanori, alle comunità di Campitelli e Torre Maura, e qui dico grazie a p. Rafael, come pure alla struttura che ospita p. Livinus.  Una grazia per l'Ordine e una occasione per tutti noi di entrare nella profondità del mistero che ci coinvolge.

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