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Lunedì, 21 Dicembre 2020 15:31

Buon Natale e Felice Anno Nuovo

  

Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa 
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si gioisce quando si spartisce la preda.
P
oiché hai spezzato il giogo che gli pesava
e la sbarra sulle sue spalle,
il bastone del suo aguzzino.
(Is 9:1-3)

Venerdì, 09 Ottobre 2020 19:39

Festa del Fondatore - 9 Ottobre 2020

 

San Giovanni Leonardi nasce a Diecimo nei pressi di Lucca, l'anno 1541. Giovane zelante e pieno di amore apostolico, visse da laico impegnato la prima stagione della sua esistenza. Inviato dai familiari a Lucca per apprendere l'arte del farmacista, s'inserì nel tessuto cittadino attirando per la santità della vita e la radicale scelta evangelica, l'entusiasmo della gioventù lucchese.
Nell' associazione giovanile ispirata al Beato Giovanni Colombini (1304-1367), il Leonardi realizzò l'aspirazione a conseguire una più intensa vita cristiana, la preghiera comune e l'assistenza ai poveri. Così riferisce il Venerabile P. Cesare Franciotti nelle prime cronache: "Ebbe dunque principio questa nuova Compagnia intorno all'anno 1558: li esercizi suoi erano il frequentare la chiesa di S. Romano nei giorni festivi, il trovarsi ai Divini Offizi, il confessarsi tutti dal medesimo confessore e secondo il suo consiglio comunicarsi frequentemente […] et essi con molta semplicità ed obbedienza pigliavano dalle sue mani, il tutto come dalla mano di Dio" (Croniche, § 5).
Su consiglio del domenicano P. Paolino Bernardini a ventisei anni, il Leonardi lasciò l'attività di farmacista e intraprese gli studi ecclesiastici. Celebrò la sua prima eucaristia nell'Epifania del 1571 e il vescovo di Lucca gli affidò la Chiesa di San Giovanni della Magione, nella quale poté attuare un'intuizione che portava da tempo nel cuore: l'istituzione di una scuola che formasse soprattutto i più giovani nei principi della retta fede e della vita cristiana. Nacque così la "Compagnia della Dottrina Cristiana".

San Giovanni Leonardi nasce a Diecimo nei pressi di Lucca, l'anno 1541. Giovane zelante e pieno di amore apostolico, visse da laico impegnato la prima stagione della sua esistenza. Inviato dai familiari a Lucca per apprendere l'arte del farmacista, s'inserì nel tessuto cittadino attirando per la santità della vita e la radicale scelta evangelica, l'entusiasmo della gioventù lucchese.
Nell' associazione giovanile ispirata al Beato Giovanni Colombini (1304-1367), il Leonardi realizzò l'aspirazione a conseguire una più intensa vita cristiana, la preghiera comune e l'assistenza ai poveri. Così riferisce il Venerabile P. Cesare Franciotti nelle prime cronache: "Ebbe dunque principio questa nuova Compagnia intorno all'anno 1558: li esercizi suoi erano il frequentare la chiesa di S. Romano nei giorni festivi, il trovarsi ai Divini Offizi, il confessarsi tutti dal medesimo confessore e secondo il suo consiglio comunicarsi frequentemente […] et essi con molta semplicità ed obbedienza pigliavano dalle sue mani, il tutto come dalla mano di Dio" (Croniche, § 5).
Su consiglio del domenicano P. Paolino Bernardini a ventisei anni, il Leonardi lasciò l'attività di farmacista e intraprese gli studi ecclesiastici. Celebrò la sua prima eucaristia nell'Epifania del 1571 e il vescovo di Lucca gli affidò la Chiesa di San Giovanni della Magione, nella quale poté attuare un'intuizione che portava da tempo nel cuore: l'istituzione di una scuola che formasse soprattutto i più giovani nei principi della retta fede e della vita cristiana. Nacque così la "Compagnia della Dottrina Cristiana".

Martedì, 22 Settembre 2020 16:52

Ordinazione Sacerdotale in India 2020

E' stata un'altra occassione di ringraziamento, gioia, condivisione fraterna per la famiglia leonardina, per la Chiesa e in modo particolare per la Delegazione Indiana dell'Ordine della Madre di Dio quella di ordinazione sacerdotale di Rev.do Padre Morais Reegan il 17 settembre 2020 in India. L'ordinazione sacerdotale è una chiamata dal Signore, un dono alla Sua Chiesa, ecco perché rigraziando il Signore per la grazie che ha conceso al nostro confratello per poter rispondere a questa Sua chiamat, ricordiamolo sempre nelle nostre preghiere perché sia sempre fedele a questo progetto di Dio e sia veramente uno strumento nelle mani di Dio per il bene dei fratelli. Caro padre Reegan che la Madonna interceda per te, tanti auguri.

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Giovedì, 17 Settembre 2020 19:29

Professione Solenne Italia 2020

Prof.Sol.LivincoverOmelia professione Livinus
12 settembre 2020 Domenica 24 dell’anno A
1. Nel discorso della Comunità cui l’evangelista Matteo dedica tutto il capitolo 18, viene affrontato oggi il tema del perdono. Nei rapporti fraterni, Gesù ci dice quale è l’atteggiamento giusto di un fratello nei confronti di un altro fratello che lo ha offeso. E’ Pietro che suscita l’intervento di Gesù, con la sua domanda: Quante volte devo perdonare? Gesù risponde con unna affermazione paradossale che certamente sconvolge le attese dell’Apostolo. Tanto è vero che Gesù continua, allargando il discorso, offrendici motivazioni definitive.

Dentro questo discorso, infatti, c’è la motivazione meglio la rivelazione di Dio. Chi è il nostro Dio? E’ quel re tanto compassionevole. E’ quel re che Gesù ci ha rivelato con la sua parola e con la sua vita, morte e risurrezione. Ecco dove si spinge la misericordia, a sacrificare il Figlio per noi.

2 Nessuno di noi ha il coraggio di prendere questo modello, questa misura: chi sarà capoe di fare lo stesso? Cos’è allora la professione religiosa? E’ il desiderio di essere avvolti in questa misericordia, di respirare la stessa compassione, di cercare la misura di Cristo.

La vocazione alla vita religiosa è questo desiderio di avvicinarsi al mistero di Dio, di abbandonarsi come Gesù nelle braccia del Padre, di non pensare alle cose del mondo, alla ricchezza, al potere, al prestigio, al piacere, al capriccio: è amare tutte le cose e tutte le persone con lo sguardo e l’amore di Dio.

La consacrazione o professione religiosa è il desiderio di amare tutte le cose con l’amore di Dio. L’immenso amore, l’infinita compassione che io ho sperimentato, voglio gridarla a tutti e dedicare la mia vita perché venga conosciuta e vissuta.

Rev.mo P. Vincenzo Molinaro 
Rettore Generale OMD
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Martedì, 01 Settembre 2020 17:58

Ordinazione Sacerdotale in Nigeria 2020

ord.Sacer.nig2020coverCarissmi Rev.di Eze Leonard Ejiofor, Okereke Vitus Chibueze, Odo JohnMark Nuruchukwu e Umeadi KingsleyChukwumezie

La vostra ordinazione presbiterale avviene in un momento in cui non è consentito, per la nostra salute, fare grandi festa esterne. Non è neppure consetito fare muovere tutte le persone che vorrebbero partecipare.

Io desidero augurarvi, però, una grande festa, che vi inserisca nel mistero di Cristo come collaboratori della sua redenzione e per voi prego che la Vergine Maria e il nostro Santo Fondatore vi ottengano disponibilità e gioia.

Disponilità al suo servizio, senza limitazione e riserve.

Gioia, per portare il Vangelo, la buona notizia ai poveri.

La pandemia limita i movimenti esterni ma non puo limitare l’apertura del cuore. Vi auguro di aprire il cuore e la mente perché il sacramento vi renda gioiosi servitori della Chiesa in ogni parte del mondo.

L’augurio si estende alle vostre famiglie, alle comunità cristiane dei villaggi di provenienza. L’augurio va alla Delegazione nigeriana dell’Ordine della Madre di Dio: Il Signore toglie, il Signore dona. La perdita di P. Francis da un lato, la consolazione della vostra ordinazione dall’altro, egli ci invita tutti a un gioioso servizio.

Vi giunga a nome di tutto l’Ordine l’augurio di sentirvi non solo parte dell’Ordine stesso ma di tutta la Chiesa, e con questo la mia benedizione.

 
Dev.mo in Cristo
P. Vincenzo Molinaro
Rettore Generale OMD

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Venerdì, 21 Agosto 2020 21:22

Ordinazione Diaconale in India 2020

dia.india2020coverTantissimi auguri ai neodiaconi. I Rev.di Stephen Velgit e Halson Vishal sono stati ordinati diaconi ieri, il 19 agosto 2020 in India per l'imposizione delle mani e la preghiera consacrazione di Sua Eccellenza Mons. Thomas Paulsamy, Vescovo della diocesi do Dindugal. L'ordinazione avvenuta a Samayapuram. Che il Signore li aiuti nel loro servizio alla Chiesa e ai fratelli, che la Madonna li accompagni.

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Martedì, 18 Agosto 2020 22:33

Professione Solenne India 2020

p.s.india2020coverCarissimi fratelli Vishal e Velgith,
nella imminenza della vostra Solenne Professione, voglio farvi giungere il mio saluto e il mio augurio.

L’Ordine della Madre di Dio è davvero lieto di accogliere la vostra domanda e di ammettervi tra i propri membri, affidando anche a voi l’eredità spirituale che il Santo Fondatore ha lasciato alla Chiesa. Che la vostra Professione avvenga alla vigilia della solennità dell’Assunzione di Maria costituisce una coincidenza provvidenziale. Infatti il nostro Ordine ha in Maria Assunta la sua Patrona, in questo giorno rinnova i suoi voti, e quindi ciò stringe ancora di più i legami tra l’Ordine stesso e voi che in maniera definitiva vi inserite nel gruppo.

A Maria Assunta, quindi, voglio affidare la vostra consacrazione, le vostre persone, il vostro futuro, il vostro servizio apostolico. A Maria Assunta, in questo anno mariano, sarete consacrati per la vita, secondo l’esempio di San Giovanni Leonardi. Maria Assunta, sia dunque il vostro orizzonte, la vostra aspettativa, il vostro ideale. Avvicinatevi a Lei con totale fiducia, sarà la maestra per la vostra povertà, castità e obbedienza. Avvicinatevi a Lei per il vostro servizio, seguite il suo esempio di umiltà e dedizione.

Insieme a voi voglio salutare tutti i fratelli che rinnovano i voti e in particolare coloro che rinnovano allo scadere dei tre anni. Voglio salutare le vostre famiglie e augurare a tutti la pace interiore e la buona salute.

Sappiate che vi sono vicino e che tutto l’Ordine vi è vicino.

Ricevete la mia benedizione con l’assicurazione della mia preghiera.

Roma, 12 agosto 2020                                                          Dev. mo P. Vincenzo Molinaro


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Domenica, 05 Luglio 2020 14:22

P. Francis Enyi verso l'eterno riposo

p. francisIn memoriam .. P. Francis

L’Ordine della Madre di Dio vive con grande dolore il lutto per la morte di P. Francis Enyi. Un religioso così giovane, con un futuro di servizio alla missione della Chiesa, interrotto nel pieno della sua giovinezza. Ma gli occhi si alzano per guardare verso la croce di Gesù, è da lì che è venuta la nostra salvezza, quando Gesù ha portato al massimo la rivelazione del suo amore. Il dono della vita si è consumato in poche ore ma porta un frutto che non si esaurirà mai a favore dell’umanità e a questo frutto si associa ogni consacrato, ogni sacerdote nel tempo e nell’eternità.

P. Francis era un religioso, un consacrato, un sacerdote che viveva come Gesù la sua donazione al Padre attraverso la celebrazione quotidiana dell’Eucaristia, ministero della comunione con Cristo e con tutti i fedeli, offerta della propria vita in unione alla vita di Cristo, con Cristo sacerdote per sempre. La vita consacrata esalta questo atteggiamento di donazione in ogni gesto della giornata, facendo del lavoro, della preghiera, del servizio ai fratelli, dei pasti, un solo tentativo di trasfigurazione con Cristo.

Nell’Ordine P. Francis è stato un figlio obbediente, un fratello gioioso ed entusiasta, un padre amabile con i seminaristi in cammino verso la consacrazione affidati alle sue cure. Ha cercato di conoscere le nostre radici, i luoghi del Fondatore, di far conoscere i suoi scritti, di diffondere la sensibilità del farmacista santo che si prende cura di tutta la persona, della salute del corpo e dell’anima.

Nell’Ordine della Madre di Dio P. Francis ha trovato lo spazio ideale per far crescere il suo amore alla Vergine Maria. Così ha preso al volo ogni occasione per avvicinarsi alla Madre di Gesù, per frequentare i Santuari Mariani, per animare Gruppi di preghiera anche a distanza. Questi gruppi lo hanno apprezzato e valorizzato e lui si è donato instancabile per la loro crescita spirituale.

Le ultime parole di P. Francis che io ho potuto ascoltare sono in un messaggio wa che mi ha inviato domenica 21 giugno da Amakohia. Nella foto che accompagnava il messaggio, egli era steso sul lettino della St. John Leonardi Missionary Clinic e mi diceva che stava meglio e che i medici della Clinic lo stavano curando della malaria…Purtroppo i nostri medici, e tanti altri, nulla hanno potuto contro il male che lo ha portato alla morte. L’impegno di P. Francis per la crescita, lo sviluppo della Clinic, per un servizio pieno alla popolazione era davvero esemplare. Possiamo dire che da quando vi si è dedicato, la Clinic è cresciuta in maniera straordinaria. Attrezzature mediche, personale, medicine, infermiere sempre a disposizione, tutto dovuto a lui. Era capace di trovare finanziamenti, di suscitare partecipazione dai vicini e dai lontani. L’ultimo suo impegno, il progetto già predisposto e finanziato per l’ampliamento della struttura. Era la risposta alle mamme che vi avevano partorito dentro e lui riteneva che avessero diritto a un luogo più grande e adeguato per accogliere la vita. Questo progetto sarà portato a termine, speriamo in breve tempo. Credo piacerebbe a tutti se fosse ricordato per la sua dedizione agli ammalati, per la sua sensibilità verso i poveri, per la sua attenzione verso gli ultimi. Chissà, alla prossima pandemia, grazie a P. Francis, magari avremo una struttura che non rifiuta nessun malato ma dedica a tutti tutte le forze di cui dispone. Come ha fatto questo nostro fratello. Il Signore lo accolga con le parole del vangelo: venite, benedetti dal Padre mio: ero malato e mi avete visitato, ero bisognoso e mi avete amato

P. Vincenzo Molinaro
Rettore Generale OMD

Domenica, 12 Aprile 2020 15:52

E' LA PASQUA

B. Pasqua_sito_cover"Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. 10I discepoli perciò se ne tornarono di nuovo a casa".


Maria di Màgdala vede Gesù  RISORTO, IL SEPOLCRO NON LO POTEVA TRATTENERE, CRISTO HA VINTO, ALLELUIA!!!

11"Maria invece stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 13Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno posto». 14Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. 15Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo»".

GV 20:1-15
Venerdì, 01 Novembre 2019 23:06

Convegno di Studi su P. Cosimo Berlinsani

convegno anna_e_cosimoConoscere per amare - Convegno di studi su P. Cosimo Berlinsani
Dò anzitutto il benvenuto a tutti i presenti ed esprimo il grazie in anticipo a coloro che hanno preparato questo convegno con dedizione e professionalità. A Madre Daniela, Superiora Generale delle Oblate del SS.mo Bambino Gesù, a tutte le Suore del medesimo istituto e ai confratelli dell’Ordine della Madre di Dio, un saluto affettuoso. Quando già si cominciano a vedere le prime luci dell’alba, ogni minuto sembra più lungo, però si pregusta la dolcezza dell’aurora, e questa fortifica la nostra attesa.

Mi domando con quale atteggiamento ci apprestiamo a entrare più da vicino nel mistero di un’anima sacerdotale, come Padre Cosimo Berlinsani, mi piacerebbe fosse l’apertura allo Spirito. La fiducia che il Soffio dall’alto guida la storia delle persone, delle comunità, della chiesa. La nostra non è soltanto una ricerca storica, per quanto interessante, non è una ricerca intellettuale, nemmeno una orgogliosa rivendicazione dei nostri Istituti. E’ invece l’aprirsi a un profumo penetrante e irresistibile, quello della Incarnazione del Verbo di Dio, che non ci lascerà più. E’ la svolta della vita per il credente. Lo è stata per Cosimo Berlinsani, il quale non ha potuto contenerne per sé il profumo e l’energia e l’ha diffusa intorno a sé in ogni gesto, respiro.

P. Cosimo, come ascolteremo, è entrato nell’Ordine della Madre di Dio da adulto, già sacerdote. In questa sua scelta si trova certamente gran parte della sua spiritualità, ma possiamo dire con sicurezza che vi si trova il grande desiderio di lasciarsi portare dal vento dello Spirito. Se c’erano santi nella sua memoria, c’era davanti ai suoi occhi l’immagine di Giovanni Leonardi, la cui memoria p. Cosimo ha respirato a pieni polmoni, per i luoghi che ha conosciuto a Lucca e a Roma, per la potenza della fraternità in cui ha chiesto di inserirsi, per lo stimolo creativo a livello culturale, pastorale, comunitario dove è vissuto. I fratelli Marracci uno grande mariologo l’altro grande orientalista, P. Erra, che ci ha lasciato memoria scritta di quei decenni, erano i suoi compagni di viaggio…

Abbiamo di P. Cosimo una bella immagine, ieratica, se vogliamo convenzionale, essa lascia trasparire però la sua delicata tenerezza per i sofferenti, per i perseguitati, per gli ultimi, per gli assetati di umanità presenti anche oggi davanti alle nostre chiese e spesso trascurati. Il suo è uno sguardo penetrante, esce dalla cornice, si posa sull’uomo. Non trovo molta distanza nell’azione pastorale, evangelizzatrice, educativa, umanitaria di P. Cosimo e quella che potrebbe essere l’attività pastorale di oggi in una comunità parrocchiale o all’interno di una istituzione.

Come affronterebbe il grido dei poveri, la distanza provocatoria dei giovani, la rabbia di tanti anziani abbandonati nella loro solitudine? P. Cosimo non si lascerebbe certo sorprendere come non è stato sorpreso dalla nequizia che condannava alla morte civile le ragazze del suo tempo. Attraverso la sua risposta alle loro esigenze, giunge anche a noi una proposta per coloro che sono vittime dell’ingiustizia di oggi. P. Cosimo non è scappato quando ha incontrato l’uomo o la donna feriti e abbandonati. E’ stato presente con l’esempio generoso, con la parola paterna, con una straordinaria creatività, con fiducia nella provvidenza, e anche con caparbia insistenza e decisione. Affrontando disagi e incomprensioni che potevano anche costargli caro. Ha fatto l’obbedienza di fronte a ordini non proprio illuminati. Ma ha portato a compimento e ha proiettato nel futuro la bellezza della sua intuizione. Oggi l’istituto delle Oblate del SS.mo Bambino Gesù porta avanti quello spirito che insieme ad Anna Moroni, P. Cosimo ha acceso nella chiesa e nella storia dell’uomo, salvato da Gesù Redentore, ma bisognoso di continuo avvicinamento alle sorgenti…

Che c’è tra P. Cosimo e noi?

Il tempo non ha cancellato il profumo. Lo Spirito fa sentire anche oggi la sua voce. E’ la voce della chiesa che si fa carico dell’uomo, anche del più piccolo. Non lo abbandona, lo cura, lo nutre, lo riabilita consegnandogli la dignità di figlio di Dio. E’ l’opera di P. Cosimo e Madre Anna che si espande in ogni continente.

Roma, 25-26 ottobre 2019

P. Vincenzo Molinaro OMD.

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