Cookie Consent by Popupsmart Website

stemma e nome

Lunedì, 28 Novembre 2011 09:27

Solennità di Cristo re dell’universo


md183Dal Sermone sulla parabola del granello di senape (C.397)  

“Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli” (Mt 25,32)


 
Per mostrare la regalità di Cristo la grandezza di questa parabola dice per ben due volte a cosa rassomiglierò il Regno dei cieli? (Cf Mc 4,30)

[…] In molte maniere il Regno dei cieli viene indicato da Gesù. In esso è possibile scorgere il Paradiso. Così afferma il ladrone sulla croce, “ricordati di me quando entrerai nel tuo regno” (Lc 23,42). Il Regno è innanzitutto il Cristo Santo, il “il re dei regnanti il signore dei signori” (1Tm 6,15). La Chiesa santa che è comunione con il Sangue di Cristo (1 Cor 10,16). Questi si manifesta per mezzo della divina Scrittura, per la grazia e la croce con le quali si giunge alla fede, per l’anima pervasa dalla grazia, sede della sapienza e regina del cielo fra i regni. […]

Come il piccolo granello di senape,

Cristo è piccolo verbo. Egli si chinò su di noi, spogliò se stesso, fu annunziato dai piccoli, tra disprezzo e persecuzioni.[…]. Con la sua piccolezza e grandezza è contemplato in tutti i troni del mondo fondati sopra la terra.

Lunedì, 28 Novembre 2011 09:24

XXXIII domenica del Tempo Ordinario


md182Dal Sermone sulla mansuetudine (C. 299)  

“E volle regolare i conti con loro” (Mt 25,19)
  

 

Proprio perché la mansuetudine ci è indispensabile, ho pensato di ragionare sopra di essa, persuadendomi che tutti ne abbiamo non solo bisogno, ma necessità. Due in fondo, sono le sorti della mansuetudine: una vera, l’altra falsa, una simulata, l’altra sincera […]. Dell’autentica e sincera mansuetudine pochi possono onorarsi. E la ragione è data dal fatto che, occore lottare con se stessi e pochi sono coloro che in questo modo vogliono agire con se stessi e quindi pochi sono i veri mansueti.

 

E affiché, scaturisca in noi il desiderio di ottenere la mansuetudine dalla grazia divina, occorre riflettere sui mirabili effetti che questa opera nelle nostre anime. Innanzitutto ci rende ben disposti verso Dio; conserva la nostra anima; ci permette di gustare la pace nel nostro cuore; agisce per il buon frutto della correzione fraterna. Per mezzo suo, le nostre preghiere sono gradite a Dio, il quale ci salverà nell’ultimo giudizio. Inoltre, la mansuetudine rende gli uomini amabili; permette di ottenere la divina grazia. A coloro che sono mansueti Dio rivela le sue vie e visita l’intimità del loro cuore. Per mezzo di lei siamo fatti imitatori di Cristo e ci è aperta la via della salvezza, il modo di ricevere frutto dalla Parola di Dio che si manifesta. La mansuetudine ci rende simili a Dio il quale ogni cosa con tranquillità governa e giudica. Per mezzo di lei Cristo abita nelle nostre menti e ci fa beati. Questa virtù ci permette di dominare il nostro corpo, l’anima e il cielo.

 

Oh virtù santa ed eccelsa! Chi non si prodigherà ad amarti? […]. Per mezzo della mansuetudine ci prepareremo alla presenza dello Spirito Santo e per mezzo di lei, lo Spirito verrà a noi e riposerà su di noi (Cf. Nm 11,26).

Domenica, 09 Novembre 2014 00:00

XXXII domenica del Tempo Ordinario


md181Da un Sermone sulla parabola delle dieci Vergini (C. 478)  

“Vegliate perché non sapete né il giorno né l’ora” (Mt 25,13)
  

 

Non definiremmo noi stolto quel contadino che possedendo un campo pieno di pietre e spine non si mettesse a riordinarlo, ma dirà di farlo a suo tempo? Non sarà giudicato altrettanto insensato colui che, avendo inimicizia mortale con il suo avversario e avendo la possibilità di pacificarsi, dicesse che occorre attendere la debolezza dell’avversario a causa della mancanza di armi e che il nemico ha più forza in sé.

Sarebbe da stimare imprudente colui che dovendo cavare un chiodo dal duro legno, lo rimandasse all’indietro pensando in questo modo di poterlo rimuovere. Infine, sarebbe demenziale che il servo si privasse del favore dei suoi padroni a rischio della propria vita. Così, o anime devote, presumere di se stessi e sprecare davanti a Dio il dono della penitenza. […]
Martedì, 08 Novembre 2011 10:03

XXXI domenica del Tempo Ordinario

Dal Sermone beati gli occhi che vedono (C. 347)   Meditazione-ok

“Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini” (Mt 23,5)

 

[…] Aprici gli occhi Signore e compi in noi quanto fece Eliseo per quei soldati accecati (Cf 2 Re 6). Infatti, per guarire la cecità è necessaria la medicina amara, avere intimo pentimento, confessare i propri peccati, sottomettersi, avere avanti agli occhi l’amarezza della morte e del giudizio.
Cominciamo ora ad essere beati cosicché possiamo accogliere questa beatitudine nel futuro. Ora, alcuni, tale felicità la posero nei piaceri, altri nelle virtù dell’anima, altri, come noi cristiani, nella conoscenza e visione di Dio. E questa avviene in due modi: nella speranza e nella realtà. Una termina, l’altra si compie, una si ottiene per grazia, l’altra avviene per mezzo della gloria.
Della speranza Gesù dice che questa è la vita eterna (Gv 17,3) e che nella tua luce vedremo la luce (Sal 35,10). Della realtà il Vangelo ci dice: “Beati i vostri occhi perché vedono” (Lc 10,23). Ma cosa vedono? Vedono il Verbo eterno, il Salvatore venuto nel mondo, l’atteso, il diletto. Da ciò che vedono deriva tutto il loro bene, la loro felicità e consolazione.

Sabato, 22 Ottobre 2011 17:07

XXX Domenica del tempo ordinario





md180Dal Sermone sulla grandezza e piccolezza di Cristo (C. 249 v.)  


“Amerai il Signore tuo Dio” (Mt 22,37)  

 

Vedi quanto è grande tanto che i cieli e la terra non possono contenerlo […]

Vedi la grandezza che ha fatto tutte le cose belle e ricche, vedi la piccolezza che ha bisogno di vestire poveri panni. Vedi la grandezza che regge l’universo, la piccolezza che è retta dalle braccia di una Vergine. Vedi la grandezza che pasce e nutre l’anima, vedi la piccolezza che è nutrita dal seno della Vergine. Vedi la grandezza che con la sua sapienza genera tutte le cose, ma la piccolezza è generata da una volontà. La grandezza non dorme mai (Cf. Sal 120,4). la piccolezza dorme nella povertà.

Sabato, 28 Gennaio 2012 13:09

IV domenica del tempo ordinario

193Sermone di quadragesima C. 449

 

 

Che l’uomo sia dominato del peccato si vede in verità oggi nel ritratto dell’indemoniato evangelico. Questo, fratelli, altro non ci segnala che l’uomo peccatore diventa tempio, abitazione, servo, anzi schiavo del demonio.

 

O cristiano acconsentire  al peccato significa far entrare satana nella tua vita. E questo è visibile nell’episodio di Giuda Iscariota dove appunto si dice che Satana entrò in Giuda (Cf. Lc 22,3). 

 

Se però uno detesta che il demonio entri nella sua vita pur nella sua miseria compia ogni cosa per fuggire da questa divisione. […]. E se questo è vero, perché non fuggi allora, sapendo che satana può avere su di te autorità? Egli, infatti, può possedere il corpo, ma non l’anima. 
Venerdì, 20 Gennaio 2012 21:11

III domenica del tempo ordinario

192Dal Sermone sulla conversione dell’Apostolo Paolo (C. 515)

Quel mare infinito della divina bontà sebbene in tutte le cose si mostra grande e senza limiti, non di meno nell’attrarre a sé le anime e sradicarle dal proprio peccato, e in questo mi sembra che ecceda più di tutte le altre cose […].

E se in alcune situazioni usa la sua altissima provvidenza e sapienza, in questo caso mi sembra che la mostri in modo straordinario, poiché non tutti cerca o chiama nello stesso modo, ma con criteri diversi. [

Così, oggi chiama San Paolo. E non essendo state sufficienti le dolcezze delle ispirazioni, la soavità della chiamata, né la vista dei miracoli, Egli si pone come ostacolo, come può accadere nei casi perversi, duri e ostinati. […]

Le Scritture osservano che Paolo fu sbattuto a terra e gli fu tolta persino la luce degli occhi. Reso pauroso e umile sentì pronunciare dall’alto il suo nome: “Saulo, Saulo” (At 9,4). E quando era con la faccia a terrà domandò “Chi sei Signore?” (At 9,5). Queste parole lo atterrirono profondamente che non gli rimase alito di voce e per questo con profonda umiltà affermò: “Signore che cosa vuoi che io faccia?” (At 9,6). E chi è oggi con Paolo che non dirà: Signore cosa vuoi che io faccia?

Ognuno di noi lo affermi! Anche se molestato dalla vanità, dalla reputazione del mondo, temendo di perderla o di perdere le amicizie, le cariche, la dignità, i favori del mondo, le ricchezze, il buon nome. Dica per favore: Signore che cosa devo fare? Desideri solo Cristo e che Cristo viva in lui e non i desideri e gli affetti che da Cristo ci separano. […]

 




md179Dal Sermone sulle nozze regali (C.468)  

“Mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze” (Mt 22,3)
   
 

Entrando nella sala di nozze per vedere gli invitati, il re scrutando, ne vede uno senza la veste nuziale, tanto da offendere il convito. Costoro sono coloro che si recano a ricevere l’Eucaristia con addosso il proprio peccato. […].

Tuttavia entra Cristo nelle loro anime e questi riprendono la strada. Infatti, chi non tremerebbe in un tale convito? Per questo cristiani, chiamandovi il buon pastore alle sue nozze, al suo convito, deponete le seduzioni ed oggi apprendiamo dal Vangelo e dall’Apostolo Paolo come entrare in questo convito. Egli è il buon pastore e vuole riconoscere le sue pecore. Questo desidera realizzare oggi con noi!

Anzi è lui che esorta e invita a queste nozze! Venite dunque e le vostre preoccupazioni non siano gli svaghi o gli affari! Venite, venite con la veste nuziale, solamente per Dio rivestiti di virtù. Affinché giungendo l’ospite alla mensa, possa egli stesso intrattenervi alla sua cena in un convito eterno.
Lunedì, 10 Ottobre 2011 16:56

XXVII Domenica del tempo ordinario



md178Dal Sermone sulla grandezza e piccolezza di Cristo (C. 249 v.)  


Da ultimo mandò loro il proprio figlio (Mt 21,37)
  


Vedi quanto è grande tanto che i cieli e la terra non possono contenerlo […]
Vedi la grandezza che ha fatto tutte le cose belle e ricche, vedi la piccolezza che ha bisogno di vestire poveri panni. Vedi la grandezza che regge l’universo, la piccolezza che è retta dalle braccia di una Vergine. Vedi la grandezza che pasce e nutre l’anima, vedi la piccolezza che è nutrita dal seno della Vergine. Vedi la grandezza che con la sua sapienza genera tutte le cose, ma la piccolezza è generata da una volontà. La grandezza non dorme mai (Cf. Sal 120,4). la piccolezza dorme nella povertà.
Domenica, 25 Settembre 2011 02:52

XXVI Domenica del tempo ordinario



md177Dal Sermone sulle nozze di Cana (C. 365)
 


“Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo” (Fil 2,5)
 

Voglio trattare della nobiltà delle nozze raccontando il Vangelo nel quale Cristo è presente con la Santa Vergine a Cana. Quando Dio formò l’uomo, la prima cosa che fece fu quelle di dagli una sposa. Di tutto questo l’autore è Dio, il luogo è il paradiso, il tempo è quello della santa innocenza, il fine è la crescita del genere umano. Li benedisse, evitando scandali e paure, perché se non vi fosse stato il matrimonio, si sarebbe dato spazio alla brama. […]

Oh grandezza del matrimonio! Che tanti mali rimedia! Oh sapienza di Dio, affinché l’uomo sia in pace, viva quietamente, rimedi al disordine dell’universo, ha istituito questo santo sacramento. Per l’unione: i due erano una sola carne (Gen 2,24). Quanti esempi eccellenti che i figli possono apprendere dal padre e le figlie dalla madre! Tutto ciò fa quietare gli animi estingue odi ed inimicizie, realizza la pace. La nobiltà di questo sacramento la mostra Nostro Signore con volerlo onorare attraverso la sua presenza e compiendo il suo primo miracolo. 

Oh grandezza del matrimonio! Poiché non c’è altra immagine che più nobilmente ci invita a rappresentare l’unione di Cristo con la sua Chiesa Santa! Come afferma l’Apostolo Paolo: è grande in Cristo questo Mistero! (Cf. Ef 5,32) […] . Ma a me per quanto è grande questo sacramento mi viene voglia di pregare, nel vedere che, oggi dai cristiani ne viene fatto poco conto. Essi alle volte dimostrano che non è Dio l’Autore, ma il demonio; il suo fine non è generare, ma obbligare, non per contenere la brama, ma per accrescere il desiderio; non per unire gli animi, ma le passioni e gli istinti, senza considerare odio e liti. […]

Oh cristiani ciechi! Fermiamoci un attimo su questa presenza di Cristo alle nozze. E siccome tutte le cose sante, santamente si devono trattare, dovrebbero tutti gli sposi far partecipi alle loro nozze Cristo e la Vergine.
© 2024 Ordine della Madre di Dio. All Rights Reserved. Powered by VICIS