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stemma e nome

Sabato, 10 Dicembre 2022 10:40

III Domenica di Avvento

San Giovanni Leonardi. Da un Sermone sul Battista (C. 394)

San Giovanni Battista la sua condizione è di stirpe regale. Alla sua nascita si prega in festa, si scioglie la lingua dei muti, è chiamato con il nome Giovanni. Piccolo fugge il mondo, lascia la delicatezza delle vesti, abbandona il padre e la madre, lascia la dignità, i cibi prelibati, lascia la compagnia della città, va a fare penitenza da giovane, abbraccia la solitudine, vive in austerità, fugge le occasioni i vizi e i peccati.

Predica ai peccatori. Va incontro al Signore gridando che si raddrizzino le vie. Si reputa indegno di toccare il Signore. Invia a lui i suoi discepoli riconoscendolo più grande nella dignità. Rimprovera Erode, è messo in prigione, decapitato gode il cielo!

Come afferma il grande Padre Agostino nei suoi scritti, ogni essere opera secondo la propria natura. Per questo afferma che Dio opera nei cuori degli uomini per orientare le loro volontà in quelle cose che essi vorranno: sia verso il bene, grazie alla sua misericordia, sia verso il male per loro scelta.

Venerdì, 09 Dicembre 2022 07:48

Anniversario Venerabile Cesare Franciotti

Il Venerabile Cesare Franciotti, nacque a Lucca il 3 Luglio 1557. Una profonda devozione eucaristica segnò gli anni della fanciullezza e adolescenza tanto da caratterizzare la nota spirituale del suo futuro servizio alla Chiesa. Entrò nella piccola comunità di “preti riformati” (in seguito l’Ordine della Madre di Dio) che S. Giovanni Leonardi aveva istituito a Lucca nel 1574. L’amore e il servizio apostolico per le anime caratterizzarono tutta la sua vita sacerdotale. Con particolare ingegno organizzò la catechesi dei fanciulli, obbedendo alle prescrizioni del Concilio tridentino. Ma si distinse soprattutto per la predicazione e la vivace capacità comunicativa, attraendo tutti per la santità della vita. Per quaranta anni predicò nella città di Lucca e per la fama di santità e la vita apostolica meritò il titolo di “Lucensis Apostoli”. Sempre in obbedienza alla Chiesa predicò a Firenze, Siena, Genova, Napoli. Instancabile servitore della Parola, illuminò con la predicazione e gli scritti, il mistero eucaristico. La sua dottrina e spiritualità si riflette soprattutto nei “Soliloqui eucaristici” opera più volte edita in Italia e all’estero. Apprezzarono e furono testimoni della sua predicazione numerosi prelati tra i quali il Papa Clemente VIII e San Filippo Neri. Accanto al Leonardi fu promotore della riforma della Chiesa e del delicato riassetto organizzativo e spirituale della vita consacrata. Aprì gli occhi al cielo il 9 dicembre 1627 vigilia della festa di Loreto, memoria mariana cara alla famiglia del Leonardi.

 

Preghiera

A te, Trinità Santa, Padre, Figlio, Spirito Santo,

principio e fonte di ogni santità,

s’innalza fiduciosa e fervida la nostra lode.

Ti rendiamo grazie per l’ardente servizio della parola

e la fede viva e adorante verso il Mistero Eucaristico

che hanno acceso il cuore del venerabile Cesare Franciotti.

Alla scuola di San Giovanni Leonardi

egli imparò ad amare Cristo e la Chiesa,

per mezzo della sua vita esemplare e profetica,

consumata nella carità di Dio,

testimonia ancora oggi il destino di speranza

di cui l’Eucaristia è anticipo e dono.

Il suo esempio e magistero spirituale

ci spingono a lodare te, indivisa Trinità.

Noi con fiducia ti preghiamo:

accresci di una nuova luce il cielo dei beati

che la Chiesa venera come modelli e guide.

Come segno della tua presenza per l’intercessione

del venerabile Cesare Franciotti

donaci quanto il nostro cuore ora ti chiede:

godremo così del tuo infinito amore

e della preghiera di questo nostro fratello e amico. Amen.

 

POSTULAZIONE GENERALE OMD

Piazza Campitelli, 9

00186 Roma

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Giovedì, 08 Dicembre 2022 19:22

Delegazione indiana tre nuovi presbiteri

Per la vigilia dell'Immacolata Concezione sono stati ordinati a Samayapuram sede della Delegazione indiana tre nuovi presbiteri: P. Jhon Fredin P. Augustine Sesuraj e P. Arockia Sajan Babu per l'imposizione delle mani del Vescovo di Kumbakonam F. Antony Samy. Ai neo presbiteri affidati  all'Immacolata Madre di Dio, giungano gli auguri e le preghiere del P. Generale e del suo Consiglio, uniti a quelli di tutti i confratelli dell'Ordine.

Venerdì, 02 Dicembre 2022 10:37

San Giovanni Leonardi parla indonesiano

Da qualche anno con la presenza dell’Ordine in Indonesia, è necessario che alcuni strumenti per la formazione e la conoscenza del Fondatore e della storia leonardina, vengano tradotte nella lingua locale. E’ stato questo uno degli impegni di Guido e Vinsen i giovani professi indonesiani che, hanno riportato nella loro lingua il fumetto della vita di San Giovanni Leonardi: “Santo Yohanes Leonardi Impian Seorang Santo”.

In un clima di gioia e di gratitudine, mentre si accendono le prime luci dell’Avvento, nella chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Leonardi, hanno emesso la professione temporanea i novizi Guido e Vinsen.  “Rivestitevi di Cristo”, sono le parole che raccolgono i loro primi passi dentro la famiglia religiosa dei Chierici Regolari della Madre di Dio, che da oggi, si farà maestra di vita per questi suoi figli. Durante l’omelia il Padre Generale, P. Antonio Luigi Piccolo, ha ripreso questa icona, resa plastica nel momento in cui i due candidati hanno rivestito l’abito dei figli di San Giovanni Leonardi. Poi, i moniti dell’Avvento che si apre con coraggiosa speranza: “Accorgerci, svegliarci, trovare il riparo presso Dio”, temi che ben si affidano alla vita consacrata. Occorre “svegliarci per un amore che trasforma”, ha ribadito P. Luigi, con quelle “armi della luce che servono a coltivare e nutrire l’umanità”. In un tempo che appare come “fuori controllo”,  l’invito a rivestirsi di Cristo: “Trasforma e trasfigura come il pane ed il vino nell’Eucarestia”. Facendo spazio a Cristo, mettendosi dietro a lui, da veri discepoli: “Resisteremo alle insidie del male”. Riconosceremo che: “C’è: uno più forte che vince la carne e chiede di prendersi cura”. Ricordando le parole del fondatore, P. Luigi, ha invitato i neo professi a “Mettere da parte ogni interesse, per avere una volontà ben accomodata alla volontà di Dio. Metterci il cuore, con tutte le scelte possibili, per lo zelo delle anime ed il servizio alla Chiesa”. Infine, ricordando le parole di Papa Francesco il Rettore Generale, ha invitato tutti a “Sentire la responsabilità dell’artigianato della pace che comincia quando dismettiamo gli abiti delle nostre culture e indossiamo il grembiule del nostro Maestro”.

 

Sabato, 26 Novembre 2022 11:35

Prima Domenica di Avvento

San Giovanni Leonardi. Dal Sermone sul Salmo 33 (C. 254)

 

Gli occhi del Signore sui giusti (Sal 33,15). Questa provvidenza è così grande che se appunto Dio li  ritira da noi cadremmo a terra come dei bambini che non sanno camminare. Essi sono ritti, quando sono custoditi dalla madre, ma una volta che questa li lascia andare da soli si precipitano, e così Dio nei nostri confronti.

Accade anche che colui il quale vuole far rappresentare la sua immagine in uno specchio, questo sguardo ci fa stare rivolti a Dio.

Così come quando uno vuole vedere la sua immagine, occorre che guardi nello specchio. In effetti, noi non possiamo guardarci da soli, solamente in Dio possiamo ammirare la nostra immagine.

Pertanto occorre  accettare che fra la nostra visione e quella di Dio c’è molta differenza. Da parte nostra siamo portati a vedere bassezze o varie cose per conoscenza. La visione di Dio è produttrice di bene, e questo lo potrai notare nelle parole pronunziate dalla Vergine Maria: Egli ha guardato l’umiltà della sua serva (Cf Lc 1,48), alle quali fanno eco quelle del salmista: Egli che guarda la terra e la fa sussultare (Sal 103,32).

Pubblichiamo la lettera inviata dal Delegato d’Italia P. Luigi Murra il 20 novembre 2022, in occasione delle nuove composizioni delle comunità OMD italiane.

Carissimi fratelli, con questa lettera sono a presentarvi la nuova formazione delle nostre comunità.

Ho avuto la gioia di poter visitare tutte le nostre case e avere momenti di incontro e di scambio con ciascuno di voi. È stato per me un momento bello e arricchente e, il mettermi in ascolto delle vostre storie e dei sogni per la vita del nostro Ordine, mi ha dato tanta forza.

Come possiamo ben immaginare è impossibile poter realizzare tutti i desiderata, quello che ho potuto fare è accoglierli, portarli nella mia preghiera e discernimento e offrirli anche al Consiglio come possibilità per orientare le nostre scelte. Quello che però vorrei chiedevi, in questo momento, è di cogliere questo tempo che ci accingiamo a vivere come tempo favorevole per far rinascere e intensificare sempre di più la vita fraterna tra di noi e nelle nostre comunità. Quante volte abbiamo esortato, nelle predicazioni e catechesi, a vivere una vera conversione, a uscire fuori da schemi per vivere concretamente e pienamente la dimensione della riconciliazione? Bene, forse dovremmo imparare a mettere da parte alcuni pregiudizi o alcune situazioni che ci rendono impossibile riconoscere il volto del fratello per offrirci tutti una nuova possibilità e per non correre il rischio di essere quelli che dicono e non fanno (cf Mt 23,1-4). Tutti noi, quando abbiamo scelto di consacrarci, sapevamo che la vita consacrata comporta anche difficoltà. I fratelli ci vengono assegnati e non siamo noi a sceglierli, quindi dovremmo imparare a leggere la storia del nostro fratello di comunità per scoprire le sue ricchezze e fragilità, per renderci conto che ogni vita è bella e nello stesso tempo complicata e per questo necessità di quell’amore che io posso offrire. La ricchezza dell’interculturalità porta con sé tanti limiti, ma se non iniziamo a tenderci la mano, a sostenerci a vicenda, rischiamo che la differenza diventi muro e forse, alle volte, anche alibi per non cambiare. Ognuno dev’essere pronto a perdere qualcosa a vantaggio di tutti. Facciamo che sia l’amore di Cristo quel pungolo che ci porta ad accoglier la vita del fratello per non vivere più per noi stessi ma per Lui che è morto e risorto per noi (cf Cor 5,15).

Come ricordano i biografi, san Giovanni Leonardi, “Ricevuto egli il precetto; in segno di somma riverenza al Vicario di Christo, piegò le ginocchia in terra, e in quella maniera havendolo letto, se lo pose sopra la testa, con dire, haverebbe puntualmente

obbedito. Per tutto quel giorno si mostrò Giovanni così lieto, e contento, che fu udito, mentre andava per casa o stava nella sua camera ritirato, cantare alcune canzoni spirituali, fuori del suo stato comune”. In questi giorni di visita - soprattutto i nostri fratelli maggiori - hanno spesso fatto riferimento a questa scena dicendo: “quando arriverà la lettera la metterò sulla testa e farò l’obbedienza”. Mi piace quest’immagine di metter la lettera sulla testa. È quasi un atto di fede in quanto noi crediamo che sopra la nostra testa, nel cielo, si trova Dio e quella lettera ci mostra ciò che il Signore oggi ci sta chiedendo. È uscire fuori da noi stessi per ricercare la sua volontà. Alle volte quello che lui ci chiede non coincide con quello che noi desideriamo, ma nel dire “sia fatta la tua volontà” forse potrà essere più facile comprendere la storia che Dio sta scrivendo con noi. I trasferimenti sono frutto di discernimento avvenuto nel consiglio di delegazione che ha proposto al padre Generale e al suo consiglio, per la nuova costituzione delle comunità. Tutto questo non rende perfetta l’opera iniziata, ci sono situazioni delicate in cui non abbiamo potuto in questo momento intervenire e che speriamo quanto prima possano essere riviste e migliorate. Il nostro confratello di venerata memoria, p. Domenico Cipollini, durante gli anni di formazione ci ripeteva sempre: simo perfettibili. Nella fede accogliamo tutto sapendo che il Signore è capace di trarre anche dalla nostra fralezza il bene. Fidiamoci di Lui.

In Italia generalmente i cambiamenti avvenivano sempre alla ripresa delle attività pastorali quindi settembre – ottobre. I tempi necessari per le consultazioni e la formazione della delegazione italiana ci ha portato a dover spostare tutto questo di parecchio ed è chiaro che ci troviamo in un anno pastorale già avviato. Dovremmo fare molta attenzione a far sì che i passaggi avvengano con serenità e celerità, coordinandosi in modo tale che si possano sentire e valutare le singole esigenze. Vi chiedo di rendermi partecipe dei tempi che prevedete. Tutti i trasferimenti, come anche riportato nel decreto, devono avvenire entro la fine del 2022.

Che il nostro padre Fondatore ci aiuti a vivere questo nuovo periodo con lo spirito di chi ha lasciato tutto per seguire il Signore e vivere in pienezza il vangelo. Buon apostolato a tutti.

Sabato, 19 Novembre 2022 15:59

Solennità di Cristo Re dell'Universo

San Giovanni Leonardi, Dal Sermone sulla parabola del granello di senape (C.397)

Per mostrare la regalità di Cristo la grandezza di questa parabola dice per ben due volte a cosa rassomiglierò il Regno dei cieli? (Cf Mc 4,30)

[…] In molte maniere il Regno dei cieli viene indicato da Gesù. In esso è possibile scorgere il Paradiso. Così afferma il ladrone sulla croce, “ricordati di me quando entrerai nel tuo regno” (Lc 23,42). Il Regno è innanzitutto il Cristo Santo, il “il re dei regnanti il signore dei signori” (1Tm 6,15). La Chiesa santa che è comunione con il Sangue di Cristo (1 Cor 10,16). Questi si manifesta per mezzo della divina Scrittura, per la grazia e la croce con le quali si giunge alla fede, per l’anima pervasa dalla grazia, sede della sapienza e regina del cielo fra i regni. […]

Come il piccolo granello di senape,

Cristo è piccolo verbo. Egli si chinò su di noi, spogliò se stesso, fu annunziato dai piccoli, tra disprezzo e persecuzioni.[…]. Con la sua piccolezza e grandezza è contemplato in tutti i troni del mondo fondati sopra la terra

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