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rainaldiMercoledì 8 maggio 2013 alle ore 17.30 presso l’Accademia Nazionale di San Luca è stato presentato il volume:  Architetture di Carlo Rainaldi nel quarto centenario della nascita, a cura di Simona Benedetti, con saggi di Maria Letizia Accorsi, Simona Benedetti, Carlo Benvenuti, Fernando Bilancia, Sabina Carbonara Pompei, Maria Celeste Cola, Roberta Maria Dal Mas, Ilaria Delsere, Gaspar dos Reis Souza Lima, Carmen Vincenza Manfredi, Tommaso Manfredi, Laura Marcucci, Antonio Russo, Yuri Strozzieri, Marisa Tabarrini. All’evento, introdotto e coordinato da Francesco Moschini, sono intervenuti Paolo Portoghesi, Corrado Bozzoni, Marcello Fagiolo, Augusto Roca de Amicis. A distanza di un cinquantennio dall’ultima monografia dedicata a Girolamo e Carlo Rainaldi, in occasione del quarto centenario della nascita di Carlo Rainaldi (4 maggio 2011) si è dato corso alla pubblicazione di ulteriori studi e indagini archivistico-documentarie, nonché ad approfondimenti sulle opere di architettura a lui ascrivibili, proponendo una revisione critica volta a valorizzare positivamente gli aspetti molteplici del suo operare durante l’età barocca. Il volume, realizzato con i fondi di ricerca dell’Ateneo Sapienza di Roma, si articola in tre parti: la prima è dedicata alla vicenda biografica aggiornata dell’architetto – che recepisce gli studi degli ultimi 50 anni – e ai rapporti diretti, nella fase di formazione, con l’esperienza operativa del padre Girolamo, integrata da ulteriori conoscenze documentarie su opere e fabbriche poco esplorate. La seconda parte è dedicata ad approfondimenti e revisioni interpretative di opere di Carlo Rainaldi, a Roma e fuori, e alla poco nota ma vasta attività professionale svolta come architetto di ordini religiosi, di confraternite e anche ricoprendo cariche amministrative negli uffici cittadini. La terza prende in esame opere e interventi che qualificano la sua produzione più propriamente barocca – la Chiesa di Campitelli commissionata dall’Ordine della Madre di Dio e considerato il capolavoro del Rainaldi  – compresi gli apparati effimeri in occasione di eventi e ricorrenze memorabili. Un saggio critico esamina tematiche spaziali, tipologiche, formali di svariate opere della copiosa produzione architettonica di Carlo Rainaldi individuando, nella parabola formativa in cui si dispiega la sua personalità artistica, tre momenti principali, corrispondenti rispettivamente alla fase della formazione, a una piena espressività barocca, a un ultimo raffreddamento e semplificazione delle linee architettoniche, leggibili come anticipazione del rinnovamento, cui volgerà l’architettura del secolo successivo. Per rendere percettibili e spazialmente apprezzabili le notevoli qualità formali di alcune opere, anche solamente progettate dall’architetto, sono state elaborate inedite e innovative modellazioni virtuali sperimentali (inserite nel saggio critico), realizzate sulla base dei disegni d’archivio. Con quest’opera Carlo Rainaldi viene nuovamente a pieno titolo rilanciato tra le principali personalità del Seicento romano, connotandone la sua ricca personalità artistica declinata in una molteplice espressività.

10 maggio 2013

Pubblicato in 2013
Not home“Fame d’amore”. Una delle espressioni colorite, ma profonde di P. Alceste Piergiovanni sacerdote dell’Ordine della Madre di Dio, nativo di Tuscania, per oltre mezzo secolo missionario in Cile e fondatore di una associazione che in questi anni ha provveduto all’adozione di oltre mille e duecento ragazzi e ragazze cilene. In Sala Baldini giovedì 1 dicembre, è stato presentato il libro “Ho partorito mille volte. Padre Pier e le sue incredibili storie di adozione”, editrice Ancora della giornalista di Avvenire Lucia Bellaspiga. Per questi ragazzi P. Alceste è stato “il primo Padre”, ha affermato Massimo Palombi Presidente della Pro ICYC Famiglie Adottive in Italia. Non solo, ma: “P. Pier dava il suo nome la data di nascita e la sua stessa vita”. “Ho partorito” gridava nel cuore della notte, incurante dei fusi orari, alle famiglie italiane in attesa. Ma io volevo una femmina e invece sono quattro maschi! “Prendere o lasciare” inesorabile P. Pier. A chi poi manifestava desideri troppo personali, ovvero il bambino deve essere biondo con gli occhi azzurri, P. Pier replicava senza remore: “Fattelo!”. Aspro, ma dal cuore traboccante d’amore. Così Lucia Bellaspiga giornalista di avvenire ha descritto il Padre nella pubblicazione che raccoglie le testimonianze delle famiglie e dei numerosi ragazzi e ragazze che tra di loro si considerano “fratelli” e figli di P. Alceste, senza togliere nulla ai loro genitori naturali e adottivi. “Oggi tutto deve essere a misura dei nostri desideri”, ha affermato Marco Tarquinio Direttore di Avvenire. Tuttavia, “un figlio arriva quando arriva ed è risposta ad una domanda di umanità piena”. Coloro che adottano: “completano la loro umanità specchio della pienezza che accolgono, non scegliibile né assemblabile”. La Giornalista Elsa di Gatti, madre adottiva ha parlato della sua esperienza e delle lungaggini burocratiche che accompagnano l’iter di adozione. Si genera in moti modi; con una immagine di armonia ha coniugato il verbo generare: “Io e mio marito abbiamo sentito la necessità di non essere strumenti isolati ma diventare una orchestra”. La provocazione giuridica è stata accolta dal Senatore Giovanardi rappresentante della CAI che gestisce gli enti autorizzati all’adozione. Tanti, ma ognuno con la sua peculiarità ed il suo carisma. Ha affermato: “i figli non si pagano; è necessaria una battaglia politica e culturale contro chi contrasta le adozioni internazionali”. D’altro canto, ha proseguito: “Il sistema italiano è buono quest’anno sono stati adottati 4000 bambini con 63 enti di adozione, una ricchezza del sistema che non va marginalizzata, ma valorizzata”.
Pubblicato in 2011
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