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Not-home-okSabato 7 gennaio nella chiesa parrocchiale di Samayapuram in India ha ricevuto l’ordinazione diaconale il chierico Bastin dalle mani del Vescovo Antoni Sami di Kumbakonam. Al rito hanno preso parte confratelli provenienti dalle comunità dell’Ordine, Samayapuram, Madurai e Azhikal e numerosi sacerdoti locali. Dalla questa parrocchia di Azhikal sono intervenuti 30 ministranti accompagnati da P. Donathius. Il Vescovo durante l’omelia ha spiegato che occorre diventare messaggeri di fede speranza e carità e nel suo stile gioioso, ha esortato il neo diacono a custodire queste tre virtù nel suo futuro ministero e nelle particolari circostanze della vita cristiana in India.

9 gennaio 2012 
ArulSantiago del Cile. La scorsa domenica, 18 dicembre, il Chierico Arulraj Christu Nayagam OMD a fatto la sua professione perpetua nel nostro istituto nelle mani del nostro Padre Delegato, Alejandro Abarca OMD. Nella Eucaristia, celebrata nella parrocchia San Lazaro, il nostro fratello e stato accompagnato da tutti i membri delle comunità religiose e parrocchiali dell’Ordine in Cile, anche degli amici, laici, religiosi e religiose più vicini. Durante la liturgia, sono state molto emozionanti le parole rivolte al neoprofesso da parte del Padre Delegato, che hanno sottolineato come lui “non si trova da solo”-facendo ricordo del dono della vocazione, della sua famiglia e della sua terra- “…ma, che qui ha una gran famiglia che lo accompagna e gli vuol bene”. Poi nel ringraziamento Arul, ha fatto notare la gioia dell’ azione di Dio nella sua vita e anche nell’itinerario percorso fin ad ora in Cile.  Arul, trascorrerà un tempo in India, per visitare la sua famiglia e i fratelli delle comunità dell’Ordine. A lui i nostri auguri e le nostre preghiere.

21 dicembre 2011
la-cantoriaIl Festival di musica Rinascimentale Barocca “La Cantoria” ha voluto domenica 11 dicembre commemorare il centenario della nascita dell’Architetto Carlo Rainaldi. La serata ha visto un intreccio di parole e musica, nella Chiesa di Campitelli sistemata appositamente per il concerto svolto dalla Cantoria centrale sulla controfacciata. Il festival ideato dal Maestro di Cappella Vincenzo Di Betta che ha diretto i Vespri di de Victoria ed il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi. Le partiture sono state eseguite dall’Ensamble Campitelli, dal Coro da Camera Italiano e dall’Ensamble Bernini. Un canto sublime e armonico che è nato in questi spazi per la vita liturgica e la celebrazione del Mistero. In effetti, il festival ha questo obiettivo, consegnare una comunicazione musicale intreccio di suoni, emozioni e musica così come è stata percepita da coloro che l’anno ideata e prodotta. E’ un “cadere” della musica (Cf. T. Scarpa, Stabat Mater) ed un accadere di eventi che educano all’ascolto e alla interiorità. Ben venga questa esperienza nel vasto panorama della spiritualità e cultura romana. “La cantoria è un luogo altro già per la sua collocazione architettonica, non più chiesa e non ancora cielo” , ha affermato Anna Elena Masini presentando la serata patrocinata dall’Ordine della Madre di Dio e onorata da una medaglia commemorativa offerta dal Signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Così, “la musica come evento non tangibile”, traccia per i fedeli la strada del suono: si ascolta ma non si vede, preludio del Mistero celebrato. L’esecuzione vera e propria è stata preceduta da due autorevoli interventi. L’architetto Paolo Portoghesi  che ha presentato le forme rainaldine della chiesa di Campitelli.  La trasformazione della città ad opera delle tre figure di spicco, Bernini, Borromini e Piero da Cortona costringono il Rainaldi in questa fioritura architettonica, a creare una “quarta via”. Alessandro VII che commissionò l’opera accogliendo il voto di Roma liberata dalla pestilenza per intercessione della prodigiosa immagine di Santa Maria in Portico, ebbe a cuore la trasformazione della città, egli –ha proseguito Portoghesi- “si occupò di Roma come ci si occupa di una donna amata. Nella sua camera da letto aveva da una parte la bara, dall’altra il modello dell’Urbe”. Il Rainaldi in un primo tempo realizza un progetto ovale di stampo borrominiano, ma l’obiettivo della chiesa-santuario implicò l’idea “del pellegrinaggio”. Così, utilizzando l’ordine classico della Roma imperiale, impresse nell’elemento prospettico “un impianto scenografico che controlla lo spazio attraverso la luce”. La colonna simbolo della Chiesa “indipendente dalla struttura” diventò il modella della “quarta via” architettonica offerta dal Rainaldi. Di seguito l’intervento del Prof. Claudio Strinati ha evidenziato il senso e l’uso della Cantoria. Nella struttura architettonica e simbolica di una Chiesa “il cielo è la cupola e la cantoria è in una posizione intermedia”.  Rainaldi era anche musicista e questo, “ non deve stupire perché la sua formazione si svolge negli anni 20 del seicento dove Roma era la capitale della musica”. In effetti, “il cantare in cantoria è nato in Italia. Un canto che piove dall’alto, non collegabile al dato visivo. Questa fu una concezione mirabile sviluppatasi nel Centro Nord Italia. Il suono che viene dall’alto è portato a salire, caratteristica tipica del Barocco, il cielo che canta la suprema dolcezza della musica che acquieta le passioni che si scatenano nella vita terrena”. Il modello musicale rainaldiano fu quello dell’Oratorio di Carissimi nato nell’ambiente filippino che inventò l’oratorio sacro: “racconto misto tra recitativi e ariosi”.

15 dicembre 2011
GiacomettiAlle due di notte nella seconda domenica di Avvento, il Buon Pastore ha accolto fra le sue braccia P. Mauro Giacometti sacerdote religioso dell’Ordine della Madre di Dio, nato a Napoli il 12 maggio 1940 e ordinato presbitero a Santa Maria in Campitelli il 18 dicembre 1965. Attualmente Rettore di Villa Mater Dei a Lariano (RM). Le esequie sono state celebrate nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria intemerata martedì 6 dicembre. Durante l’omelia il Vescovo di Velletri-Segni Mons. Vincenzo Apicella, ha ricordato che la numerosa presenza di fedeli e confratelli, è il riconoscimento dell’affetto che lega ciascuno a Padre Mauro, il quale si è distinto per la sua semplicità e generosità. La sua, ha proseguito il vescovo, è stata una “testimonianza alla portata di tutti, egli realizza la parola ascoltata nel Vangelo, figura del Pastore che va in cerca delle pecore”. Quanti ha segnato di umanità, di amicizia e di amore, costituiscono “il corteo che oggi lo accompagna davanti al Signore”. D’altro canto, “le nostre lacrime sono un legame di amore, ma occorre avere attenzione a versarle alla luce del mistero che celebriamo”. Così, ogni qualvolta il mistero della morte colpisce una persona cara, ci viene spontaneo dire “povero!”. “Poveri noi!” poveri nella nostra fede, ha aggiunto Mons. Apicella, “se non entriamo in sintonia con il distacco della morte apparentemente insormontabile”. P. Mauro ha vissuto il tempo della malattia con grande consapevolezza sicuro del fatto che tale “abbandono lo portava nelle braccia del Buon Pastore”.  Strana la malattia, ci accompagna fino alla morte “e poi muore lei per prima”. P. Mauro è stato sacerdote fedele alla Parola e ai Sacramenti li ha dispensati con generosità e costanza per ben quarantasette anni, ora è accolto dal Pastore che porta in sé il premio. “Beato P. Mauro che ricevi oggi quanto hai seminato!”. Al termine della liturgia il saluto ed il commiato del Reverendissimo P. Generale P. Francesco Petrillo che ha portato ai familiari l’affetto di tutto l’Ordine. P. Mauro è stato accompagnato dai confratelli con il segno della candela pasquale al canto mariano del Sub tuum praesidium.

6 dicembre 2011
ok-1Si conclude in questi giorni a Lariano (Roma) il III Meeting dei Formatori OMD. Iniziato il 5 dicembre con la prolusione del Rev.mo P. Generale che ha affermato: “Costituisce una ulteriore possibilità di scambio e verifica, ma anche grande opportunità di comunione per condividere nelle comunità italiane ed estere il medesimo “Progetto formativo”. L’assise è composta dai formatori dell’Ordine provenienti dall’Italia, dal Cile, dall’India e dalla Nigeria. Dopo una verifica sul lavoro svolto nei diversi percorsi formativi, i padri si sono soffermati a considerare, partendo dalla Ratio Formationis: “Gli strumenti da approntare nella tappa che prepara alla Professione Solenne nell’Ordine. Si tratta di un evento che investe l’intera vita della persona e proprio per questo va preparata a fondo, in maniera consapevole”. Grande spazio le sessioni di lavoro hanno dato alla “chiara determinazione del periodo formativo e quando considerare terminato il tempo della Formazione Iniziale”. Infine, si sono prese in considerazione la verifica dell’inculturazione della Ratio ed altri aspetti metodologici per l’accompagnamento agli Ordini Sacri e al conferimento dei ministeri. “ Una esperienza bella e completa,- ha affermato il P. Generale concludendo il Meeting-   ben organizzata. Si è compiuto un passo avanti sia nella programmazione sia nel chiarimento degli obbiettivi.  Nella misura in cui noi prendiamo parte di questo processo come formatori entriamo nel linguaggio della formazione  prendendone sempre più coscienza. Un vero e proprio cammino di grazia!”.

10 dicembre 2011
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