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Visualizza articoli per tag: campitelli

9-10-2014La solenne celebrazione della festività liturgica di San Giovanni Leonardi nel santuario parrocchiale di Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma, è stata presieduta dal Cardinale Fernando Filoni Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione di Popoli. Accolto dal Parroco P. Davide Carbonaro, dopo la sosta presso l’altare del Santo il Cardinale ha dato inizio alla concelebrazione. Nel saluto iniziale il P. Generale P. Francesco Petrillo, ha ricordato che la festività liturgica si arricchisce dalla memoria del IV centenario della breve unione tra gli Scolopi fondati da San Giuseppe Calasanzio e i Leonardini. Era presente alla concelebrazione il P. Generale degli Scolopi P. Pedro Aguado con una rappresentanza della famiglia calasanziana. Durante l’omelia Sua Eminenza ha invitato i presenti a contemplare nella figura di San Giovanni Leonardi la bellezza del Vangelo e nelle sue intuizioni missionarie il desiderio di essere “Nel cuore della Chiesa e di avere la Chiesa nel cuore”.

10 ottobre 2014
Pubblicato in 2014
16-aprileCome da tradizione i dipendenti del Comune di Roma si sono ritrovati per la celebrazione della Pasqua nella Chiesa di Santa Maria in Campitelli mercoledì 16 aprile. Alla Liturgia Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Filippo Iannone Vicegerente di Roma ha preso parte il Sindaco di Roma On. Ignazio Marino. Il momento d’incontro è stato organizzato dal nucleo Acli dipendenti del Comune di Roma che con il Parroco di Campitelli, P. Davide Carbonaro nei giorni precedenti ha incontrato i comunali dell’Anagrafe e del palazzo senatorio per la benedizione pasquale. Durante l’omelia il Vicegerente, rileggendo il Vangelo del tradimento di Giuda, ha ricordato del rischio di diventare “discepoli non riusciti” per questo è necessario riconoscere nel dono supremo di Cristo e della sua Pasqua la capacità di mettersi a servizio gli uni gli altri.

16 aprile 2014
Pubblicato in 2014
reliquiarioDurante la celebrazione che ha radunato i gruppi di P. Pio del Lazio nella Chiesa di San Salvatore in Lauro a Roma al termine dell’Eucarestia presieduta dal Vescovo Matteo Zuppi Ausiliare di Roma per il Settore Centro, sabato 5 aprile, è stato accolto dai numerosi fedeli l’altarolo reliquiario conservato nella Chiesa di Santa Maria in Campitelli. Il singolare reliquiario attribuito dalla tradizione al Vescovo Gregorio Nazianzeno (IV secolo) è un “altare da viaggio” si desume da una antica iscrizione pervenuto da Gerusalemme e contenente oltre alcune insigni reliquie della passione del Signore  (tra i quali un frammento della croce e del chiodo)  un micro mosaico del volto di Cristo benedicente dell’ XI secolo proveniente da Costantinopoli.  Il prezioso reliquiario ha accompagnato le stazioni della Via Crucis da San Salvatore in Lauro attraverso Ponte Sant’Angelo, Via della Conciliazione, Piazza San Pietro ed è stato traslato nella Basilica Papale e accolto da S. Ecc.za Mons. Vittorio Lanzani Delegato della Fabbrica di San Pietro che ha salutato i numerosi pellegrini. Al termine, dall’altare della Cattedra  P. Davide Carbonaro parroco di Campitelli, ha benedetto i presenti con le reliquie della Passione. “Un momento di fede e di gratitudine al Signore per il dono della santità che scaturisce dalla Pasqua di Cristo alla quale ci stiamo preparando” ha affermato Mons. Pietro Bongiovanni Parroco di San Salvatore in Lauro e Delegato dei gruppi di preghiera di P. Pio.

6 aprile 2014

 
Pubblicato in 2014
Taiz-Aprile-IDurante la preghiera animata dalla Comunità di Taizé a Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma venerdì 4 aprile in preparazione alla XXIX Giornata mondiale  della gioventù, questo messaggio Frère Alois, Priore di Taizé, ha voluto condividere con i giovani intervenuti per la veglia e l’adorazione della Croce:

“Siamo qui non per preparare un incontro europeo, ma per fare un pellegrinaggio qui a Roma, per andare alle fonti della nostra fede. A Roma troviamo sempre una casa aperta, noi siamo sicuri di questo, e non soltanto case aperte, ma anche cuori aperti. E possiamo rendere grazie a voi tutti e a Dio di questa accoglienza che troviamo qui a Roma, in questa chiesa con P. Davide e tutta la Comunità. La settimana scorsa, ho potuto parlare con Benedetto XVI, mi ha accolto nel suo monastero nel Vaticano, e anche lui si ricorda ancora con grande gioia dell’incontro Europeo e della preghiera che abbiamo fatto insieme in piazza San Pietro. Questo incontro rimane nei cuori e rimane come incoraggiamento per tutti coloro che hanno partecipato. In novembre passato ho incontrato  Papa Francesco era una udienza piena di gioia e mi ha accolto con fratellanza e bontà.  Ha detto che dobbiamo continuare a Taizé ad accogliere i giovani e continuare come Comunità Ecumenica. Il Papa che dice questo a noi, i fratelli, è un grande incoraggiamento. Lui vive il suo ministero di confermare anche noi i fratelli di Taizé. Questa sera abbiamo ascoltato il Vangelo con la gioia di Cristo, la gioia di Gesù, perché Dio ha rivelato il suo amore ai piccoli. Dunque tutti noi possiamo accogliere questo amore di Dio, perché tutti noi siamo piccoli, siamo come dice sempre Papa Francesco: peccatori. Tutti noi possiamo allora accogliere questo amore. Siamo piccoli, imperfetti ed anche nella fede siamo piccoli, e questo dobbiamo anche accettare, che qualche volta la nostra fede è piccola. E allora che fare? C’è la tentazione di tornare verso la paura o la rassegnazione, quando vediamo i nostri peccati, la piccola fede. C’è dunque la tentazione della paura o della rassegnazione. Anche questa è una realtà che dobbiamo accettare. C’è la paura, c’è la rassegnazione, ma c’è qualcos’altro: l’amore di Cristo! Dobbiamo avere il coraggio di tornare verso questo amore di Cristo. Noi seguiamo il Cristo non perché siamo perfetti, ma perch il Cristo ci ami. Questo deve essere sempre il fondamento della nostra fede. E dobbiamo oggi osare di sentire l’amore di Dio, anche con il nostro sentimento, anche con il nostro cuore, sentire questo amore di Dio anche con il nostro spirito, con l’intelligenza. Sentire l’amore di Dio, questo è il messaggio che questa sera che volevo condividere con voi.”

5 aprile 2014
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degiorgi1Sarà il Cardinale Salvatore De Giorgi Arcivescovo emerito di Palermo a presiedere la festa della Presentazione al Tempio e la memoria del Patrocinio di Santa Maria in Portico sulla città di Roma. Domenica 2 febbraio 2014 ore 18,30.

14 Gennaio 2014
 
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Lunedì, 02 Dicembre 2013 08:22

Campitelli nuovo sito parrocchiale

sito1Esce con una nuova veste il sito ufficiale della Parrocchia di Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma. Strumento di comunicazione e di riflessione sulle iniziative parrocchiali e diocesane. Sarà a servizio del santuario mariano e leonardino e ne manifesterà la portata spirituale.

www.santamariainportico.it

30 Novembre 2013
 
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Mercoledì, 20 Novembre 2013 20:00

Riparato il san Michele del Conca

san-micheleSfregiata dalla coltellata di uno sprovveduto qualche mese fa, la tela del San Michele di Sebastiano Conca (1680- 1746) è stata riparata con un intervento di conservazione della Sovraintendenza di Palazzo Venezia a Roma. La pala originariamente fu eseguita per la chiesa di S. Eustachio e venne collocata a Campitelli  nella cappella concessa da papa Benedetto XIII nel 1729 al Collegio dei Procuratori dei sacri palazzi apostolici.

21 novembre 2013
 
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CantoriaLunedì 11 novembre 2013, alle 20:45, presso la Basilica dei Santi XII Apostoli, Piazza Santi Apostoli, 51 in Roma,  nell'ambito della III edizione del Festival di Musica Rinascimentale e Barocca, La Cantoria, in collaborazione con il Centro studi OMD dell’Ordine dei Chierici regolari della Madre di Dio e l’Ordine dei Frati Minori Conventuali e Casa Kolbe, presenta: Musica Sacra nella Sicilia del Seicento. Nell'occasione sarà eseguita una partitura sacra inedita di  Fra Bonaventura Rubino OFMConv ( 1600- 1668): la Messa di morti a 5 Concertata dall’ Opera Quarta, edita in  Palermo, Giuseppe Bisignani 1653. Gli interpreti saranno Cappella Musicale Santa Maria in Campitelli, Ensemble La Cantoria e lo Studio di Musica Antica Antonio Il Verso di Palermo, direttore il M° Vincenzo Di Betta. L’opera Inedita è una prima esecuzione moderna del patrimonio culturale seicentesco siciliano. Bonaventura Rubino nasce a Montecchio, frazione di Darfo Boario Terme, in Lombardia, ricoprì la carica di Maestro di Cappella presso la Cattedrale di Palermo, soggiornando nel capoluogo siciliano, dcumentatemente, dal 1643 ql 1665, anno a partire dal quale non si rinvengono notizie di attività musicale, pur non potendo escludere che la permanenza in Sicilia si sia protratta ulteriormente. Fu figura di primo piano della vita musicale palermitana nei decenni centrali del XVII secolo, insieme con  Giovan Battista Fasolo e i palermitani Vincenzo Amato e Bonaventura Aliotti. Il catalogo di composizioni sacre di questi autori si incentrava intorno alla musica devota in onore della Santa patrona , Rosalia, eseguita durante gli imponenti festeggiamenti, di 'u fistinu, del 14 luglio, favoriti dalla qualità del clima, e ravvivati da una accesa devozione alla Santa. Di Bonaventura Rubino è un dialogo sacro, la cui musica non è arrivata a noi, composto nel 1652 in onore della patrona palermitana: La Rosalia guerriera. Il catalogo delle opere di Rubino consiste in Sette raccolte di musica sacra scritte tra il 1645 e il 1658, tutte composte e stampate a Palermo. Vi si annoverano  i Salmi che compongono il Vespro per lo Stellario della Beata Vergine, del 1644, recuperato e ricostruito partendo da diverse fonti manoscritte, custodite a Malta e a Bologna oltre che a Palermo e riproposto nel 1990.

17 ottobre 2013

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Pubblicato in 2013
FreemanIl benedettino Dom Laurence Freeman ha incontrato i gruppi romani del The World Community for Christian Meditetion nella Chiesa di  Santa Maria in Campitelli domenica 6 ottobre.  Il tema condiviso: “Il primo passo della felicità” la beatitudine dei poveri in spirito. Potrebbe sembrare paradossale, ma la tradizione cristiano ce lo dice: “Il silenzio e la solitudine sono elementi importanti della nostra esperienza di Dio”.  Possiamo dire che: “La meditazione crea la comunità ed è proprio nella preghiera che si forma il corpo di Cristo”.  Solo il paradosso cristiano può affermare che il silenzio e la solitudine generano la comunità. E’ questa è un’altra economia, non quella capitalista che lega la felicità dell’uomo al possesso e al dominio sull’altro. Ecco perché è necessario fare il primo passo della beatitudine evangelica: “Felici i poveri in spirito”.Tale povertà comporta i suoi due aspetti: esteriore ed interiore e trova la sua pienezza nella “condivisione”. In una società globalizzata dl possesso, il passo della povertà evangelica “ci chiede di non accumulare più di quanto abbiamo bisogno”. Spesso siamo “isole di benessere in un oceano di indifferenza”. Ora la felicità autentica non è quella economica, ma quella “che deriva dalle relazioni. E’ quando condividiamo che siamo persone felici, Tale condivisione  è completa quando trascende noi stessi e la creazione e condividiamo lo stesso essere di Dio”. La pratica regolare della meditazione nella vita di uomini e donne - ha concluso Freeman: “E’una sfida che bisogna accettare e tale sfida ha la capacità in sé di cambiare la vita e ci fa entrare nel mistero della povertà”. La ripetizione nella meditazione di una semplice parola come Gesù, Abbà, Maranatha, ci educa a non possedere niente, a vivere la beatitudine della povertà e a verificare la verità della propria fede.

7 ottobre 2013
 
Pubblicato in 2013
rainaldiMercoledì 8 maggio 2013 alle ore 17.30 presso l’Accademia Nazionale di San Luca è stato presentato il volume:  Architetture di Carlo Rainaldi nel quarto centenario della nascita, a cura di Simona Benedetti, con saggi di Maria Letizia Accorsi, Simona Benedetti, Carlo Benvenuti, Fernando Bilancia, Sabina Carbonara Pompei, Maria Celeste Cola, Roberta Maria Dal Mas, Ilaria Delsere, Gaspar dos Reis Souza Lima, Carmen Vincenza Manfredi, Tommaso Manfredi, Laura Marcucci, Antonio Russo, Yuri Strozzieri, Marisa Tabarrini. All’evento, introdotto e coordinato da Francesco Moschini, sono intervenuti Paolo Portoghesi, Corrado Bozzoni, Marcello Fagiolo, Augusto Roca de Amicis. A distanza di un cinquantennio dall’ultima monografia dedicata a Girolamo e Carlo Rainaldi, in occasione del quarto centenario della nascita di Carlo Rainaldi (4 maggio 2011) si è dato corso alla pubblicazione di ulteriori studi e indagini archivistico-documentarie, nonché ad approfondimenti sulle opere di architettura a lui ascrivibili, proponendo una revisione critica volta a valorizzare positivamente gli aspetti molteplici del suo operare durante l’età barocca. Il volume, realizzato con i fondi di ricerca dell’Ateneo Sapienza di Roma, si articola in tre parti: la prima è dedicata alla vicenda biografica aggiornata dell’architetto – che recepisce gli studi degli ultimi 50 anni – e ai rapporti diretti, nella fase di formazione, con l’esperienza operativa del padre Girolamo, integrata da ulteriori conoscenze documentarie su opere e fabbriche poco esplorate. La seconda parte è dedicata ad approfondimenti e revisioni interpretative di opere di Carlo Rainaldi, a Roma e fuori, e alla poco nota ma vasta attività professionale svolta come architetto di ordini religiosi, di confraternite e anche ricoprendo cariche amministrative negli uffici cittadini. La terza prende in esame opere e interventi che qualificano la sua produzione più propriamente barocca – la Chiesa di Campitelli commissionata dall’Ordine della Madre di Dio e considerato il capolavoro del Rainaldi  – compresi gli apparati effimeri in occasione di eventi e ricorrenze memorabili. Un saggio critico esamina tematiche spaziali, tipologiche, formali di svariate opere della copiosa produzione architettonica di Carlo Rainaldi individuando, nella parabola formativa in cui si dispiega la sua personalità artistica, tre momenti principali, corrispondenti rispettivamente alla fase della formazione, a una piena espressività barocca, a un ultimo raffreddamento e semplificazione delle linee architettoniche, leggibili come anticipazione del rinnovamento, cui volgerà l’architettura del secolo successivo. Per rendere percettibili e spazialmente apprezzabili le notevoli qualità formali di alcune opere, anche solamente progettate dall’architetto, sono state elaborate inedite e innovative modellazioni virtuali sperimentali (inserite nel saggio critico), realizzate sulla base dei disegni d’archivio. Con quest’opera Carlo Rainaldi viene nuovamente a pieno titolo rilanciato tra le principali personalità del Seicento romano, connotandone la sua ricca personalità artistica declinata in una molteplice espressività.

10 maggio 2013

Pubblicato in 2013
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