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Visualizza articoli per tag: omd

incontro-dei-Delegati-OMDSi è concluso nel 438° anniversario della fondazione dell’Ordine il primo incontro dei delegati OMD definito “storico” dal P. Generale. In effetti, è la prima volta che l’Ordine sente l’esigenza di incontrare i delegati generali e mettere a fuoco alcune prospettive per la crescita spirituale di tutto l’Ordine in consonanza al Carisma che il Signore ha suscitato nella Chiesa per opera di San Giovanni Leonardi. I Padri del Consiglio Generale e delle delegazioni hanno riflettuto sugli apporti del percorso voluto dal 110° Capitolo Generale e quali risvolti ha avuto nelle delegazioni. Così si è riconoscita la valenza della Formazione Permanente quale strumento di comunione e di crescita spirituale e carismatica. L’Ordine in questi anni respira una certa orizzontalità e interculturalità dovute alla presenza di nuovi fratelli soprattutto dall’India dalla Nigeria e dal Cile. Questo è certamente garanzia che la famiglia fondata da San Giovanni Leonardi è aperta all’universalità della Chiesa ed è chiamata con il suo carisma a servire tutti popoli. In tale prospettiva, i Padri hanno redatto gli “statuti” delle nuove delegazioni ascoltando le diverse esigenze in spirito di comunione fraterna. Nell’Eucaristia celebrata il la mattina del primo settembre all’altare di San Giovanni Leonardi, il P. Generale ha ricordato la meravigliosa storia alla quale siamo chiamati e nella quale dobbiamo far crescere l’unico Vangelo di Cristo di cui siamo testimoni: “C’è una storia fatta di calendari e di date figlia dello scorrere del tempo; tuttavia, la nostra storia appartiene alla storia di Cristo che la trasforma da dentro e la fa diventare storia della salvezza per noi e per gli altri”. Il P. Generale alla presenza dei Delegati ha rinnovato gli auguri all’Ordine che si appresta a celebrare l’Anno Delle Costituzioni come momento di speciale esercizio della sapienza del cuore che rigenera chi si affida a Cristo unico legilatore e salvatore dell’umanità.

2 settembre 2012
 
Pubblicato in 2012
Sabato, 01 Settembre 2012 13:07

Il tempio del cuore

209«Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me»: il cuore lontano, il cuore assente, il cuore altrove. È il lamento di Dio. Tanto più che, nella prima lettura, aveva lanciato la sua sfida: «Quale nazione ha un Dio così vicino a sé, come il Signore è vicino a noi?» Un Dio vicino, un cuore lontano. Ecco il dramma della storia sacra. Mentre il Padre si fa vicino, il figlio si allontana da casa. Il rischio del cuore lontano è quello della falsa religione: emozionarsi per le folle oceaniche ai raduni religiosi, e non saper pregare; amare la liturgia con la sua musica, i fiori, l'incenso, i marmi antichi e non «soccorrere il dolore di orfani e vedove»; volere segni esterni e citazioni verbali del cristianesimo e non viverlo. La polemica di Gesù è costruita su di una coppia di contrari, fuori e dentro: «Non c'è nulla fuori dell'uomo che entrando dentro possa contaminarlo». Gesù benedice di nuovo le cose. Ogni cosa è pura fin da principio, il cielo, la terra, l'acqua, ogni erba e ogni cosa che nutre. Il creato è benedetto, il suo senso profondo è la santità. Non c'è luogo o angolo di cui si possa dire: il male è qui, questo è il suo nascondiglio, qui allignano le sue radici. Non creatura che possa dirsi malvagia. Unico spazio del male è il cuore dell'uomo: «Dal di dentro, dal cuore degli uomini escono le intenzioni cattive». Per Gesù la vera religione inizia con l'analisi del cuore. Per 900 volte nella Bibbia ricorre questo termine. Non semplice simbolo dei sentimenti e dell'affettività, ma luogo dove si distingue e si ama la verità, dove nascono le azioni, dove si sceglie la vita o la morte, dove Dio seduce. È il tempio del silenzio (Pèguy), luogo di continue nascite, luogo del ritorno, dove lo Spirito riporta e riaccende le parole di Gesù. Tutta la vita è un pellegrinaggio verso il luogo del cuore (Clèment). La donna del cuore è santa Maria che custodisce, conserva e medita, nel cuore - sottolinea Luca per due volte - le parole, gli eventi e i silenzi di Dio. È necessario molto cuore per ascoltare i silenzi di Dio. L'altro nome della verginità è molto cuore. Ma dentro l'uomo c'è di tutto, radici di veleno e frutti di luce, campi seminati di buon grano ed erbe malate, oceani che minacciano la vita e che la generano. Che cosa, io, ne farò uscire fuori? Nell'arte di coltivare se stessi e il cuore, l'istintività va' conosciuta e incanalata. Se fai uscire da te segnali di morte non sei «spontaneo e autentico» come ti illude una falsa psicologia, ma avveleni le tue relazioni. Non far uscire «prostituzioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigia, inganno, invidia, calunnia, superbia, stupidità». Non dare loro libertà, non permettere loro di abitare la terra. Manda solo segnali di vita attorno a te, e non avrai più «il cuore lontano». (E. Ronchi)

 
Sabato, 01 Settembre 2012 12:58

1 settembre inizio anno delle Costituzioni

COSTITUZIONI-OMDCon un rito speciale che la Curia OMD ha pubblicato in questi giorni, avrà inizio il 1 settembre l’anno Delle Costituzioni indetto dal P. Generale. Il rito di apertura vuole essere un segno di gratitudine e di impegno per il dono delle Costituzioni all’osservanza delle quali San Giovanni Leonardi, nostro Fondatore ha vincolato il cammino della santità personale e della santificazione del prossimo: santi per santificare. Nella sua sobrietà, si svolge in un clima familiare, in ogni comunità locale che nella testimonianza della vita religiosa e nelle attività apostoliche manifesta il carisma ereditato dal santo Fondatore ed approvato dalla chiesa. Possono partecipare anche i laici, soprattutto le madrine e gli affiliati.

1 settembre 2012



pdf   RITO DI APERTURA



 
Pubblicato in 2012
Venerdì, 31 Agosto 2012 07:37

Celebrazione dell’Assunta in Indonesia

Fr.-JustinPrima celebrazione OMD dell’Assunta in Indonesia. P. Justin ha rinnovato i voti come tradizione dell’Ordine alla presenza dei Padri e Fratelli della Congregazione dei Sacri Cuori dove vive in questo periodo. In piena comunione con tutti i fratelli dell’Ordine ha affidato alla Madre di Dio i primi passi della presenza OMD in Indonesia.

25 agosto 2012

 
Pubblicato in 2012
Madonna-della-StellaSolenni celebrazioni nel santuario della stella a Migliano in occasione del 60° anniversario dell’Incoronazione della Madonna della venerata immagine della Madre di Dio in questi giorni pellegrina nelle chiese del comune di Fosciandora. Sabato 18 agosto il Rev.mo P. Generale alla presenza dei cittadini e delle autorità ha ripetuto il gesto di porre il diadema doro sul capo della Vergine Maria. Prima del rito solenne, ha ricordato nell’omelia che: “Certamente Maria SS. della Stella vi sarà accanto e vi insegnerà a riprodurre in voi e fra voi quei sentimenti di concordia fraterna che hanno unito la prima compagine dei discepoli che erano “assidui e concordi nella preghiera”, come dice il brano degli Atti degli Apostoli. Sarà Maria SS. ad aiutarvi nel proposito di purificazione e di santificazione, per essere degni di portate la Parola di Dio ai fratelli e per diventare così luce del mondo e sale della terra. Non bisogna infatti mai dimenticare che per l’efficacia della preghiera e della missione è necessaria la concordia alimentata dalla fiamma viva della carità che converte i cuori e consuma le discordie, piccole o grandi; che apre al dialogo e alla comprensione reciproca. In continuità con la sua storia sappia questa Chiesa ascoltare la voce della Madre che conduce al Figlio per trovare il significato vero della vita e costruire il regno di Dio tra gli uomini secondo il progetto di amore che il Padre ha voluto fin dalla creazione”. Al termine delle celebrazione eucaristica si è mossa la processione dalla Chiesa della Villa fino al Santuario. “Era il 17 agosto 1952- ricorda P. Paolo Biagi Rettore del Santuario -il Cardinale Adeodato piazza giunse da Roma per l’incoronazione pontificia della nostra immagine sacra. Erano presenti i vescovi di Massa, Pescia, Pisa, Lucca, Chiusi e Pienza, insieme alle autorità civili”. La venerato immagine sarà condotta in altre tre frazioni del Comune di Fosciandora dal 31 agosto al 1 settembre l’icona sarà venerata a Treppignana dal 6 al 7 settembre a Riana dal 14 al 15 settembre a Lupinaia.

 

25 agosto 2012

pdf  Omelia del P. Generale 18 agosto 2012 (Lucca)  
 
Pubblicato in 2012
Venerdì, 31 Agosto 2012 07:17

Gli ottanta anni di P. Piro

P.Franco-IIl 24 agosto 2012 la comunità parrocchiale del S. Cuore di Gesù in Gallipoli si è stretta intorno a P. Bartolomeo Franco Piro per festeggiare, oltre che l’onomastico, il suo 80° compleanno. Insieme nel celebrare l’Eucaristia e poi nella convivialità, abbiamo ringraziato il Signore per il dono della vita e di una lunga vita, quale quella del nostro P. Franco, interamente offerta a Dio e alla Chiesa. Nel servizio umile e fedele, sempre pronto ed entusiasta, P. Franco si fa prossimo a ciascuno di noi, lasciando a tutti un sorriso e una parola di fede, una battuta e un esempio di vita che ci aiutano a crescere in umanità e fraternità. Gli auguriamo di cuore ancora tanti anni in salute e gioia con grande stima e affetto.

 

25 agosto 2012
 
Pubblicato in 2012
Sabato, 18 Agosto 2012 22:26

Umanità di Cristo

207Per otto volte negli otto versetti che compongono il brano è ripetuto l'invito: mangiare Cristo. A esso si aggancia ogni volta il perché: tutto questo è per la vita del mondo. Incalzante certezza da parte di Gesù di possedere qualcosa che capovolge la vita chiamata alla morte. E lo trasmette attraverso un linguaggio molto crudo, perfino scandaloso per gli Ebrei cui era proibito bere il sangue «perché in esso risiede la vita della carne» (Lev 17,11). Ma ancora più sorprendente è ciò che esso rivela a noi: la fragilità e la debolezza di una carne umana (quella vita che, dice il profeta, è come fiore di campo, al mattino fiorisce, alla sera è già secca e riarsa) la quasi insignificanza di una carne, e tale era anche quella di Gesù, porta l'eternità. La debolezza della carne produce la gloria. Qui è l'intera vicenda storica di Gesù ad essere evocata, non un semplice rito eucaristico: la vita ci viene dalla sua umanità. Dalla Parola che si è fatta carne perché ogni carne si faccia Parola, cioè racconto di Dio, casa di Dio. E come dice la mistica medievale Heidewick, ora anch'io «capisco non potersi amare la divinità di Cristo se non amando la sua umanità», la sua carne e il suo sangue, la sua storia e le sue lacrime, le sue passioni e i suoi abbracci, i piedi intrisi di nardo e la casa che si riempie di profumo e di amicizia. I verbi ripetuti da Giovanni, quasi una incantatoria monotonia (mangiare, bere, masticare), si possono leggere a vari livelli: storico, biblico, liturgico, mistico. Ma essi evocano per prima cosa la relazione amorosa con Cristo. E potremmo riscrivere il brano, e capirlo, semplicemente sostituendo il verbo "mangiare" con un altro verbo. Chi mangia la mia carne ha la vita eterna, diventa: chi ama la mia umanità avrà la mia vita, che è divina, che è eterna. L'amato diventa la vita di colui che lo ama. Ne diventa la dimora e la casa. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, dimora in me e io in lui, si traduce allora: chi ama la mia umanità diventa la mia casa, il luogo dove l'amore trova casa. Amare crea una dimora. E vale per Dio e per l'uomo. Chiedendoci di bere il suo sangue, Gesù ci domanda anche una eucarestia esistenziale, una messa sul e per il mondo: compiere il suo stesso percorso fino alla croce. Non necessariamente per versare alla lettera il sangue sulla croce, ma per vivere con il suo stile, nello stillicidio quotidiano di un sangue che è tutto quanto abbiamo di buono e che mettiamo a disposizione di chi amiamo e, ancor più, di chi ha bisogno di essere amato (Pezzini). Mangiare e bere Cristo significa allora cogliere il suo segreto vitale, assimilarne il nocciolo vivo e appassionato. Chi fa proprio il segreto di Cristo, costui trova il segreto della vita. (E. Ronchi)
logo-anno-costituzioni-4Alla vigilia della solennità dell’assunzione della Beata Vergine Maria patrona del nostro Ordine il P. Generale ha inviato ai confratelli una lettera circolare esprimendo gli auguri per la prossima festività. Tra l’altro il P. Generale afferma nella missiva: “Solo aprendoci all’autentica esperienza dell’amore fedele e fecondo, che è reso possibile dalla speranza certa della risurrezione. Con la compagnia della Madonna Assunta anche la morte, a imitazione di quella del Suo Figlio benedetto, diventa l’atto supremo di abbandono tra le braccia del Padre. Tutte le sofferenze, i dolori, i mali, persino il male del nostro volontario peccato quando ne domandiamo perdono, non riescono a strapparci questa consolante speranza. Anzi, se guardiamo a Maria, diventano misteriosa sorgente di fecondità. Se abbiamo il coraggio di guardare all’Assunta, possiamo aspettarci una nuova nascita personale e sociale. Questa è la nostra concretissima, consolante speranza”. La circolare si sofferma su alcuni aspetti della vita dell’Ordine che il P. Generale racconto dietro l’immagine evangelica del “Duc in altum”, invitando a lasciarsi condurre dalle prospettive del Signore. In primo luogo annunzia l’intenzione congiunta con la Congregazione delle Oblate del Bambino Gesù di intraprendere il processo di beatificazione e canonizzazione dei Servi di Dio P. Cosimo Berlinzani e Anna Moroni. Segue la rassegna del viaggio in India con la definizione della nuova delegazione, ed i viaggi in Indonesia e Nigeria. Inoltre, informa delle nuove professioni e ordinazioni in Cile ed in Italia ed alcune sistemazioni delle Comunità italiane. Con una seconda lettera il P. Generale indice per il prossimo 1 di settembre l’anno delle Costituzioni ed il 75° di canonizzazione del Santo Fondatore offrendo un calendario e i suggerimenti per iniziative comuni e personali. In tal senso ha modo di affermare che tali eventi sono: “una opportunità nella misura in cui, rivedendo i tratti tipici della nostra vita ne sappiamo scorgere il dono e la grazia…un Kairos a cui ognuno deve rispondere con quella sequela che sa lasciare tutto”.

 

11 agosto 2012

pdf  Lettera circolare p generale luglio 2012  
pdf  ANNO DELLE COSTITUZIONI  
Pubblicato in 2012
Lunedì, 13 Agosto 2012 09:49

Solennità dell’Assunta 2012

AssumptionIn occasione della solennità dell’Assunzione il Rev.mo P. Generale ha inviato un messaggio augurale a tutto l’Ordine. In questo giorno nel quale contempliamo la Madre di Dio nel suo trionfo   celeste, secondo la tradizione lasciataci dal nostro Santo Fondatore tutti i confratelli dell’Ordine rinnoveranno la consacrazione religiosa quale legame al mistero pasquale che si compie nella persona di Maria immagine della Chiesa.

 

12 agosto 2012


pdf  Messaggio del P. Generale per la Solennità dell’Assunta 2012  
Pubblicato in 2012
Sabato, 28 Luglio 2012 09:17

Pane e vicinanza

206La storia di Elia ci aiuta a interpretare il Vangelo di oggi. Dio stesso si fa pane e vicinanza, angelo e carezza perché noi, profe­ti troppe volte stanchi, non ci arrendiamo al deserto che ci assedia. Io sono il pane disceso dal cielo. Io sono il Pane della vita. La mia carne è per la vita del mondo. Tre affermazioni che riassumono il brano. Io sono pane: pane indica tutto ciò che ci mantiene in vita, Cristo fa vivere. Fa vivere con la Parola, con le persone, con il giorno che ci dona, con pane e acqua, un’intima luce e angeli che non ci aspettavamo, con se stesso. Pane disceso: il movimento decisivo della storia è discendente, è Lui che si incarna e vuole la comunione con me; è Lui che attraversa deserti e crea sorprese di pane e di carezze, è Lui che invita. È disceso dal cielo perché la terra non basta, perché a nessun figlio prodigo basteranno mai le ghiande contese ai porci. Ogni figlio ha nostalgia del pane di casa: la nostra casa è il cielo, il nostro pane è Dio. La mia carne è per la vita del mondo. Tre sole lettere «per» ed è il senso della storia di Gesù, dichiarazione d’amore da parte di Dio: per te, mondo, per tutte le tue vite, vale la pena vivere e morire; tu prima di me; la tua vita prima della mia. Neanche Dio vive per se stesso; vive, regna e ama «per noi e per il mondo», seme di fuoco in ogni cosa, per sempre. La nervatura di tutto il bra­no è il verbo mangiare. Mentre le religioni orientali si concentrano sul respiro, il cristianesimo ha come gesto centrale il mangiare: entra in me Pane buono, che raggiunge e alimenta anche la cellula più lontana. Dio vicino a me, Dio in me, Dio sotto la mia pelle, che si insedia al centro della mia povertà come un re sul trono. Dio in ogni vena, Dio che mi abita: medicina, guarigione, protezione, salvezza dell’anima e del corpo. Questa è la vita eterna, promessa per circa cento volte nei vangeli. Certezza di una realtà senza prove. Tralcio e vite, una co­sa sola. «Siate imitatori di Dio». Obiettivo impossibile, se l’Amato non diventa la vita di chi lo ama, se non dà forma Lui al nostro sentire, pensare, parlare, dare. Siate imitatori di Dio, fatevi voi stessi pane e angelo, acqua e vicinanza. Cercate Qualcuno che doni il coraggio di non vivere per se stessi, di diventare dono e pane, di diventare tutti, gli uni per gli altri, carezza e angelo, compagnia nel deserto, compagnia oltre il deserto, su fino al monte di Dio.
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