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testimoni-1La rivista “Testimoni” delle Dehoniane, quindicinale di informazione spirituale e vita consacrata, proprone per il numero 19 del 2012 pag. 20-22 una articolo di P. Davide Carbonaro su P. Ludovico Marracci traduttore del Corano e della Bibbia arabica. Lo scopo del suo impegno, in pieno XVII secolo, fu di offrire ai missionari un manuale insieme apostolico e apologetico, per la propagazione della fede tra i musulmani. Con lui l’orientalismo scientifico compie i suoi primi passi.

22 novembre 2012


pdf  Testimoni  
Pubblicato in 2012
concerto-Nel corso delle celebrazioni del quarto centenario della nascita di Ludovico Marracci, teologo e traduttore del Corano in lingua latina, nella Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli, il 16 novembre 2012, la Cappella Musicale Santa Maria in Campitelli e l'Ensemble La Cantoria, hanno eseguito un concerto, diretto da Roberto Gini, dedicato a due compositori del '600: Giovanni Felice Sances (Roma 1600 – Vienna 1679) e Michelangelo Falvetti (Reggio Calabria 1642 – Messina 1692).

Due autori poco noti, espressione di due scuole assai diverse tra loro, romana per il primo e napoletana per il secondo.

L'idea di avvicinare, non per contrapporre, ma per confrontare individuando ispirazioni comuni, deriva dalla stessa opera di Ludovico Marracci, entrato a 15 anni, nel 1627 a far parte dei Chierici Regolari della Madre di Dio, nel Collegio romano di S. Maria in Campitelli, il quale si dedicò alla traduzione dall'arabo al latino del Corano, contribuendo, appunto, alla conoscenza e al confronto, i quali sono alla base del rispetto e della pacifica coesistenza.

La chiesa sita nel portico, nel cuore della Roma che si affaccia nel quartiere ebraico, ovvero dei romani più autentici perché da oltre due millenni residenti nel cuore della Città Eterna eppure gelosi custodi delle proprie origini. Un altro confronto, ma del quale non ci occupiamo in questa sede.

Sances fu tra i primi, e possiamo ritenere, allo stato delle ricerche archivistiche attuali, il primo assoluto a comporre Cantate nel '600 romano, prima di recarsi alla corte asburgica a Vienna.

Sicuramente ebbe modo di conoscere la monodia della seconda pratica monteverdiana e la la produzione vocale e strumentale di Girolamo Frescobaldi, probabilmente presente a Roma già dal 1607.

Le Cantate per voce e basso continuo di Sances sono datate nel triennio 1633-36, perciò contemporanee ai Fiori Musicali del ferrarese; la circostanza testimonia l'assenza di un vero e proprio debito.

Tutt'altra biografia per Michelangelo Falvetti, la cui vita si svolse quasi  interamente tra Calabria e Sicilia, sotto l'influsso della scuola napoletana, che aveva assorbito, metabolizzato il contributo dei musicisti fiamminghi che a Napoli avevano operato lungo la seconda metà del XVI secolo, e aveva sperimentato nuovi linguaggi, in autonomia da Roma, con grandi personalità come Carlo Gesualdo da Venosa, Andrea Falconiero, Giovanni Maria Trabaci, Giovanni Maria Sabino, Pietro Giramo, e molti altri, ovvero una Scuola nell'accezione più propria.

La dott.ssa Gaia Vazzoler, che ha introdotto la serata, ha voluto tracciare un parallelo tra l'attività di Marracci di studioso tra oriente e occidente, e il confronto tra due musicisti, in qualche misura influenzati da culture, se non proprio da fedi distanti tra loro.

L'esecuzione musicale è stata affidata ad un complesso costituito da specialisti diretti da uno dei pionieri dell'interpretazione di musica antica in Italia: Roberto Gini, direttore, violoncellista e violista da gamba.

L'Ensemble della Cantoria, diretta Vincenzo Di Betta, composto da Paola Rocchetti (S), Arianna Miceli (S), Antonello Dorigo (A), Andrés Montilla Acurero (T) e Giovanni Marucci (B).

La Cappella Musicale è stata presente con Paolo Perrone (Violino I), Giulio Arrigo (Violino II), Emma Ascoli (Viola da braccio), Jasmina Capitanio (Violone da gamba), Luca Marconato (Tiorba), Angela Picco (Cembalo) e Gianmichele Costantin (Organo).

La disposizione degli interpreti ha sfruttato a pieno sia la cantoria superiore che lo spazio anteriore della navata, alternativamente.

Di Giovanni Felice Sances: Iste Confessor, Magnificemus in Cantico, Ave, Maris Stella, tutti à due soprani e due violini obligati e b.c. e lo Stabat Mater à voce sola, b.c. viola da gamba ò alto e Salve Regina à quattro voci: canto, alto, tenor, basso, b.c e parti di ripieno se piace.

Di Michelangelo Falvetti, dall'oratorio Diluvio Universale Dialogo a Cinque Voci e strumenti: Ecco l'iride paciera, à due soprani e strumenti e Or tra sacre olive, à cinque voci concertate e strumenti.

Roberto Gini è uno specialista di rango internazionale, il suo curriculum è costellato di concerti e registrazioni che hanno segnato la storia recente della musica antica; grazie alla reciproca stima che lega Gini a Vincenzo Di Betta, Maestro di Cappella di S.Maria in Campitelli e della Cantoria, è stato possibile dar vita ad un concerto che a lungo sarà ricordato dagli appassionati, che in tanti hanno affollato la chiesa.

Gini ha scelto di mantenere continuità musicale assoluta lungo l'intera serata, per raggiungere tale scopo i continuisti hanno eseguito pagine strumentali coeve tra un brano e l'altro.

Angela Picco , Gianmichele Costantin e Luca Marconato rispettivamente al cembalo, all'organo e alla tiorba, oltre ad avere realizzato il continuo dei brani, si sono prodotti nelle pagine musicali, che definire di collegamento sarebbe un'imperdonabile diminutio.

Di buona qualità i cantori, tutti dotati di intonazione rigorosa, frutto di abitudine ad interpretare musica antica; in particolare Paola Ronchetti, Arianna Miceli e Antonello Dorigo hanno dimostrato padronanza di fraseggio e nelle diminuzioni.

Intenso lo Stabat Mater di Sances, nella duttile interpretazione di Antonello Dorigo.

Analoghe note di rilievo positivo meritano gli strumentisti, guidati da Gini, Paolo Perrone, Giulio Arrigo, Emma Ascoli e Jasmina Capitanio, per non riperci sui meriti dei già citati, hanno dato suono ad un barocco nitido ma vario negli andamenti e negli accenti, con vibrato ridottissimo, a vantaggio dell'intonazione e della intelligibilità contrappuntistica.

A conclusione del concerto, in accoglienza dei calorossissimi applausi, la ripetizione del brano più vivave e coinvolgente, ovvero Or tra sacre olive, a 5 voci e strumenti, di Michelangelo Falvetti.

19 novembre 2012


Pubblicato in 2012
Sabato, 17 Novembre 2012 15:07

Una breccia di luce

221Per noi che viviamo di solo presente, la liturgia apre una porta nella parete del tempo, perché possiamo guardare oltre. Non per anticipare la data di un futuro, ma per insegnarci a vivere giorni aperti al futuro. Il Vangelo non parla della fine del mondo ma del senso della storia.

Dice parole d'angoscia, eppure ci educa alla speranza, in questa nostra vita che è un impasto di dramma e di delicatezza. Parla di stelle che si spengono e cadono dal cielo, ma il profeta dice che il cielo non sarà mai spento, mai vuoto di stelle: «I saggi risplenderanno come stelle per sempre». Cadano pure i vecchi punti di riferimento, uomini nuovi si accendono su tutta la terra, e da questa storia che sembra risucchiata verso il basso, «salgono invece nella casa delle luci». Uomini giusti e santi, uomini e donne in tut­to il mondo salgono nella casa della luce: sono coloro che conservano in fondo agli occhi il riverbero della speranza, che hanno passione per la pace, che inducono il mondo a essere più giusto e più buono loro «risplenderanno come le stelle per sempre». Oggi non c'è bisogno di grandi Profeti, ma di piccoli profeti che vivano con semplicità, senza chiasso, senza integralismi il Vangelo nella vita quotidiana.

E questi sono come stelle, e sono molti, e sono legione, e sono come astri del cielo e della storia: basta saperli vedere, basta alzare lo sguardo attorno a noi: non sprechiamo i giusti del nostro mondo, non dissipiamo il tesoro di bontà delle nostre case.

Cristo è vicino, sta alle porte,

Cristo che è alla periferia della mia casa, della mia città, agli orli murati dei nostri mondi separati, sta lì, come una porta, come una brec­cia nel muro, come una breccia di luce a indicare incontri e offerte di solidarietà e di amore.

E se ogni Eucaristia, se ogni vita, se ogni sera della vita si chiudesse con le parole stes­se con cui si chiude la Bibbia, parole di porte aperte, di battenti spalancati, di cuore e di braccia larghi quanto la speranza: «Lo Spirito e la Sposa dicono vieni! e chi a­scolta ripeta: vieni».

E se ognuno dicesse a tutti e a tutto, a Dio e ad ogni creatura «Vieni»; se dicesse alla persona amata ma anche all'estraneo, all'ultima stella del cielo e al povero «Vieni»; se dicesse agli uomini giusti e saggi di cui è pieno il mon­do «Vieni»; in questa ospita­lità reciproca troveremmo il senso dell'avvento, in que­sto non sentirsi gettati via il senso della storia. (E. Ronchi)

 
Marracci--
Così ha affermato il Card. Tauran, che ha aggiunto:”Il dialogo interreligioso non è tra religioni, ma tra credenti” nella conclusione del Convegno Internazionale sulla figura e l’opera di Padre Ludovico Marracci primo traduttore del Corano nel 1698, organizzato dall’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio (OMD) il 15-16 novembre, nella Sala Baldini in Piazza Campitelli, 9.

La sezione mattutina – presieduta da Miguel Angel Ayuso Guixot, Segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso – ha preso il via dalla relazione di Giovanni Pizzorusso, 
 ell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, che ha descritto la vivacità dell’ambiente orientalista romano del XVII secolo - nel quale Marracci era perfettamente inserito - specchio dell’interesse del Papato verso l’Oriente e l’Islam. “Il Corano non contraddice il Vangelo quando dice la verità”, ha affermato il relatore, ponendo l’accento sulla comprensione del testo da parte della Chiesa che spinse Papa Gregorio XVI, nel 1622, alla fondazione della Congregazione “de Propaganda Fide” e all’istituzione di numerosi centri di studio presso gli ordini religiosi.


Le fonti usate da Marracci sono state al centro della riflessione di Roberto Tottoli dell’Orientale di Napoli, che si è soffermato sull’analisi dei manoscritti di provenienza andalusa e morisca presenti a Roma e riferiti direttamente al Corano.

La relazione di Giovanni Rizzi dell’Università Urbaniana ha focalizzato l’attenzione del pubblico sulla traduzione di Marracci, della “Biblia sacra arabica”, definita espressione della ”lingua araba cristiana”. L’opera, come ha sottolineato il relatore, aveva il duplice intento di fornire un testo valido alle comunità cristiane di lingua araba e contemporaneamente favorire un accostamento anche da parte dei musulmani.

La sezione mattutina si è conclusa con un dibattito che ha visto i relatori impegnati a rispondere alle numerose domande del pubblico, circa il mancato apprezzamento del mondo islamico nei riguardi di Marracci, sulla sua competenza nell’uso delle fonti anche ebraiche e la sua vocazione missionaria e filologica.

Nel pomeriggio, il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, ha presieduto la sezione conclusiva del convegno. “Per noi cristiani la novità non è il libro, ma Cristo” ha affermato, marcando una differenza con la fede islamica ma altresì ricordando che non può esserci un vero dialogo interreligioso senza la disponibilità verso l’altro, proprio perché “la religione esprime l’uomo come apertura al trascendente”.

Da parte sua Giovanni Maria Vian, Direttore de L’Osservatore Romano, ha ribadito l’importanza dei testi sacri, sottolineando il fatto che mentre “il Corano fino al X secolo è considerato intoccabile”, nel senso di intraducibile, le scritture per i cristiani sono“ispirate da Dio”, ma “non nella loro costituzione letteraria, o nella singola parola” ma in modo da permettere al cristiano “una certa distanza che lo protegga dal fondamentalismo”.

P. Francesco Petrillo, Rettore Generale dell’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio, ha concluso ringraziando “abbiamo scoperto in questo convegno un carisma in più di S. Giovanni Leonardi, lo spirito missionario”

L’evento si è concluso con  un Concentus Commemorativo nella Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli: “Il '600 romano e il regno delle due Sicilie” eseguito dalla Cappella Musicale Santa Maria in Campitelli ed Ensemble La Cantoria, che ha proposto un programma con autori raramente eseguiti e di notevole interesse come i mottetti di Giovanni Felice Sanches ed il Dialogo a cinque voci e strumenti dal “Diluvio universale” di Michelangelo Falvetti. Il concerto è stato  diretto dal M° Roberto Gini interprete di punta della musica antica internazionale.

17 novembre 2012
Pubblicato in 2012
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convegno-1Al via i lavori del Convegno Internazionale che si sta svolgendo a Roma, nella Sala Baldini in Piazza Campitelli, 9: ”Corano e Bibbia. L’uso delle fonti in P. Ludovico Marracci”, organizzato dall’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio che si concluderà domani, 16 Novembre. Numerosi gli interventi, davanti ad un pubblico attento e competente, seguiti al saluto di P. Francesco Petrillo, Rettore Generale OMD, che ha aperto il convegno sottolineando l’importanza di Marracci come “grande rappresentante del suo tempo, pioniere della comprensione del Corano”, aggiungendo che “mettersi all’ascolto di Marracci significa entrare in dialogo con l’Islam”. A seguire, nella sua pregevole esposizioneGiovanni Maria Vian, Direttore dell’Osservatore Romano, ha percorso una panoramica sulla storia dell’orientalismo nella tradizione cristiana, lungo l’età tardo-antica fino a Marracci, concludendo che “l’orientalistica contemporanea si fonda su queste basi”. Da parte sua, il Prof. Gianluca D’Errico, dell’Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, si è soffermato sul ruolo di Marracci nel Sant’uffizio. “Il suo lavoro in Curia è stato marcato dall’attenzione missionaria che ha imparato da San Giovanni Leonardi” ha ricordato, soffermandosi sul singolare permesso accordatogli di consultare libri a quel tempo proibiti. Ha concluso questa prima giornata del convegno,Paolo Aranha, del Warburg Institute (London), analizzando il ruolo di Marracci nella Congregazione di Propaganda Fide, mettendone in luce il profilo missionario profondamente legato al suo slancio evangelizzatore.

15 novembre 2012

pdf  Intervento P. Generale - Convegno Marracci

 
Pubblicato in 2012
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concertoVenerdì 16 novembre 2012, ore 20, 30 nella Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma Concentus Commemorativo nel IV centenario della nascita di Ludovico Marracci OMD: “Il '600 romano e il regno delle due Sicilie” eseguito dalla Cappella Musicale Santa Maria in Campitelli ed Ensemble La Cantoria. Il concerto in programma sarà diretto dal M° Roberto Gini interprete di punta della musica antica internazionale. La Cappella Musicale propone un programma con autori raramente eseguiti ma di notevole interesse come i mottetti di Giovanni Felice Sanches ed il Dialogo a cinque voci e strumenti- dal “Diluvio universale” di Michelangelo Falvetti, opera affascinante tra l'altro per la tensione ritmica che la attraversa nonché per le soluzioni che anticipano sorprendentemente la “musica a programma”.

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13 novembre 2012

pdf  Programma Concerto
Pubblicato in 2012
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Domenica, 11 Novembre 2012 18:55

Taizé: Pellegrinaggio europeo dei giovania Roma

adorazione croceLa comunità di Taizé, in collaborazione con il Vicariato di Roma, sta organizzando un incontro europeo di giovani a Roma. Per parteciparvi, dal 28 dicembre 2012 fino al 2 gennaio 2013 saranno riunite nella capitale italiana qualche decina di migliaia di giovani. Questa sarà una nuova tappa del "pellegrinaggio di fiducia sulla terra" cominciato da frère Roger 35 anni fa. L’incontro di Roma permetterà ai giovani di fare un pellegrinaggio alle tombe degli Apostoli fino alle catacombe, di pregare nelle basiliche romane ed incontrare il Papa Benedetto XVI.

I giovani pellegrini saranno accolti dalle famiglie e dalle comunità religiose di Roma e di tutta la regione romana. Il mattino s’incontreranno in quasi tutte le parrocchie della diocesi, il pomeriggio e la sera si ritroveranno nel centro di Roma per i pasti, le preghiere comuni e gli incontri a tema. Il 31 dicembre, dopo la preghiera della sera, tutti ritorneranno nelle parrocchie per una veglia per la pace ed una semplice festa dei popoli, insieme ai parrocchiani. Una sera ci si riunirà in San Pietro per una preghiera con il Santo Padre.

In un messaggio indirizzato da Benedetto XVI ai giovani riuniti a Berlino per l’incontro di fine anno 2011 leggiamo:

"Il Santo Padre esprime la gioia nell’accogliervi il prossimo anno per il 35° incontro europeo del vostro pellegrinaggio di fiducia sulla terra. Roma vi accoglierà calorosamente!"

La comunità di Taizé non vuole organizzare un movimento di giovani attorno a se stessa, cercando invece di accompagnare i ragazzi nell’approfondimento della fede e di stimolarli ad impegnarsi nella Chiesa, in particolare nelle proprie parrocchie. Ogni anno, tra Natale e Capodanno, la comunità organizza in una metropoli europea un incontro di giovani, come tappa del "pellegrinaggio di fiducia sulla terra". Questo "pellegrinaggio di fiducia" ha fatto tappa a Parigi, Barcellona, Londra, Praga, Budapest, Vienna, Monaco, Varsavia, Lisbona, Zagabria, Ginevra, Bruxelles, Rotterdam, Berlino... e cinque volte in Italia: a Roma nel 1980, 1982 e 1987 e a Milano nel 1998 e nel 2005.

Gli incontri europei vogliono essere un sostegno ai giovani in ricerca, affinché siano testimoni di riconciliazione e di pace, non solo tra i cristiani ma anche tra i popoli. Permettendo ai giovani di diverse nazionalità di trovarsi insieme, l’incontro europeo è anche un’opportunità per riflettere sui grandi temi del nostro tempo, siano essi spirituali o legati alla vita pubblica. In questi incontri i giovani si preparano ad assumere delle responsabilità per la costruzione di un’Europa più umana e fraterna.

Video http://www.taize.fr/it_article14393.html

Preghiera quotidiana con l’equipe di Taizé http://www.taize.fr/it_article14337.html

Taizé a Roma http://taizeroma.wordpress.com/

11 novembre 2012
 
Pubblicato in 2012
Sabato, 10 Novembre 2012 16:54

Il cuore bilancia di Dio

220C'è un luogo nel tempio dove tutti passano, Gesù siede lì, davanti ai tredici piccoli forzieri delle offerte, di fronte al sacerdote che controllava la validità delle monete e dichiarava a voce alta, per la folla, l'importo dell'offerta.

In quel luogo, dove il denaro è proclamato, benedetto, invidiato, esibito, Gesù osserva invece le persone, e nota tra la folla una vedova, povera e sola: non ha più nessuno, non è più di nessuno, e perciò è di Dio. «L'uomo guarda le apparenze, Dio guarda il cuore» (1 Sam 16,7), ed ecco che il denaro si dissolve, è pura apparenza, il tesoro è la persona. Nel Vangelo di norma i poveri chiedono e supplicano, ora un povero non chiede nulla per sé, ma è capace di dare tutto.

Allora Gesù chiama i discepoli, è l'ultima volta in Marco, e indica un maestro della fede in una donna povera e sola, capace di dare anche l'ultimo sorso, gli ultimi spiccioli di vita. Mentre l'evidenza del mondo dice: «più denaro è bene, meno denaro è male», Gesù capovolge questa logica: «più cuore è bene, meno cuore è male». Il bene è detto dal cuore. Le bilance di Dio non sono quantitative.

Tutti danno del loro superfluo, e i loro beni restano intatti; lei invece dà ciò che ha per vivere, e le rimane solo Dio. D'ora in poi, se vivrà, lo farà perché quotidianamente dipendente dal cielo. Ma chi ha il coraggio di dare tutto, non si meraviglierà di ricevere tutto. Beati i poveri che non hanno cose da dare, e perciò hanno se stessi da dare. Come un povero, puoi donare ciò che hai per vivere, ma ancor più ciò che ti fa vivere: le spinte, le sorgenti, le passioni vitali. Non c'è vita insignificante o troppo piccola, nessuno è così povero o de­bole, nessuno così vuoto o cattivo da non poter donare la ricchezza delle esperienze, le intuizioni, le forze del cuore, le energie della mente, il segreto della bellezza che ha visto e goduto, i mo­tivi della sua gioia, i perché della sua fede.

E ricominciamo, con il magistero di una donna, a misurare il mondo non con il criterio della quantità, ma con quello del cuore.

Non c'è nessun capitalismo nella carità, agli occhi di Colui che guarda il cuore la quantità non è che apparenza. Ciò che conta non è il denaro, ma quanto amore vi è stato messo, quanta vita contiene. Talvolta tutto il Vangelo è racchiuso in un bicchiere d'acqua fresca, dato solo per amore; tutta la fede è in due spiccioli, dati con tutto il cuore.
 
Sabato, 10 Novembre 2012 10:40

Centenario del Marracci: Annullo filatelico

prove-annullo-IPoste Italiane ha emesso un annullo filatelico in occasione del Convegno Internazionale che si svolgerà a Roma il 15 ed il 16 novembre per celebrare il IV Centenario della nascita di P. Ludovico Marracci (1612-1700). Durante le giornate del Convegno sarà a disposizione nella Sala Baldini (Piazza Campitelli 9) un servizio filatelico di Poste Italiane.

 10 novembre 2012

 
Pubblicato in 2012
anno-della-fede-IE’ stato scelto il Santuario parrocchiale di Santa Maria in Campitelli tra le tappe che i pellegrini giungendo a Roma potranno percorrere per professare la Fede presso la tomba di Pietro in Vaticano. Quattro tappe per un cammino di fede che lascia il segno. L’Anno della Fede vissuto a Roma grazie all’ Opera Romana Pellegrinaggi ha il sapore della testimonianza dei martiri e dei grand santi a partire da Pietro e Paolo. I pellegrini che giungono a Roma  potranno così mettersi in cammino verso la “porta della fede che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa.” Durante l'Anno della Fede il Santo Padre Benedetto XVI concederà ai fedeli

l'Indulgenza plenaria che potrà essere acquisita dai fedeli anche “Ogniqualvolta visiteranno in forma di pellegrinaggio una Basilica Papale, una catacomba cristiana, una Chiesa Cattedrale, un luogo sacro designato dall’ Ordinario del luogo per l’Anno della fede (ad es. tra le Basiliche Minori ed i Santuari dedicati alla Beata Vergine Maria, ai Santi Apostoli ed ai Santi Patroni) e lì parteciperanno a qualche sacra funzione o almeno si soffermeranno per un congruo tempo di raccoglimento con pie meditazioni, concludendo con la recita del Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima, le invocazioni alla Beata Vergine Maria e, secondo il caso, ai Santi Apostoli o Patroni”. Roma è la città che ha ricevuto la testimonianza offerta da grandi santi, primi fra tutti i Santi Pietro e Paolo, ed è stata eletta a sede della Cattedradi Pietro e custode della Tradizione Apostolica.La proposta di pellegrinaggio a Roma dell’ ORP è un cammino in quattro tappe: la preghiera e la riflessione sul tema della fede come preparazione prossima alla via da percorrere; la celebrazione del Sacramento della Penitenza e la celebrazione del Sacramento dell’Eucaristia; l’incontro con i Santi, testimoni della fede, e la loro spiritualità; la Solenne Professione di Fede nella Basilica di San Pietro e l’ascolto della parola del Successore di Pietro.

Sette itinerari proposti e chiese dove i fedeli trovano pannelli illustrativi della tappa, i fogli guida per la riflessione, un prezioso aiuto catechetico nel percorso a Roma lungo le Vie della Fede, tutto in quattro lingue. Le sette Vie della Fede porteranno i fedeli, secondo l’invito del Papa, a riscoprire i contenuti della fede pregata e meditata, celebrata, vissuta e professata. Il Credo, il simbolo nel quale la Chiesa ha raccolto il nucleo delle verità fondamentali della propria fede, guiderà i fedeli attraverso i diversi momenti di meditazione e di celebrazione in varie chiese e Basiliche romane, seguendola tradizione della redditio symboli delle prime comunità cristiane, con la

professione pubblica di fede sulla tomba di Pietro. Per rendere accessibile a tutti questo pellegrinaggio nel cuore della fede di Roma l’Opera Romana Pellegrinaggi ha individuato itinerari alternativi attraverso i quali seguire il cammino delle quattro tappe del Cammino del Credo. Diverse aree di Roma per convergere convergono tutti verso la  Basilica di San Pietro. Gli itinerari sono stati concepiti per facilitare il pellegrino negli spostamenti, permettendo di compiere a piedi il percorso e approfondire la conoscenza di quella particolare zona della città di Roma. Il pellegrino avrà così l’opportunità di scoprire o riscoprire tutta la bellezza dei luoghi visitati, segno e testimonianza della fede di tante generazioni di cristiani che hanno vissuto o si sono recate a Roma. Così si può partire da  Santa Prassede all’Esquilino e vistare  Santa Maria Maggiore, Santa Maria degli Angeli e Martiri fino a  San Pietro. Oppure da Santa Croce in Gerusalemme poi a  San Giovanni in Laterano, i Santi Quattro Coronati al Laterano, da Santa Maria in Portico in Campitelli, Santa Maria in

Aracoeli al Campidoglio , San Marco Evangelista al Campidoglio e i Santi XII Apostoli, o magari San Giovanni alla Pigna e poi  Santa Maria sopra Minerva e Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio,  Sant’Agostino in Campo Marzio. Si può partire da San Salvatore in Lauro e poi Santa Maria in Vallicella e Sant’Agnese in Agone. Per chi preferisce Trastervere la partenza è da  Santa Cecilia, poi Santa Maria in Trastevere e San Bartolomeo all’Isola. Per chi invece preferisce rimanere nella zona di San Pietro si parte Da Santa Maria in Traspontina,  Santo Spirito in Sassia,  San Giovanni dei Fiorentini e in fine San Pietro. Proprio per vistare la basilica pregando e non come turista nel kit del pellegrino debitamente preparato c’è anche un braccialetto che permette ai fedeli di usufruire di un percorso apposito dedicato alla preghiera. Nei pressi della Piazza i pellegrini avranno modo di condividere i loro pensieri ed emozioni durante tale importante evento sul “Faith Scroll”, il luogo dove potranno scrivere i loro pensieri, insieme ai cattolici di tutto il mondo, sul tema “che cosa è la fede per voi”. Questa iniziativa permetterà diaccogliere in un unico posto (il Faith Scroll che sarà posizionato accanto a Piazza San Pietro) i pensieri di chi è venuto in pellegrinaggio a Roma durante l’Anno della Fede. Il risultato sarà una sorta di “collage” multiculturale che sarà condiviso con il resto del mondo tramite la rete. Inoltre il “Faith Scroll” sarà anche il luogo di “raccolta” delle intenzioni di preghiera per le quali una volta al mese verrà celebrata appositamente una messa nella Basilica di San Pietro.

 www.operaromanapellegrinaggi.org

9 novembre 2012
 
Pubblicato in 2012
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