
Curia Generale dell'Ordine
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9 ottobre 2019. 1. Essere qui e tentare di assorbire la potenza dello Spirito che soffia da secoli su questo luogo, sul battistero dove i coniugi Leonardi portano il loro bambino, in questa chiesa che ha accolto le sue prime preghiere, le sue prime celebrazioni eucaristiche e successivamente ha raccolto la tempesta dolorosa nel suo cuore innescata dalle avversità e dal rifiuto nei suoi confronti creati ad arte …Qui certamente si è rifugiato quando è dovuto partire di nascosto, la mattina presto, senza salutare i confratelli, i suoi figli spirituali, spaventati perché lo avevano accolto per un giorno, benché avesse la protezione delle bolla pontificia, mentre gli avversari erano alla porta, pronti a chiudere ogni canale di sostentamento. In questo luogo, mi piace crederlo, Giovanni Leonardi ha trovato tanta pace e invece di rinunciare ai sogni ne ha concepito di più arditi, come varcare i confini dell’Italia, confini abbastanza stretti intorno a lui, quasi a diventare mura di detenzione, e da qui ha guardato il mondo e le sue necessità, l’urgenza di essere evangelizzato lo ha spinto a formulare un progetto con il quale diversi secoli fa egli è approdato alle Indie.
S. Giovanni Leonardi
Giovanni Leonardi, Fondatore dell’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio e Cofondatore del Collegio Urbano di Propaganda Fide, nacque a Diecimo (Lu) nel 1541, morì a Roma il 9 ottobre 1609 e fu canonizzato il 17 aprile 1938. Dalla sua prima giovinezza fino alla piana maturità, contemporaneamente alla professione di speziale, frequentò la compagnia dei Colombini, uno dei centri laicali nei quali si coagulava la reazione cattolica al diffondersi sempre più capillare nello stato luchese delle sollecitazione cattolica luterane. Questa prima esperienza di impegno ecclesiale lo indusse ad una scelta più radicale e totalizzante, attraverso il sacerdozio, realizzata nel 1571. Tre anni dopo fondò l’Ordine della Madre di Dio. Gli inizi del suo sacerdozio sono contrassegnati dalla premura verso i fanciulli per i quali istituì la Compagnia della Dottrina Cristiana e pubblicò un manuale di catechesi. Il suo radicalismo evangelico lo pone in conflitto con il diffuso dissenso religioso. Giovanni Leonardi dovette pagare con la velata diffidenza o l’aperto contrasto, fino all’esilio, le sue scelte di ortodossia e di fedeltà al pontificato romano. Nel 1592 è Amministratore Apostolico nel Santuario della Madonna dell’Arco (Napoli). Dal 1596 al 1601 visita e riforma, per incarico di Clemente VIII , le Congregazioni benedettine di Montevergine e di Vallombrosa e poi quella dei Servi di Maria di Firenze. Infine intorno al 1607 – 1608 dà vita a quello che in seguito sarebbe divenuto il Collegio di Propaganda Fide, in realtà ufficialmente eretto da Urbano VIII, ma il cui primo progetto fu espresso dalla creatività del Leonardi. Nell’estate del 1609, nel corso di un’epidemia di tipo influenzale, colpito da una febbre violenta, all’alba del nove ottobre rendeva a Dio la sua anima. La figura del Leonardi si colloca in tutto quel moto di revisione ecclesiale più noto col nome di riforma cattolica. Egli ebbe il dono di una singolare lettura dei segni di un tempo che andava trasformandosi radicalmente. Come suo personale carisma seppe proporre le nuove tensioni e gli antichi interrogativi dell’uomo in termini di continua verifica interiore e di coerente testimonianza evangelica.
E' stato registrato a cura dell'Associazione La Cantoria l'Inno Ufficiale per l'Anno Mariano OMD 15 Agosto 2019/2020. L'Inno è stato composto dal M.stro Rosalba Lamacchia con testo di Francesco Fabrizio Piccolo.
La quarta Domenica di Quaresima è conosciuta come “Laetare (Rallegratevi) Domenica”, esprimendo la gioia della Chiesa in attesa della risurrezione di nostro Signore. Le letture di oggi ci ricordano che è Dio che ci dà una visione corretta nel corpo, così come nell'anima e ci insegnano che dovremmo essere costantemente in guardia contro la cecità spirituale. La prima lettura, tratta dal primo libro di Samuele, descrivendo l'unzione di Davide come secondo re d'Israele, illustra come ciechi siamo nei nostri giudizi e quanto abbiamo bisogno dell'aiuto di Dio. Nella seconda lettura, San Paolo ricorda agli Efesini della loro nuova responsabilità come figli della luce per vivere come figli della luce, producendo ogni tipo di bontà e giustizia e verità. Presentare il miracolo del dono di Gesù di vista a un uomo cieco nato, Vangelo di oggi ci insegna la necessità di aprire gli occhi della mente per fede, e ci avverte che coloro che assumono che vedono la verità sono spesso ciechi, mentre coloro che riconoscono la loro cecità sono date visione chiara. In questo episodio, la persona più improbabile, vale a dire il mendicante cieco dalla nascita, riceve la luce della fede in Gesù, mentre i farisei, legge-istruiti religione orientata rimangono spiritualmente ciechi. Per vivere da cristiano è quello di vedere, di avere una visione chiara su Dio, su noi stessi e sugli altri. Le nostre preghiere e sacrifici quaresimali dovrebbero servire a guarire la nostra cecità spirituale in modo che possiamo guardare gli altri, vedere loro come figli di Dio e amarli come i nostri fratelli e sorelle salvati dalla morte e risurrezione di Gesù.
“Il Vangelo è un viaggio da percorrere in compagnia dello Spirito”. Con queste parole l’Arcivescovo di Lucca Italo Castellani ha salutato i religiosi dell’Ordine della Madre di Dio radunati nel Santuario di Maria SS. della Stella a Migliano (LU) per celebrare il 111° Capitolo Generale. Seguire il Vangelo oggi è: “rispondere alla chiamata del carisma leonardino”. Gesù stesso “si preoccupa di tutte le resistenze che possiamo opporre alla sua Parola, cosicché il discepolo non pone la sicurezza su se stesso o i propri beni ma in Dio”. C’è una “chiamata diretta al discepolato che propone l’imperativo: “Seguimi!”; tuttavia prosegue Mons. Castellani, sono: “innumerevoli i se e i ma che possiamo opporre al Signore per sottrarci alle esigenze del Vangelo”. Tu comunque “annunzia il Regno!”. Questa parola: “ davanti agli scenari del mondo che cambia velocemente, deve avere la forza e la lungimiranza della profezia”. Al termine dell’omelia il Vescovo è grato alla storia dell’Ordine che in questi giorni: “si affaccia al discernimento ed invita a pensare lo spirito leonardino non come un masso granitico che pur conserva la verità, ma come una identità aperta che storicizza nel tempo il carisma”. Inoltre, invita i capitolari a pensare l’identità dell’istituto fondato da San Giovanni Leonardi come: “Un albero piantato nel fiume in attesa di mille primavere” e con il desiderio di porsi in ascolto dello Spirito che: “Parla attraverso i segni di speranza nella società e nell’umanità dove operiamo”. E conclude chiedendo ai religiosi OMD di: “ripartire dai luoghi fondativi non sotto il segno di una emotiva nostalgia del passato, ma nella piena e coraggiosa rivitalizzazione della identità leonardina”. Al termine i padri sotto l’invocazione dello Spirito hanno cominciato i lavori capitolari.
Onoriamo e adoriamo oggi il “Corpo del Signore”, spezzato e donato per la salvezza di tutti gli uomini, fatto cibo per sostenere la nostra “vita nello Spirito”. Gesù ha moltiplicato i pani e i pesci per nutrire la folla che lo seguiva: il cibo fisico agisce in me anche quando non ci penso, anche quando dormo si trasforma in carne, sangue, energie vitali. Il cibo spirituale è diverso: è efficace se io collaboro con Cristo, che vuole trasformare la mia vita nella sua.
"Da questa porta d'ingresso a Calama Cristo ci accoglie tutti". Giovedi 19 maggio. Sono le prime parole del saluto di Mons. Oscar Blanco nel suo ingresso ufficiale nella Diocesi di Juan Bauptista de Calama. Ai piedi della monumentale statua del Cristo che sovrasta il paesaggio lunare del deserto di Atacama. In lontananza l'oasi di Calama dove Papa Francesco ha chiamato P Oscar a servire un popolo buono e lavoratore, ricco di tradizioni religiose aperto alla speranza, al dialogo e all'accoglienza. Nei saluti ufficiali si sono alternate autorità civili e religiose. Il saluto di Mons. Oscar è stato preceduto dalle parole del Nunzio Apostolico in Cile S.E. Mons. Ivo Scapolo. Il Vescovo Oscar circondato da alcune rappresentanze della Diocesi e da numerosi ragazzi e ragazze alcuni in costume tradizionale, ha salutato la Chiesa che ora è chiamato a servire ricordando a tutti che: "Da questo luogo simbolico, dalla porta di Calama noi entriamo attraverso la porta che è Cristo, entriamo in una città che chiede la giustizia e la pace; per questo vi domando di lavorare tutti uniti. Dio vi benedica". Nella serata di ieri in una celebrazione presieduta in Cattedrale dal Nunzio Ivo Scapolo, Mons. Oscar ha recitato la professione di fede e al termine della liturgia eucaristica, in segno di profonda comunione con L'Ordine della Madre di Dio, ha ricevuto una reliquia del Fondatore San Giovanni Leonardi che da oggi vegliera' sulla Chiesa di Calama.
Oggi è il giorno della Pentecoste, il giorno della discesa dello Spirito Santo. Cinquanta giorni dopo la Pasqua, gli Apostoli erano riuniti nel Cenacolo con Maria, la Madre di Gesù, e improvvisamente discese su di loro, sotto forma di lingue di fuoco, lo Spirito Santo, la terza Persona della Santissima Trinità. Gesù aveva promesso ai suoi Apostoli che non li avrebbe lasciati orfani e aveva detto loro: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre» (Gv 14,16). Questa promessa si è realizzata proprio nel giorno della Pentecoste.
La morte di Gesù ha costituito uno scandalo per i suoi discepoli, perché essi si erano plasmati un Cristo senza croce. Ma Gesù di Nazaret è il Messia; e non esiste altro Messia che il crocifisso e il glorificato. È attraverso la catechesi del Signore, risuscitato, che i discepoli capiscono che il Messia doveva soffrire e risuscitare dai morti. Era il disegno di Dio manifestato nelle Scritture. Il senso della croce e dell’accompagnamento dei discepoli sulla croce, si scontra con l’intelligenza, con il cuore e con i progetti dell’uomo.
L’edizione di Osservatore Romano di Domenica 1 maggio ha presentato in un articolo di Davide Carbonaro, gli Atti che raccolgono i contributi dei centenari della morte di San Giovanni Leonardi (1609) e della nascita di Ludovico Marracci (1612). Di seguido proponiamo l’articolo titolato:“Secoli specchio del presente”.