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Mercoledì, 23 Gennaio 2013 20:36

Il Cardinale Vallini in visita a Campitelli

ValliniSabato 26 gennaio il Cardinale Agostino Vallini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, visiterà la Parrocchia di Santa Maria in Portico in Campitelli. L’occasione è dovuta alla celebrezione dei trecentocinquanta anni dalla posa della prima pietra con la quale il Papa Alessandro VII (Chigi) inaugurò il nuovo tempio di Campitelli, voluto dalla Città di Roma per onorare la Madre di Dio Porto della Romana Sicurezza. Il Cardinale  Vicario alle 17,00 sarà accolto dal Parroco P. Davide Carbonaro, incontrerà gli operatori pastorali e alle 18,30 celebrerà l’Eucaristia.

23 gennaio 2013
Pubblicato in 2013
Sabato, 19 Gennaio 2013 07:24

Dio della festa

232Con tutte le situazioni tragiche, le morti e le croci d'Israele, Gesù dà inizio alla sua missione quasi giocando con dell'acqua e con del vino. Schiavi e lebbrosi gridavano la loro disperazione e Gesù comincia non da loro ma da una festa di nozze. Deve esserci sotto qualcosa di molto importante: è il volto nuovo di Dio, un Dio che viene come festa.

A lungo abbiamo pensato che Dio non amasse troppo le feste degli uomini. Il cristianesimo ha subìto come un battesimo di tristezza. Dice un filosofo: «I cristiani hanno dato il nome di Dio a cose che li costringono a soffrire!». Nel dolore Dio ci accompagna, ma non porta dolore. Lui benedice la vita, gode della gioia degli uomini, la approva, la apprezza, se ne prende cura. Scrive Bonhoeffer: dobbiamo amare e trovare Dio precisamente nella nostra vita e nel bene che ci dà. Trovarlo e ringraziarlo nella nostra felicità terrena. Una festa di nozze: le nozze sono il luogo dove l'amore celebra la sua festa. Ed è lì che Gesù pone il primo dei segni: il primo segnale da seguire nelle strade della vita è l'amore, forza capace di riempire di miracoli la terra. «E viene a mancare il vino». Il vino, in tutta la Bibbia, è simbolo di gioia e di amore, ma minacciati; la vita si trascina stancamente, occorre qualcosa di nuovo: Gesù stesso, volto d'amore di Dio.

Il vino che viene a mancare è esperienza quotidiana: viene a mancare quel nonsoche dà qualità alla vita, un nonsoche di energia, di passione, di entusiasmo, di salute che dia sapore e calore alle cose.

Come uscirne? A due condizioni.

«Qualunque cosa vi dica, fatela». Fate il suo Vangelo; rendetelo gesto e corpo; tutto il Vangelo, il consiglio amabile, il comando esigente, la consolazione, il rischio. E si riempiranno le anfore vuote della vita.

«Riempite d'acqua le anfore». Solo acqua posso portare davanti al Signore, nient'altro che acqua. Eppure la vuole tutta, fino all'orlo. E quando le sei anfore della mia umanità, dura come la pietra e povera come l'acqua, saranno offerte a Lui, colme di ciò che è umano e mio, sarà Lui a trasformare questa povera acqua nel migliore dei vini, immeritato e senza misura. A Cana, gli sposi non hanno meriti o diritti da vantare. La loro povertà non è un ostacolo, ma una opportunità per il Signore, un titolo per il suo intervento. Dio viene anche per me che non ho meriti; viene come festa e come gioia, come vino buono, e conta non i miei meriti ma il mio bisogno. (E. Ronchi)
 
Giovedì, 17 Gennaio 2013 13:02

Campitelli recuperato quadro del Baronio

Baronio-1La tela di Cesare Baronio del XVII secolo derubata a Campitelli nel 1998 è stata ritrovata e consegnata in questi giorni dal comando dei Carabinieri per la tutela del Patrimonio Culturale. A notificare la consegna del dipinto al Rettore P. Davide Carbonaro, il Capitano Massimo Maresca, il Maresciallo Michele Speranza, l’Appuntato Andrea Pescitelli. La gratitudine dell’Ordine all’Arma dei Carabinieri ed in modo particolare al Comando operativo di via Anicia a Roma. Cesare Baronio (Sora, 30 ottobre 1538 – Roma, 30 giugno 1607) è stato uno storico, religioso e cardinale italiano. Membro degli Oratoriani di San Filippo Neri, nel 1596 papa Clemente VIII lo innalzò alla dignità cardinalizia: il suo nome è legato alla redazione dei primi volumi degli Annales ecclesiastici (storia della Chiesa dalle origini al 1198) e alla revisione del Martirologio Romano (1586 - 1589). Fu primo cardinale protettore dell’Ordine della Madre di Dio e rivide le Costituzioni scritte da San Giovanni Leonardi ed approvate da Clemente VIII nel 1604. Il 12 gennaio 1745 papa Benedetto XIV lo proclamò Venerabile. Il ritrovamento avviene in un momento significativo dell’Ordine, la celebrazione dell’Anno delle Costituzioni.

17 gennaio 2013
 
Pubblicato in 2013
omd-indiaAs we are celebrating the Year of Constitutions and Rules an one day Symposium was organized by the Indian Delegation on 14th January 2013 at our Mother House Arulagam, Samyapuram. It was well planned and organized by The Very Rev. Fr. LourduRajan omd, The Delegate General of India and his Council.

The programmes were started around 10.00AM, with the Prayer Dance by the girls of our Pallividai St.Mary’s School. It was followed by the Lighting of the Lamp, Scripture Reading and the Reading from our Constitutions. The Very Rev. Fr. Delegate explained the purpose behind the Symposium and welcomed the gathering. We had 4 sessions.

In the First session The Most Rev. Fr. Francesco Petrillo, Rector General OMD, presented his paper on the topic “The Role of OMD in the life of the Church”. Starting with the quotations from the Book of Wisdom(6,18) “Loving the Wisdom means keeping her Laws”, he connected Love with Laws. To Put Christ first of all we should observe our Constitutions. He also remembered how Our founder St. John Leonardi and his companions observed the Constitutions. Observing our Constitutions will add colors to our religious life and help us to live the Gospel in our day to day life, he added. The Talk was moderated by Fr. Beno Omd.

Then the Second session began with the paper “Renewal of the Constitutions of the Congregations” by Mons. Y. Irudhayaraj, Canonist and emeritus professor of St. Paul’s Seminary-Trichy. While his presentation, he insisted “If you want to bring changes we have to follow these four things, ie. 1. Fidelity to Christ and his Gospel, 2.Fidelity to the Church and its Mission, 3. Fidelity to the Religious Institute and its Charism, 4. Fidelity to Humanity and its Needs. The session was moderated by Fr. Manohar omd. The Third session began after the lunch. Around 2.00 PM, a small video was projected to portray the growth of Indian Delegation during the  past years.

The Third session started around 2.30 PM. This time it’s Rev. Fr. Arul Xavier OFM Cap, Rector of Francesco, Capuchin Theologate, Manachanallur, came forward with his idea on the topic “The Problems which we are facing in the Community life”. He explained the Six Dimensional Wellness – Social, Intellectual, Spiritual, Physical, Emotional and Occupational Wellness and mentioned some of the problems which we are facing in our day to day life in the communities, like Frustrations, Caste mindedness, Consumerism, Power-chasing, Lack of Conviction etc., The Session was moderated by Fr. Donthaius Omd.

The Last session of the day began around 3.45 PM. Rev. Sr. Julie, Holy Cross Sister came forward to share his thoughts on “Formation in today’s situation”. While sharing her thoughts, she mentioned Formation is basically the prime work of Holy Spirit. She quoted some role models from the Bible, Mary of Nazareth, St. Paul, and Jesus. She insisted more on Personalization Formation. The session was moderated by Fr. Starlin Omd. The whole day came to an end with the Vote of Thanks delivered by Rev. Fr. Delegate.  Finally a historical event took place. The very Rev. Fr. Delegate and his Council handed over to The Most Rev. Fr. General the copy of Constitution in Tamil. Then it was released by Father General and the first copy was received by Rev. Fr. Tommaso, Previous Delegate general. The whole day programme was co-ordinated by Bro. Francis omd. In this historical event many religious from the other congregations and some lay people from our parishes, teachers of our schools, friends and Well-wishers participated.

13 gennaio 2013

Pubblicato in 2013
P.-GianettaSono state celebrate sabato 12 gennaio le esequie di P. Enrico Giannetta. Durante l’omelia il Vicario Generale P. Rosario Piazzolla ha riletto la “lunghissima vita” di P. Enrico a partire dall’elogio della sapienza nell’Antico Testamento. Sapienza e prudenza hanno attraversato i suoi giorni terreni nei quali: “ha avuto una grande attenzione alla storia”, P. Enrico ci insegna come “uno sguardo all’ordinario ci può essere di aiuto senza dimenticare la Parola di Dio che vuole riconoscenza e dona longevità che va ricercata nella pace e nell’equilibrio”. Riproponendo la pagina evangelica di Simeone che attende la salvezza nel tempio, P. Rosario ha affermato che :“Quando si lascia il mondo avviene l’ incontro fra il grande e il piccolo”, in tal modo P. Enrico ora “è il piccolo nelle mani di Dio”. Così, “incontra la vita chi ama la vita” e P. Giannetta la vita l’ha vissuta: studioso, insegnante, pubblicista appassionato delle tradizioni storico-spirituali di Amaseno sua città natale e delle rivelazioni della santa svedese Brigida; pastore umile e riservato “che ha offerto la misericordia di Dio agli altri”. Ora i suoi occhi sono in quelli del Padre, per ricevere il premio dei giusti. A noi rimane la memoria dei suoi giorni terreni nei quali: “ha brillato di sapienza per il suo creatore”. Alla celebrazione ha presenziato S.E. Federico Abbate de Castello Gran Maestro dell’Ordine Militare del S.S. Salvatore e di Santa Brigida. Le spoglie mortali di P. Giannetta dopo la celebrazione delle esequie nella sua città natale saranno sepolte nella tomba di famiglia ad Amaseno.

12 gennaio 2013
 
Pubblicato in 2013
Venerdì, 11 Gennaio 2013 16:34

Il cielo aperto

231Al centro del brano non è posto il battesimo di Gesù, raccontato quasi come un inciso, ma l'aprirsi del cielo: «Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera ed ecco il cielo si aprì». Come si apre una breccia nelle mura, come quando si aprono le braccia agli amici, all'amato, ai figli, ai poveri. Il cielo si apre sotto l'urgenza dell'amore di Dio, sotto l'impazienza di Adamo, sotto l'assedio dei poveri e nessuno lo rinchiuderà più. Guardo spesso il cielo chiuso sopra la mia città, lo guardo con le sue stelle appassite, e cerco un pertugio come quello sul Giordano, un graffio d'azzurro, uno strappo nel grigio, per leggere, da là, dalla luce, dalla mia parte alta, tutto ciò che è accaduto e accade nella mia vita.

Ma anche l'aprirsi del cielo è secondario: scese su di Lui lo Spirito Santo.

Spirito è parola che dice vita, dal primo respiro di Dio che accese la fiamma misteriosa della vita nel petalo di argilla che è Adamo, da prima ancora quando «aleggiava sulle acque», covando l'origine della vita. Santo significa sostanzialmente di Dio.

«Scese lo Spirito Santo» si può quindi tradurre così: «Scese la vita di Dio». Alito che rianima la fiamma smorta, respiro profondo dell'essere, soffio di primavere.

E poi fu una voce: «Tu sei il mio figlio amato».

Il brano è come una miniatura di tutto il Vangelo e ne racconta alcune delle verità più alte. Racconta la Trinità per simboli: una voce, un figlio, una colomba; racconta Gesù: il Figlio che si fa fratello, che si immerge solidale nel fiume dell'umanità; racconta l'uomo: un fratello che diventa figlio.

E parla di me: il cielo che si apre, lo Spirito e la Voce sono accaduti, sono scesi anche sul mio battesimo: vita di Dio in me, dilatazione del cuore, incarnazione che non si arresta, io amato come Gesù, Dio che preferisce ciascuno, ognuno figlio prediletto.

Nella Bibbia figlio è un termine tecnico, dal significato preciso: figlio è il somigliante al padre, colui che compie le stesse sue azioni, che prolunga nella sua vita la vita del padre.

Allora ti prende come un desiderio di fare qualcosa che assomigli a ciò che è detto di Gesù: «Passò nel mondo facendo del bene e guarendo ogni male». Sintesi ultima, essenziale, struggente, bellissima della vicenda di Gesù, ma anche di ognuna delle nostre vite. Passare nel mondo facendo del bene, splendendo per un istante anche se nessuno guarderà il tuo lucente sguardo. Anche un solo gesto così rende più grande l'universo. (E. Ronchi)
 
Giovedì, 10 Gennaio 2013 15:12

P. Enrico Giannetta tra le Braccia del Buon Pastore

Giannetta-IE’ morto oggi 10 gennaio 2013 a Napoli P. Enrico Giannetta Sacerdote dell’Ordine della Madre di Dio. Nato ad Amaseno nel 1916 ha vissuto il suo sacerdozio per svariati anni nella città partenopea e nella Comunità di Santa Brigida che ora lo ricorda con affetto e commozione. Oltre l’assiduità al confessionale, con diverse pubblicazioni ha onorato la mistica svedese Santa Brigida e le sue rivelazioni. Torna tra le braccia del Buon Pastore ricco di anni e di grande amore alla Chiesa e all’Ordine della Madre di Dio. Le esequie saranno celebrate a Napoli nel Santuario parrocchiale di Santa Brigida sabato 12 gennaio ore 10,30.

10 gennaio 2013
 
Pubblicato in 2013
Giovedì, 10 Gennaio 2013 13:26

Samayapuram India Professione Solenne

P.S---J.A.FDomenica 6 gennaio 2013 nel Seminario Arulgam di Samayapuram India, hanno professato i voti solenni nelle mani del P. Generale i chierici Arul James; Sahaya Sabino Ajin; Antony Francis. Durante l’omelia ricordando il racconto della visita dei Magi al Bambino Gesù, il P. Generale ha indicato che è proprio in questo viaggio il senso della consacrazione dei fratelli oggi dedicati al Signore per sempre con il titolo speciale della Professione Solenne. In effetti, ha proseguito P. Generale: “La domanda ultima è sempre una domanda su Dio, è sempre una domanda sul senso della vita, sul suo inizio e soprattutto sul termine del cammino che l’uomo percorre sulla terra. La fame di verità non troverà cibo sufficiente fino a quando l’uomo non vedrà il volto del Signore”.

10 gennaio 2013
pdf  Omelia del P. Generale
Pubblicato in 2013
P.-Santi"Padre Baldo Santi é stato un grande discepolo del Signore, un gran servitore del popolo nel nome del vangelo di Gesù Cristo”, ha affermato Mons. Ezzati, arcivescovo di Santiago, mentre ha reso omaggio alle spoglie del sacerdote leonardino che ha compiuto la sua Pasqua venerdì 4 gennaio.  Tra i numerosi segni di affetto quelli dei religiosi della delegazione cilena  i sacerdoti, i familiari, gli stretti collaboratori, politici e benefattori legati al suo impegno solidale. Il corpo di Padre Ubaldo Santi Lucherini OMD, è vegliato nella cappella del Seminario San Giovanni Leonardi, Regina Apostolorum. Da parte sua, l´arcivescovo di Santiago, ha ricordato l’ultimo incontro con il padre avvenuto due mesi fa, durante una celebrazione eucaristica  presso la “Clinica Familia”. “Ho potuto scorgere  la sua profonda gioia. L’opera compiuta, è molto bella, e vogliamo portarla avanti con molta forza e con un senso di servizio verso i più bisognosi”, ha proseguito affermando che: “ Nel suo lavoro pastorale era mosso dalla carità del Signore”.  Tale carità “è possibile viverla quando uno è credente e quando avverte di essere un servitore del Signore”. (www.iglesiadesantiago.cl)

5 gennaio 2013

pdf  Omelia nel funerale di P. Santi

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Pubblicato in 2013
Sabato, 05 Gennaio 2013 10:29

Cerchi l’umanità trovi Dio

230A Natale è Dio che cerca l'uomo. All'Epifania, è l'uomo che cerca Dio. Ed è tutto un germinare di segni: come segno Maria ha un angelo, Giuseppe un sogno, i pastori un Bambino nella mangiatoia, ai Magi basta una stella, a noi bastano i Magi. Perfino Erode ha il segno: dei viaggiatori che giungono dall'Oriente, cul­la della luce, a cercare un altro re.

Perché un segno c'è sempre, per tutti, anche oggi. Spesso si tratta di piccoli segni, sommessi; più spesso ancora si tratta di per­sone che sono epifanie di bontà, incarnazioni viventi di Vangelo, che hanno occhi e parole come stelle. L'uomo è la stella: «percorri l'uomo e troverai Dio» (sant'Agostino). Perché Dio non è il Dio dei libri, ma della carne in cui è di­sceso.

Come possiamo diventare anche noi lettori di segni, e non scribi sotto un cielo vuoto?

I. Il primo passo lo indica Isaia: «Alza il capo e guarda!». La vita è estasi, uscire da sé, guardare in alto; uscire dal piccolo perimetro del sangue verso il grande giro delle stelle, dalle mille sbarre dietro cui si rinchiude e si illude il Narciso che è in me, verso l'Altro. Aprire le finestre di casa ai grandi venti.

II. Mettersi in strada dietro una stella che cammina. Per trovare Cristo occorre andare, indagare, sciogliere le vele, viaggiare con l'intelligenza e con il cuore. Cercare è già un po' trovare, ma trovare Cristo vuol dire cercarlo ancora. «Andando di inizio in inizio, per inizi sempre nuovi» (Gregorio di Nissa). Andando però insieme, come i magi: piccola comunità, solitudine già vinta; come loro fissando al tempo stesso gli abissi del cielo e gli occhi delle creature.

III. Non temere gli errori. Occorre l'infinita pazienza di ricominciare, e di interrogare di nuovo la Parola e la stella, non come fa uno scriba, ma come fa un bambino. Come guarda un bambino? Con uno sguardo semplice e affettuoso.

IV. Adorare e donare. Il dono più prezioso che i Magi possono offrire è il loro stesso viaggio, lungo quasi due anni; il dono più grande è il loro lungo desiderio. Dio desidera che abbiamo desiderio di lui.

«Per un'altra strada ritornarono al loro paese». Anche il ritorno a casa è strada nuova, perché l'incontro ormai ti ha fatto nuovo: «Cercatore verace di Dio è solo chi inciampa su una stella, scambia incenso ed oro con un ridente cuore di bimbo e, tentando strade nuove, si smarrisce nel pulviscolo magico del deserto...» (E. Ronchi)
 
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